giovedì 31 maggio 2018
La sorpresona di Enrico
Stamani, durante i Premi Vidoletti, il mio amico e collega Enrico Piazza mi ha fatto davvero un bel regalo. Inatteso. Si è presentato in giacca e cravatta, mi ha presentato al pubblico (oltre 500 alunni e una cinquantina di genitori), ha annunciato il mio prossimo pensionamento e ha declamato, a memoria, la mia poesia 'La banchèta dul tramùnt'. Naturalmente mi sono commosso, e non poteva essere altrimenti. Parafrasando la poesia, tramonto come insegnante, ma ci sarà una nuova alba!
Grazie, Enrico!
Pensa te: Marco Bussetti!
ph da google immagini
Ormai è chiaro che il varesino prof di ginnastica dottor Marco Bussetti sarà il nuovo ministro della pubblica istruzione del governo del 'cambiamento': non vorranno fare la figuraccia di un nuovo stop, dopo un primo tentativo di governo politico finito a Savona. Con la storia della Lega, noi varesini siamo abituati ad avere ministri delle nostre parti, a cominciare da Bobo Maroni, ma Bussetti è stata una sorpresa anche per me. Dunque: non posso dire che sia mio amico, però ci conosciamo. Anni fa alla Vidoletti vi era l'ufficio del coordinatore dei prof di ginnastica, e lo dirigeva Mimmo Zagonia. Arrivò ad un certo punto questo giovane dagli occhi chiari e già scarso di capelli a dargli una mano. Non molto tempo dopo divenne lui coordinatore varesino dei prof di ginnastica. E poi, dopo qualche anno, coordinatore regionale dei prof di ginnastica. Che Marco intendesse far carriera in quel campo, lasciando le palestre e la tuta, era molto chiaro. Poi l'ho perso di vista, e ho saputo che era diventato Provveditore a Milano. E oggi addirittura Ministro. Ullapeppa, che carriera!!!! L'ultima volta che ho avuto modo di parlargli è stato in occasione delle finali regionali di atletica leggera a Vigevano, una storia che mi lasciò con l'amaro in bocca: prima ci dissero che avevamo guadagnato le finali nazionali, poi saltò fuori che andavano recuperate alcune gare, eliminate causa pioggia. Vabbè, Marco in quel caso non tifò per la Vidoletti, ma è acqua passata.
Caro Marco (ora uso un tono più confidenziale) io andrò in pensione, per me sono gli ultimi giorni, quindi non potrò godere delle tue riforme. Ti auguro buon lavoro, non sarà facile....spero tu faccia canestro (Bussetti è un ex giocatore di basket). Mi raccomando, basta con le tabelle da compilare, le crocette da mettere, Invalsi, competenze, lavori inutili e mortificanti....Noi prof abbiamo bisogno di altro. Non avete soldi da darci? Almeno non aumentate il nostro carico lavorativo con le scartoffie. Investite nelle strutture (palestre, abbiamo fame di palestre) non solo nelle nuove tecnologie, metti 'sta benedetta educazione fisica alle elementari, mi aspetto da te (che ben conosci il valore del movimento, sebbene tu abbia preferito da tempo la giacca e la cravatta) un'attenzione particolare verso la nostra materia. Non mi deludere!
Ormai è chiaro che il varesino prof di ginnastica dottor Marco Bussetti sarà il nuovo ministro della pubblica istruzione del governo del 'cambiamento': non vorranno fare la figuraccia di un nuovo stop, dopo un primo tentativo di governo politico finito a Savona. Con la storia della Lega, noi varesini siamo abituati ad avere ministri delle nostre parti, a cominciare da Bobo Maroni, ma Bussetti è stata una sorpresa anche per me. Dunque: non posso dire che sia mio amico, però ci conosciamo. Anni fa alla Vidoletti vi era l'ufficio del coordinatore dei prof di ginnastica, e lo dirigeva Mimmo Zagonia. Arrivò ad un certo punto questo giovane dagli occhi chiari e già scarso di capelli a dargli una mano. Non molto tempo dopo divenne lui coordinatore varesino dei prof di ginnastica. E poi, dopo qualche anno, coordinatore regionale dei prof di ginnastica. Che Marco intendesse far carriera in quel campo, lasciando le palestre e la tuta, era molto chiaro. Poi l'ho perso di vista, e ho saputo che era diventato Provveditore a Milano. E oggi addirittura Ministro. Ullapeppa, che carriera!!!! L'ultima volta che ho avuto modo di parlargli è stato in occasione delle finali regionali di atletica leggera a Vigevano, una storia che mi lasciò con l'amaro in bocca: prima ci dissero che avevamo guadagnato le finali nazionali, poi saltò fuori che andavano recuperate alcune gare, eliminate causa pioggia. Vabbè, Marco in quel caso non tifò per la Vidoletti, ma è acqua passata.
Caro Marco (ora uso un tono più confidenziale) io andrò in pensione, per me sono gli ultimi giorni, quindi non potrò godere delle tue riforme. Ti auguro buon lavoro, non sarà facile....spero tu faccia canestro (Bussetti è un ex giocatore di basket). Mi raccomando, basta con le tabelle da compilare, le crocette da mettere, Invalsi, competenze, lavori inutili e mortificanti....Noi prof abbiamo bisogno di altro. Non avete soldi da darci? Almeno non aumentate il nostro carico lavorativo con le scartoffie. Investite nelle strutture (palestre, abbiamo fame di palestre) non solo nelle nuove tecnologie, metti 'sta benedetta educazione fisica alle elementari, mi aspetto da te (che ben conosci il valore del movimento, sebbene tu abbia preferito da tempo la giacca e la cravatta) un'attenzione particolare verso la nostra materia. Non mi deludere!
Premi Vidoletti 2018
ph carlozanzi
La
notte di Natale del 1941 il giovane varesino Angelo Vidoletti, bersagliere,
morì in Russia, eroe della seconda guerra mondiale. La scuola media di via
Manin che porta il suo nome non lo dimentica, e ne fa memoria soprattutto in
occasione della consegna dei Premi Vidoletti. L’annuale appuntamento si è
svolto stamattina, nella palestra della scuola, palestra dedicata a Mario Croci,
amico fraterno di Angelo. I Premi Vidoletti, frutto di un lascito della
famiglia al nostro comune, sono stati assegnati a quegli alunni (uno per
classe) che si sono distinti per il loro costante impegno nello studio. Prima
della consegna, il dirigente scolastico Antonio Antonellis ha salutato i
ragazzi, dando la parola ad Alessandro Andreoni (foto), ex alunno Vidoletti, grande sportivo
che ha partecipato alle recenti Paralimpiadi invernali in Corea; è toccato a
lui leggere un breve profilo di Vidoletti. Inno di Mameli suonato da alcuni alunni,
quindi i premi. Hanno ricevuto un assegno e un diploma Ilaria Notarangelo,
Ludovica Avigni, Giulia Capellini, Silvia Carminati, Denisa Kola, Simone Decortes,
Asheber Migliori, Cecilia Pedrazzini, Alessandro Schioppa, Giada Morandi,
Daniele Rinaldi, Francesco Maresca, Christian Cojocaru, Lorenzo Salierno, Emma
Larghi, Alice Maresca, Filippo Neri, Laura Marchesi, Carlo Piona, Marco Zen,
Marta Lacaita, Camilla Airoldi, Simone Villa e Federica Codari. Premiati anche
gli sportivi dell’anno (foto), cioè due alunni di terza che si sono distinti per i brillanti
risultati sportivi, completati da ottimi voti in tutte le materie: si tratta di
Greta Bulgheroni e Simone Ferioli. Consegnato anche il Premio Villaggio SoS di
Morosolo, destinato ad un alunno di terza media particolarmente attento e
sensibile verso gli altri. Otto i ragazzi selezionati: Alessia Borrello,
Cecilia Ossola, Arianna Bellosi, Soraya Haboubi, Dafne Spozio, Alice
Ambrosetti, Matteo Poncetta e Giulio Nardi. Per estrazione è risultato
vincitore Giulio Nardi, che è stato premiato da Elena Pavesi. E’ stata poi la
volta del Poster per la Pace, sponsorizzato ogni anno dal Lions Club Varese
Città Giardino, presieduto da Alessandra Majorana. Alla presenza di Gianna Mare
e Francesca Arancio, hanno ricevuto premi Alessandro Zavaglia (primo), Marco
Zen (secondo), Camilla Airoldi (terza) e Sofia Evar (quarta). La mattinata si è
conclusa con le premiazioni dei Giochi matematici di Rosi, mentre Nando
Geronimi ha premiato i finalisti dei Giochi matematici di Milano. Ora l’appuntamento
è per venerdì 8 giugno, ultimo giorno di scuola: alla Vidoletti, durante la
mattinata, andrà in scena la Festa dello Sport, con il Memorial Andrea Lazzati,
il Memorial Paolo Talamoni, partite di basket
e di volley.
mercoledì 30 maggio 2018
Dolore
ph valentina zanzi
In questo momento della mia vita non sono preso dalla rete del dolore, né fisico né psichico. Però il dolore è intorno a me, mi accerchia, urla e pur tappandomi le orecchie lo sento. Non riesco a trovare un senso al dolore, è il non senso per eccellenza, amo tutti coloro che dedicano le loro energie per alleviarlo. Cercare un senso al dolore è come voler credere in Dio (con uno sforzo volontaristico) o come pretendere che una formica sia in grado di sopportare il peso di un piede che la schiaccia. Il dolore, quando arriva, ci schiaccia. Per questo provo un senso di stupore quando noto che alcuni, con protervia, mantengono un atteggiamento di potere, di superiorità, di invincibilità di fronte alla vita.
In questo momento della mia vita non sono preso dalla rete del dolore, né fisico né psichico. Però il dolore è intorno a me, mi accerchia, urla e pur tappandomi le orecchie lo sento. Non riesco a trovare un senso al dolore, è il non senso per eccellenza, amo tutti coloro che dedicano le loro energie per alleviarlo. Cercare un senso al dolore è come voler credere in Dio (con uno sforzo volontaristico) o come pretendere che una formica sia in grado di sopportare il peso di un piede che la schiaccia. Il dolore, quando arriva, ci schiaccia. Per questo provo un senso di stupore quando noto che alcuni, con protervia, mantengono un atteggiamento di potere, di superiorità, di invincibilità di fronte alla vita.
Saggezza Savona
Mi perdoni l'82enne in foto, persona che non conosco e che non posso giudicare. Però un mio giudizio -per quel che vale- lo do. Non pretendo saggezza da uno che ha 32 anni (Di Maio) e salvo anche chi ne ha 45 (Salvini): in fondo sono 'giovani' (soprattutto il primo) e quindi con qualche attenuante. Invece pretendo da un grande anziano (anziani a 65 anni, grandi anziani dopo gli 80), se è ancora lucido, una cosa soltanto e prima di tutto: saggezza. Un 82enne la deve avere, altrimenti ha sprecato la sua vita. Saggezza, cioè senso della realtà, senso del limite, disponibilità al 'sacrificio' per un bene superiore, superamento di manie di grandezza, del sentirsi indispensabili, salvatori della Patria....Savona non ha ancora fatto quel passo indietro che avrebbe dovuto fare già da tempo. A mio avviso non è saggio, quindi non adeguato a fare il Ministro.
lunedì 28 maggio 2018
Monnezza di valore
ph carlo zanzi e alberto bortoluzzi
C'è chi i rifiuti fa di tutto per distruggerli, c'è chi cerca di riciclarli e chi li ricicla con modalità artistiche, li valorizza, li riporta in vita. Ma questi ultimi sono una rarità, che comprende il fotografo varesino Alberto Bortoluzzi. Non so quanti mesi abbia passato Bortoluzzi nelle discariche varesine di via dell'Ecologia e della Schiranna, non so quanti odori molesti abbia dovuto sopportare, mani nella spazzatura per trovare una modalità geniale di riportare al presente ciò che è stato gettato via. E così è nata questa mostra del tutto particolare. Vernissage lo scorso sabato, su al Castello di Masnago. Titolo: Microstorie di archeologia contemporanea. "Tutti prima o poi finiamo nei rifiuti" ha detto il fotografo, "nel senso che tutto ciò che ci appartiene, anche piccoli oggetti che conserviamo nei cassetti, poi vanno nella spazzatura, soprattutto quando uno muore. Soprattutto questi ho cercato e valorizzato....Mi sono immaginato le storie che stanno dietro un oggetto insignificante per tutti, meno che per chi quell'oggetto ha conservato." Oggetti ricchi di significato per lui, Bortoluzzi, non certo un fotografo della realtà, diremmo del reale trasformato dalla sua fantasia e dalla sua fanciullezza mai invecchiata. "Altri progetti? Sì, ne ho, ma ora voglio prendermi un po' di pausa. Da quattro o cinque anni non mi riposo, viaggi in Vespa, in bici, poi il libro e la mostra per i duecento anni di Varese, e poi Chicche di caffè e infine questa mostra, con il video e il catalogo....ora mi riposo un po'."
La mostra sarà aperta sino alla fine di settembre. Da non perdere.
C'è chi i rifiuti fa di tutto per distruggerli, c'è chi cerca di riciclarli e chi li ricicla con modalità artistiche, li valorizza, li riporta in vita. Ma questi ultimi sono una rarità, che comprende il fotografo varesino Alberto Bortoluzzi. Non so quanti mesi abbia passato Bortoluzzi nelle discariche varesine di via dell'Ecologia e della Schiranna, non so quanti odori molesti abbia dovuto sopportare, mani nella spazzatura per trovare una modalità geniale di riportare al presente ciò che è stato gettato via. E così è nata questa mostra del tutto particolare. Vernissage lo scorso sabato, su al Castello di Masnago. Titolo: Microstorie di archeologia contemporanea. "Tutti prima o poi finiamo nei rifiuti" ha detto il fotografo, "nel senso che tutto ciò che ci appartiene, anche piccoli oggetti che conserviamo nei cassetti, poi vanno nella spazzatura, soprattutto quando uno muore. Soprattutto questi ho cercato e valorizzato....Mi sono immaginato le storie che stanno dietro un oggetto insignificante per tutti, meno che per chi quell'oggetto ha conservato." Oggetti ricchi di significato per lui, Bortoluzzi, non certo un fotografo della realtà, diremmo del reale trasformato dalla sua fantasia e dalla sua fanciullezza mai invecchiata. "Altri progetti? Sì, ne ho, ma ora voglio prendermi un po' di pausa. Da quattro o cinque anni non mi riposo, viaggi in Vespa, in bici, poi il libro e la mostra per i duecento anni di Varese, e poi Chicche di caffè e infine questa mostra, con il video e il catalogo....ora mi riposo un po'."
La mostra sarà aperta sino alla fine di settembre. Da non perdere.
Una super 4x100
Quando vedo che dei ragazzi Vidoletti sono da record, non ce la faccio a non fare il possibile per farglielo raggiungere. Così è stato per la staffetta 4x100 ragazze prima media (2006). Sapevo che erano quattro velociste super, ma purtroppo alla finale provinciale hanno fatto cadere il testimone, vincendo lo stesso la gara (foto) ma fermandosi lontane dal record Vidoletti di 58"08. Così oggi ho radunato Camilla Cardelli, Ludovica Avigni, Silvia Carminati e Fiona Lucchina e ci siamo trovati ancora al campo 'Bellorini' di Calcinate degli Orrigoni, per ritentare il record. Sotto l'occhio vigile di un grande tecnico dell'atletica leggera varesina, Bruno Pinzin, le quattro ragazze hanno fatto il loro dovere, buoni cambi e un crono finale di 57"26: chi se ne intende sa che è un gran tempo, per una staffetta 4x100 di prima media, ragazze di 12 anni. Un record che resisterà a lungo.
La Casa in Festa
ph carlozanzi
Mentre la nostra nazione non ha molti motivi per rallegrarsi (crisi istituzionale, governo del cambiamento che non si coagula), la Fondazione La Casa di Varese onlus ieri pomeriggio ha fatto festa, nel grande cortile della sua sede, in via Crispi al numero 3. La Casa (conosciuta soprattutto per il suo Consultorio e per i suoi corsi prematrimoniali) da oltre 50 anni si cura della famiglia, e ha voluto questa festa anzitutto per farsi conoscere, perché la Fondazione non è certo sconosciuta in città, ma forse non tutti sono al corrente delle sue molteplici attività. Oltre 250 i presenti, una festa che non sarebbe stata possibile senza la collaborazione di molti, anzitutto gli operatori della Fondazione (a partire dal direttore, Giuseppe Tarantino), il Gruppo Alpini, sponsor grandi e piccoli, persone generose che hanno animato il momento, anche musicale, grazie alla presenza del gruppo The Grapes.
Mentre la nostra nazione non ha molti motivi per rallegrarsi (crisi istituzionale, governo del cambiamento che non si coagula), la Fondazione La Casa di Varese onlus ieri pomeriggio ha fatto festa, nel grande cortile della sua sede, in via Crispi al numero 3. La Casa (conosciuta soprattutto per il suo Consultorio e per i suoi corsi prematrimoniali) da oltre 50 anni si cura della famiglia, e ha voluto questa festa anzitutto per farsi conoscere, perché la Fondazione non è certo sconosciuta in città, ma forse non tutti sono al corrente delle sue molteplici attività. Oltre 250 i presenti, una festa che non sarebbe stata possibile senza la collaborazione di molti, anzitutto gli operatori della Fondazione (a partire dal direttore, Giuseppe Tarantino), il Gruppo Alpini, sponsor grandi e piccoli, persone generose che hanno animato il momento, anche musicale, grazie alla presenza del gruppo The Grapes.
domenica 27 maggio 2018
Mario 92
Felice compleanno a mio papà Mario. Oggi ha festeggiato i suoi primi 92 anni nell'ambito della festa della Fondazione La Casa di Varese. Davanti a lui una crostata, gentilmente offerta dalla Pasticceria Lamperti, della mia ex alunna Alessandra.
sabato 26 maggio 2018
Fare ciò che si vuole
ph valentina zanzi
Quando si giunge ad una certa età (e quando scrivo certa età intendo la mia, cioè oltre i 60) ci si sente in un certo senso in diritto di staccarsi dalla massa dei più giovani, di elevarsi un poco per rivendicare il bisogno di fare ciò che si vuole. E' compreso nel prezzo della pensione veniente, è una sorta di diritto acquisito, al pari del TFR. Si pensa di aver già dato abbastanza, e per già dato abbastanza intendo aver fatto qualcosa per forza, per dovere, a fatica...Si pensa: 'Ora decido io, mi scelgo il genere, non ho obblighi...' Naturalmente anche questa è un'illusione..ma non al 100%.
Quando si giunge ad una certa età (e quando scrivo certa età intendo la mia, cioè oltre i 60) ci si sente in un certo senso in diritto di staccarsi dalla massa dei più giovani, di elevarsi un poco per rivendicare il bisogno di fare ciò che si vuole. E' compreso nel prezzo della pensione veniente, è una sorta di diritto acquisito, al pari del TFR. Si pensa di aver già dato abbastanza, e per già dato abbastanza intendo aver fatto qualcosa per forza, per dovere, a fatica...Si pensa: 'Ora decido io, mi scelgo il genere, non ho obblighi...' Naturalmente anche questa è un'illusione..ma non al 100%.
Franco Agostino Teatro Festival
ph valentina zanzi
E' in pieno svolgimento presso il Teatro San Domenico di Crema il Franco Agostino Teatro Festival, un festival nato nel 1999 per ricordare Franco e per rimarcare il ruolo pedagogico del teatro, anche nell'infanzia e nell'adolescenza. Un Festival che di anno in anno è cresciuto, ha un respiro europeo ma non dimentica il territorio.
www.teatrofestival.it
venerdì 25 maggio 2018
82
Questo signore in foto ha la stessa età di Silvio Berlusconi: 82 anni. Questo signore potrebbe diventare un ministro importante del nostro nuovo governo, il cosiddetto 'governo del cambiamento'. Mi sorprende che i due baldi giovani Di Maio e Salvini puntino al cambiamento affidandosi ad un grande vecchio. Già Padoan non pareva giovanissimo come ministro dell'economia, ma ha ben 14 anni in meno del signore in questione. A 82 anni si va in pensione....stop. Chi a 82 anni non sceglie di ritirarsi a vita privata dimostra di non possedere un adeguato senso della realtà, requisito indispensabile per un ministro, soprattutto di un ministero decisivo per la sopravvivenza della nostra nazione.
Vidoletti in musica
Saggio di fine anno questa sera (dopo la prima esibizione di ieri) per gli alunni Vidoletti iscritti alla sezione ad indirizzo musicale, una bella realtà che già da qualche anno arricchisce l'offerta formativa della scuola media di via Manin.
A tennis col maestro Carlo
Torna il tradizionale corso estivo di tennis Vidoletti, organizzato dal maestro Carlo Pirani, già docente di educazione fisica alla scuola media di Masnago. Il corso è aperto a tutti, in particolare agli alunni della Vidoletti. Chi è interessato si può trovare lunedì 11 giugno, ore 10.30, al campo da tennis della scuola (via Manin 3, Varese). Per info: 339.4906240 oppure 0332.265682
Naufragar non mi è dolce
ph carlozanzi
So bene che Di Maio, Salvini e tutti coloro che si ritengono degni e capaci di guidare una nazione posso incidere sulla mia vita (e ancor più su quella dei miei figlie e nipoti), eppure i miei interessi vanno in genere verso visioni di più ampio respiro. Ultimamente ripeto spesso fra me e me a memoria l'Infinito di Leopardi e penso all'infinito, al mistero della vita, a questo percorso di crescita e di morte che mi pare il solo possibile, intelligente (Natura? Dio?...) e naturalmente, come ogni uomo sensato, naufrago in questo mare, solo che per me il naufragio non è dolce....per lo più mi ributta sulla spiaggia del presente, bagnato, infangato, tremante e anche un po' impaurito.
So bene che Di Maio, Salvini e tutti coloro che si ritengono degni e capaci di guidare una nazione posso incidere sulla mia vita (e ancor più su quella dei miei figlie e nipoti), eppure i miei interessi vanno in genere verso visioni di più ampio respiro. Ultimamente ripeto spesso fra me e me a memoria l'Infinito di Leopardi e penso all'infinito, al mistero della vita, a questo percorso di crescita e di morte che mi pare il solo possibile, intelligente (Natura? Dio?...) e naturalmente, come ogni uomo sensato, naufrago in questo mare, solo che per me il naufragio non è dolce....per lo più mi ributta sulla spiaggia del presente, bagnato, infangato, tremante e anche un po' impaurito.
mercoledì 23 maggio 2018
24 maggio
24 maggio 1915...Il Piave mormorò, non passa lo straniero!!!!
24 maggio 2018...da tempo altri stranieri giungono in Italia, c'è chi è più propenso a farli passare e chi meno...auguro a Conte e a chi governerà con lui il nostro paese buon lavoro.
La vita è complessa, governare un paese è molto complesso, le promesse elettorali sono una cosa, la realtà un'altra...chi ha fatto promesse a vanvera, ora si rimbocchi le maniche...
martedì 22 maggio 2018
La mia salita
Il 3 giugno del 1957 mancavano 12 giorni al mio primo compleanno. Probabilmente, in quella piovosa giornata varesina, io stavo beatamente in culla, nella mia abitazione di via Ugo Foscolo, in pieno centro a Varese. In compenso i girini del Giro d'Italia 1957, partiti da Sion, in Svizzera, concludevano sotto la pioggia la lunga tappa sulle rampe del Campo dei Fiori, con arrivo sul piazzale del Grand Hotel Campo dei Fiori. La mia salita. Quattro anni dopo sarei montato anch'io in sella ad una bici, un amore che ancora resiste.
Non si rifiuta Albert
ph alberto bortoluzzi
Il mio amico fotografo e progettista di eventi, Alberto Bortoluzzi detto Albert, questa volta si è buttato sui rifiuti, li ha annusati, fotografati per mesi, valorizzati, reinventati ed ecco due eventi: un video e una mostra (immagino anche con catalogo). Il primo evento è stasera, martedì 22 maggio, ore 20, Multisala Impero Varese, sala Terra: proiezione del video. L'altro è sabato 26 maggio, ore 17, Castello di Masnago, vernissage della mostra che resterà aperta tutta l'estate.
Non si rifiuta Albert...quindi appuntare e non mancare!
Il mio amico fotografo e progettista di eventi, Alberto Bortoluzzi detto Albert, questa volta si è buttato sui rifiuti, li ha annusati, fotografati per mesi, valorizzati, reinventati ed ecco due eventi: un video e una mostra (immagino anche con catalogo). Il primo evento è stasera, martedì 22 maggio, ore 20, Multisala Impero Varese, sala Terra: proiezione del video. L'altro è sabato 26 maggio, ore 17, Castello di Masnago, vernissage della mostra che resterà aperta tutta l'estate.
Non si rifiuta Albert...quindi appuntare e non mancare!
La gatta
Continuo con i racconti legati all'incontro con Gino Paoli. Nel 1960, dopo alcuni tentativi, Gino resta un illustre sconosciuto. Gli propongono alcuni brani da cantare, per lui improponibili. Allora dice, in genovese: 'Ci penso io!' Si mette al pianoforte e nasce la canzone 'La gatta'....'C'era una volta una gatta......' Ne vende non più di un centinaio di copie. Ma accade ciò. Durante l'estate, improvvisamente, i juke-box fanno andare in continuazione questo motivetto che -a dirla tutta- è poco più che una canzone da Zecchino d'oro. Addirittura Paoli sente uno in bici che la fischietta, passando sotto casa sua. A settembre, dopo l'estate, tutti a comprare il 45 giri, che vende alla grande, tanto da destare l'interesse di Mogol, che contatterà Paoli.
A volte succedono questi strani cortocircuiti, questi effetti domino...prima il nulla e poi il successo.
lunedì 21 maggio 2018
Crepe
getty images
CREPE
di carlozanzi
Stucca
le crepe della tua fragilità,
non
senti il crepitìo del corpo
che
cede e si sfalda?
Che
non s’allarghi il crepaccio,
che
non penetrino gocce di noia:
ti
porterebbero subito là,
rendendo
vano il giorno e
insonne
la notte.
Stucca
le crepe con ogni vizio,
stratagemma
e virtù;
che
l’acqua non ghiacci in fredde albe,
allargando
nel disgelo il baratro.
Stucca
le crepe ma ora, ma adesso;
che
la valanga non diventi cattiva,
correndo
a valle e ingrassando di neve.
Con
la menzogna della tua forza
ti
salverai dal vero che avanza;
con
il tuo presente senza sguardi futuri
vedrai
lontano.
Di
bugie soddisfa l’appetito,
lucida
il tuo poco oro,
le
crepe si salderanno,
dormirai
il sonno degli smemorati,
il
solo concesso all’uomo pensante.
21 maggio 2018
Orgasmo
ph carlozanzi
L'incontro di ieri con Gino Paoli mi invoglia a qualche riflessione. Anzitutto ho trovato più di una consonanza, ad esempio quando ha detto che ai suoi figli ha dato, fra gli altri, questi due consigli: sport e musica. E rispetto all'imparare uno strumento musicale, ha aggiunto: "Certo, sarebbe bello imparare il pianoforte, ma qui i ragazzi dopo due giorni si rompono le palle a fare scale e solfeggi, e allora è meglio la chitarra, in poco tempo si è in grado di accompagnare."
E non poteva non parlare de 'Il cielo in una stanza', canzone che è stata favorita nel successo dall'interpretazione di una giovanissima Mina, convinta da Mogol. Notavo che sia Paoli che De Andrè (con La canzone di Marinella) devono a Mina una bella pedatona iniziale. Rispetto alla citata canzone, Paoli ha detto: "Sì, descrive un rapporto sessuale, un orgasmo...Vi sono realtà indescrivibili per l'uomo, una di queste è il momento dell'orgasmo, ti proietta in una dimensione sconosciuta, ma è un attimo, è subito passato, come uno starnuto. E allora non puoi parlare di quel momento, di quel punto, devi girargli intorno con un movimento a spirale...."
L'incontro di ieri con Gino Paoli mi invoglia a qualche riflessione. Anzitutto ho trovato più di una consonanza, ad esempio quando ha detto che ai suoi figli ha dato, fra gli altri, questi due consigli: sport e musica. E rispetto all'imparare uno strumento musicale, ha aggiunto: "Certo, sarebbe bello imparare il pianoforte, ma qui i ragazzi dopo due giorni si rompono le palle a fare scale e solfeggi, e allora è meglio la chitarra, in poco tempo si è in grado di accompagnare."
E non poteva non parlare de 'Il cielo in una stanza', canzone che è stata favorita nel successo dall'interpretazione di una giovanissima Mina, convinta da Mogol. Notavo che sia Paoli che De Andrè (con La canzone di Marinella) devono a Mina una bella pedatona iniziale. Rispetto alla citata canzone, Paoli ha detto: "Sì, descrive un rapporto sessuale, un orgasmo...Vi sono realtà indescrivibili per l'uomo, una di queste è il momento dell'orgasmo, ti proietta in una dimensione sconosciuta, ma è un attimo, è subito passato, come uno starnuto. E allora non puoi parlare di quel momento, di quel punto, devi girargli intorno con un movimento a spirale...."
Altro che Limonov!
ph valentinazanzi
ph carlozanzi
Proprio di recente ho parlato su questo blog di Limonov, incredibile personaggio russo dalle mille vite, che era a Varese a promuovere il suo ultimo libro. Ma non abbiamo bisogno di andare in Russia per trovare personaggi 'straordinari', che hanno vissuto fuori giri la loro vita. Ecco ad esempio Gino Paoli, che ieri era in città. Ma avete provato a leggere la sua vita su Wikipedia? Altro che Limonov! Classe 1934, agli inizi degli anni Sessanta ottiene un successo notevole come cantautore, completato (direi incasinato) da una serie di amori: la prima moglie Anna, Ornella Vanoni e addirittura una minorenne, Stefania Sandrelli, attrice bellissima. Mentre attendeva un figlio dalla moglie Anna ecco che Gino 'regala' a Stefania una bimba (Amanda, che nascerà nel 1964, stesso anno di nascita dell'altro figlio). Scrive nel frattempo una delle canzoni più note (Sapore di sale), proprio ispirato dalla bellissima Stefania, ma è chiaro che un uomo non può reggere certi ritmi. Nel 1963 tenta il suicidio e miracolosamente è ancora in vita, con una pallottola conficcata vitanaturaldurante vicino al cuore. Nel frattempo è dedito all'alcool, andrà avanti per 15 anni, smettendo quando muore suo fratello per la stessa dipendenza. Dimenticavo di dire che nel 1962, per colpa sua (incidente a Milano, guidava una Giulietta che per un sorpasso azzardato fece un frontale) morì chi gli sedeva al fianco, l'amico paroliere Vittorio Faber. Pochi anni dopo, riavuta la patente, altro incidente a Milano con una Ferrari, questa volta contro un albero. E lui sempre illeso. Gli anni Settanta sono di crisi, niente più successo come cantante, ma Gino non molla. Ed ecco anche problemi di droga, poi il ritorno al successo con 'Una lunga storia d'amore', addirittura il Parlamento per 5 anni (1987-1992), eletto dal Pci ma nel Gruppo Misto (dichiarandosi anarchico), poi una nuova moglie, l'attuale, Paola, dalla quale ha avuto altri due figli, quindi quattro figli da tre donne diverse. Problemi con la giustizia (evasione fiscale), tribunali...E questa è solo una sintesi estrema. E in effetti se uno lo vede oggi, 84 anni, un po' sciupato lo trova!
ph carlozanzi
Proprio di recente ho parlato su questo blog di Limonov, incredibile personaggio russo dalle mille vite, che era a Varese a promuovere il suo ultimo libro. Ma non abbiamo bisogno di andare in Russia per trovare personaggi 'straordinari', che hanno vissuto fuori giri la loro vita. Ecco ad esempio Gino Paoli, che ieri era in città. Ma avete provato a leggere la sua vita su Wikipedia? Altro che Limonov! Classe 1934, agli inizi degli anni Sessanta ottiene un successo notevole come cantautore, completato (direi incasinato) da una serie di amori: la prima moglie Anna, Ornella Vanoni e addirittura una minorenne, Stefania Sandrelli, attrice bellissima. Mentre attendeva un figlio dalla moglie Anna ecco che Gino 'regala' a Stefania una bimba (Amanda, che nascerà nel 1964, stesso anno di nascita dell'altro figlio). Scrive nel frattempo una delle canzoni più note (Sapore di sale), proprio ispirato dalla bellissima Stefania, ma è chiaro che un uomo non può reggere certi ritmi. Nel 1963 tenta il suicidio e miracolosamente è ancora in vita, con una pallottola conficcata vitanaturaldurante vicino al cuore. Nel frattempo è dedito all'alcool, andrà avanti per 15 anni, smettendo quando muore suo fratello per la stessa dipendenza. Dimenticavo di dire che nel 1962, per colpa sua (incidente a Milano, guidava una Giulietta che per un sorpasso azzardato fece un frontale) morì chi gli sedeva al fianco, l'amico paroliere Vittorio Faber. Pochi anni dopo, riavuta la patente, altro incidente a Milano con una Ferrari, questa volta contro un albero. E lui sempre illeso. Gli anni Settanta sono di crisi, niente più successo come cantante, ma Gino non molla. Ed ecco anche problemi di droga, poi il ritorno al successo con 'Una lunga storia d'amore', addirittura il Parlamento per 5 anni (1987-1992), eletto dal Pci ma nel Gruppo Misto (dichiarandosi anarchico), poi una nuova moglie, l'attuale, Paola, dalla quale ha avuto altri due figli, quindi quattro figli da tre donne diverse. Problemi con la giustizia (evasione fiscale), tribunali...E questa è solo una sintesi estrema. E in effetti se uno lo vede oggi, 84 anni, un po' sciupato lo trova!
Tadini, acquerellista
ph carlozanzi
Quando scopro che un mio compagno di classe ha un particolare talento, mi rallegro assai. E così è per Gabriele Tadini, acquerellista. Eravamo insieme alla media Righi di Varese, solo recentemente ho scoperto che ha una mano felice, che i suoi acquerelli sono quotati, e a ragione. Ieri pomeriggio sono andato a trovarlo al battistero di Velate, dove è in mostra con 'Aquea'. In diretta ci ha regalato la sua arte. Prossimi appuntamenti Sabato 26 maggio (ore 16), Sabato 2 giugno (ore 11.30), Domenica 3 giugno (ore 16), Sabato 9 giugno (ore 16) e Domenica 10 giugno (ore 16.30)
Quando scopro che un mio compagno di classe ha un particolare talento, mi rallegro assai. E così è per Gabriele Tadini, acquerellista. Eravamo insieme alla media Righi di Varese, solo recentemente ho scoperto che ha una mano felice, che i suoi acquerelli sono quotati, e a ragione. Ieri pomeriggio sono andato a trovarlo al battistero di Velate, dove è in mostra con 'Aquea'. In diretta ci ha regalato la sua arte. Prossimi appuntamenti Sabato 26 maggio (ore 16), Sabato 2 giugno (ore 11.30), Domenica 3 giugno (ore 16), Sabato 9 giugno (ore 16) e Domenica 10 giugno (ore 16.30)
domenica 20 maggio 2018
Gino Paoli, uomo sazio
Paoli
Gino, cantautore…e uomo sazio: “Ho avuto tutto dalla vita” ha detto ieri sera, sul
finire di una lunga intervista alle Ville Ponti, “non ho desideri, sono un uomo
sazio. Ho avuto accanto persone straordinarie, che mi hanno dato tantissimo.” E
poi un accenno anche su Dio: “Non sono credente, nemmeno ateo, direi di essere
agnostico…Dio c’è? Chissà…ma se fossi credente ringrazierei Dio per le cose
belle, non lo pregherei solo quando sono nella merda e ho bisogno del suo
aiuto.”
Gino
Paoli, cantautore: 83 anni e ancora vitalità e voglia di ‘cantarle’ alla vita.
Sta lavorando ad un disco dal titolo: ‘Canzone interrotta’. Ieri sera a Varese
ha ritirato il Premio Chiara-le parole della musica. Ma prima una lunga
chiacchierata, animata da Enrico De Angelis (che su Gino ha scritto anche un
libro) e da Vittorio Colombo. E Paoli di domanda in domanda ci ha preso gusto.
Non si è sottratto ai ricordi, da quegli inizi a Genova Pegli: “Durante la
guerra proprio vicino a casa mia stavano i tedeschi, con i loro carri armati,
poi sono arrivati gli americani con i loro carri armati, che avevano dentro
tutto, compreso dischi e giradischi, meno i cibi freschi. Noi avevamo un orto
di guerra, loro vedevano la nostra verdura, così scambiavo i pomodori con i
V-Disc, i Victory Disc, dischi realizzati appositamente dai cantanti Usa per i
soldati. Così ho scoperto la musica americana, poi c’era la musica operistica
amata da mio padre…” A ciò vanno aggiunti i cantautori francesi (Trenet, Brassens…),
la musica napoletana e quella Genova dei cantautori (Paoli, Lauzi, Tenco, De
Andrè…). Così è nato il Gino Paoli che abbiamo conosciuto, che per la verità
faceva il pittore ma è stato convinto a fare il cantautore. “Con Luigi Tenco dividevamo
tutto, suonava il sax abbastanza bene, si faceva in modo che ci fosse sempre un
brano per lui, con il sax…De Andrè? Li chiamavamo i tre sfigati, lui, Paolo
Villaggio e Fontana, sempre al Bar Olimpia con i visi tristi, depressi…” Così
abbiamo scoperto che Paoli era un lettore compulsivo, leggeva moltissimo, che
ha tutta una sua visione della malinconia (“Il termine viene non da tristezza
ma da melodia…”), che non apprezza affatto il presente (“Siamo invasi da alieni
che giungono dal pianeta I-diot, che si trova vicino alla luna”), che la
canzone che più lo rappresenta è ‘Cosa farò da grande’, mentre ‘Una lunga
storia d’amore’ non riassume la storia con le sue molte donne, ma un incontro
di un attimo, una bellezza vista e subito sparita.
Ogni
tanto qualche parolaccia, qualche aneddoto folgorante (“Quando a Lauzi una
signora chiese perché i cantautori fossero soliti scrivere canzoni tristi, lui
rispose –Signora, quando scopo non so dove tenere la chitarra!-), grande riconoscimento alle donne ("Sono più forti di noi uomini, non c'è niente da fare!") e infine il
premio, offerto da Openjobmetis.
sabato 19 maggio 2018
Juke box letterario
ph carlozanzi
Primo appuntamento questo pomeriggio per Nature Urbane Pop-up. "Saranno protagonisti di questo Festival del paesaggio la Biblioteca Civica, il Castello di Masnago, Villa Mirabello e Villa Panza" aveva detto Roberto Cecchi, assessore alla cultura, "scenari estremamente simbolici ed evocativi che si inseriscono nel paesaggio urbano varesino." Eccoci allora in biblioteca, dove i protagonisti sono stati il regista teatrale varesino Andrea Chiodi e l'attrice Elisabetta Pozzi. La biblioteca ad alta voce, o se si vuole juke-box letterario, cioè pagine di prosa e di poesia scelte dai varesini, introdotte, lette, animate a voce alta da chi lo fa per professione. Prossimo appuntamento al Castello (di Masnago, naturalmente), sabato 26 maggio, dalle 20.30 alle 22.30: All'improvviso al Castello - dalla musica antica alla parola contemporanea.
Info: www.natureurbane.it
Primo appuntamento questo pomeriggio per Nature Urbane Pop-up. "Saranno protagonisti di questo Festival del paesaggio la Biblioteca Civica, il Castello di Masnago, Villa Mirabello e Villa Panza" aveva detto Roberto Cecchi, assessore alla cultura, "scenari estremamente simbolici ed evocativi che si inseriscono nel paesaggio urbano varesino." Eccoci allora in biblioteca, dove i protagonisti sono stati il regista teatrale varesino Andrea Chiodi e l'attrice Elisabetta Pozzi. La biblioteca ad alta voce, o se si vuole juke-box letterario, cioè pagine di prosa e di poesia scelte dai varesini, introdotte, lette, animate a voce alta da chi lo fa per professione. Prossimo appuntamento al Castello (di Masnago, naturalmente), sabato 26 maggio, dalle 20.30 alle 22.30: All'improvviso al Castello - dalla musica antica alla parola contemporanea.
Info: www.natureurbane.it