domenica 28 febbraio 2021

Alle 4.22





 Alle 4.22 del mattino di solito si dorme ma io sono sveglio e penso. Penso che oggi inizia marzo, uno dei miei mesi preferiti. La notte arriva sempre più tardi, si impone la primavera, marzo è un po' pazzo come dovrebbe essere la vita, con pizzichi di sale, di pepe, di cannella. 

sabato 27 febbraio 2021

Pizzo Torena


                                                                                         ph emanuele bassani



Questo fine settimana il mio amico Emanuele mi porta in cima al Pizzo Torena, alta bergamasca. Qui nasce il fiume Serio.

Alle 4.32

 


                                                                alba  (ph carlozanzi)


Alle 4.32 del mattino in genere si dorme mentre io sono sveglio e penso. Penso che dopo un anno di virus la nostra pazienza è messa a dura prova ma chi ha vissuto il dramma di una guerra ha resistito per anni. Penso che un tempo per me la notte era ristoro e riposo, oggi è un'alba da conquistare a fatica. Penso che le donne non capiranno mai, bene bene, gli uomini, e viceversa.  

Troppo facile


 

E' troppo facile fotografare la luna, se ne sta lì immobile, come una bella donna in posa. Ecco la luna di stasera. Provate invece a fotografare una rondine in volo, Fra un mesetto torneranno. Io non ci sono ancora riuscito. Chi ci fosse riuscito, mi mandi la testimonianza visiva (carlo.zanzi@teletu.it)

venerdì 26 febbraio 2021

Le due Sharon


 


Ho sempre ammesso anche pubblicamente che considero Sharon Stone (foto in alto), classe 1958, una brava attrice ma soprattutto una donna molto bella. Ieri ho visto alla tele un documentario che mi ha riportato la tristissima storia di Sharon Tate, classe 1943, morta a soli 26 anni (incinta di otto mesi) per mano degli assassini della Manson Family. Devo ammettere che Sharon, sul fronte della bellezza, è un nome che porta bene alle donne.  

Alle 4.52





 Alle 4.52 del mattino di solito si dorme ma io sono sveglio e penso. Penso, anzi, mi domando come mai la Chiesa ha deciso di non rendere obbligatorio il digiuno quaresimale a chi ha più di 60 anni. Intendiamoci, per me è un problema in meno, meglio così, ho quasi 65 anni e sono esente dalla pratica. Ma perché agli over 60 no? Non siamo più nemmeno abilitati al digiuno? O forse perché si avvicina il grande digiuno e allora il Magistero ha pensato di non appesantire ulteriormente quella prospettiva, già di per sé poco allegra?

giovedì 25 febbraio 2021

Io sto con Isaia


 Oggi è il primo  venerdì di Quaresima, cioè digiuno. Tutti gli anni lo ripeto: non riesco a dare un senso al digiuno, se non come occasione, stimolo per una dieta dimagrante. Io sto decisamente con il profeta Isaia: "...E' questo il digiuno che cerco: dar da mangiare a chi ha fame, vestire chi è nudo..."

Alle 4.23

 



Alle 4.23 del mattino di solito si dorme ma io sono sveglio e penso. Penso che la scrittura di un romanzo educhi alla pazienza, e quanta pazienza è necessaria per vivere, soprattutto in tempi di pandemia. Quanta pazienza ci vuole durante la malattia, quando si entra nella condizione di paziente. Quanta pazienza nei rapporti, nell'attesa che finisca il male, l'incubo. La tessitura della trama di un romanzo è un buon esercizio, per chi ama scrivere. E chi non scrive trovi il suo modo per non essere impaziente.  

La prima al Campo dei Fiori


 


Come da tradizione, in occasione della prima salita in bici dell'anno al Campo dei Fiori scatto una foto. Sono salito oggi pomeriggio, 25 febbraio. Purtroppo però in discesa, sulla stessa curva dell'incidente del 16 novembre, sono caduto...no scherzo...ho scattato la foto a futura memoria, come monito per me di massima prudenza e per ricordarmi di quella curva maledetta, la prima sulla sinistra scendendo dalla cima del cannoncino. 

mercoledì 24 febbraio 2021

Auguri a Giovanna e Adriano


 Felice anniversario di nozze agli amici Giovanna e Adriano.

Alle 4.44






Alle 4.44 del mattino di solito si dorme ma io sono sveglio e penso. Penso ad un mio amico che stamani deve essere sottoposto ad una TAC. Quando si arriva nella zona dei 60 anni questi esami di controllo si sommano, ed è uno stress continuo. E' vero, l'età media degli uomini è intorno agli 80 ma fra i 60 e gli 80 come si vive? Spesso in attesa di un esito. Penso al mio amico, mi metto nei suoi scomodi panni, gli auguro il meglio. 

Un cuore biancorossoneroazzurro


 

Questa foto, postata su fb dall'amico Fausto Brianza, datata 1964, mostra Giuliano Sarti e Giacinto Facchetti, portiere e difensore della grande Inter, impegnati contro il Varese al 'Franco Ossola'. Se il '64 è data giusta, si tratta del 13 settembre 1964, finì 0-0. Ricordo di aver assistito senz'altro ad una Varese-Inter ma non era questa: ero troppo giovane, 8 anni. Probabilmente era quella del 23 gennaio 1966, vinse l'Inter 3-1. O ancor più probabilmente assistetti all'unica vittoria del Varese, il 29 ottobre 1967: finì 1-0 per i biancorossi. Poi altri tre Varese-Inter, con vittorie dei milanesi 0-1 (1969), 1-3 (1971) e 0-3 (1972). Posso sapere ciò grazie al bel libro di Vito Romaniello, che saluto nella speranza abbia smaltito completamente l'assalto del Covid maledetto. Sin da bambino il mio cuore, calcisticamente parlando, si è diviso fra Varese e Inter, anche se ultimamente il colore biancorosso si è un po' sbiadito, a tutto vantaggio di un brillante nerazzurro. 

martedì 23 febbraio 2021

La mia scrittura - 105


 

E siamo ormai alla storia recente, alla cronaca. Per oltre due anni blocco totale della scrittura, compreso il blog e l’agenda che scrivo tutti i giorni da oltre 40 anni. Poi lentamente il ritorno alle buone abitudini, e circa un mese fa l’inizio di un nuovo romanzo, al centro soprattutto il tema del coraggio, così essenziale per vivere e per morire. Sono felice perché la scrittura, fedele amica, è tornata a farmi visita. Sebbene molto saltuariamente (ma cercherò di essere più fedele) collaboro da anni alla rivista ‘Menta & Rosmarino’, diretta da Alberto Palazzi (con un racconto), e al quotidiano online Rmfonline, diretto da Max Lodi, erede del settimanale Luce, che vide gli esordi della mia avventura come giornalista.

Il sintetico viaggio intorno alla mia scrittura, per ora, finisce qui. Spero di aver altro da raccontare, fra un po’.

 105-fine

 

La ripartenza


 

Oggi, dopo tre mesi e una settimana dalla frattura della clavicola cadendo in bici al Campo dei Fiori, sono tornato in sella. Pensavo di aspettare la primavera ma il clima mite e le strade pulite (a parte l'insidiosa sabbietta ai bordi) mi hanno riportato sulla bici. E poiché per me la bici è solo salita, sono andato al Sacro Monte. Naturalmente in discesa massima prudenza, un po' di paura c'era ma pensavo peggio. Buone sensazioni. Si riparte. 

lunedì 22 febbraio 2021

Auguri, Stefano


                                                                                        ph valentinazanzi


Felice compleanno al mio amico Stefano.

La mia scrittura - 104


 

A partire dalla fine del 2018, inizia per me un lungo periodo di silenzio letterario. Prima ciò è legato al fatto che devo promuovere il nuovo romanzo. Nell’aprile del 2019, proprio in occasione della prima presentazione di ‘Nudo di uomo’, firmo il contratto con la Robin Edizioni, che mi pubblicherà il nuovo romanzo ‘Sassolungo’ entro un anno. L’uscita è prevista per il mese di aprile del 2020. Poi la scrittura si blocca in seguito a problemi di salute, e per la prima volta lo scrivere non mi è di aiuto anche nel dolore, come invece nel passato è successo. Niente scrittura terapeutica, la pagina resta bianca. Ciò andrà avanti per molti mesi. Causa Covid ‘Sassolungo’ uscirà a giugno del 2020, ma è tale la mia passività che neppure aprirò per mesi il pacco che contiene i 5 libri omaggio all’autore. Salta la presentazione in programma nel giugno 2020, ne programmo un’altra un anno dopo, giugno 2021, e ancora non so se questa data sarà valida, perché il virus non è stato ancora sconfitto. ‘Sassolungo’ è un romanzo di formazione, una lunga storia familiare che copre quasi un secolo, dove emergono soprattutto i rapporti fra nonni e nipoti.    

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domenica 21 febbraio 2021

La mia scrittura - 103


 


Il 2018 è per me anno molto fecondo dal punto di vista della scrittura. Completo infatti il romanzo ‘Nudo di uomo’ e durante l’anno penso ad un’altra storia, leggo molto e in due mesi, fra il settembre e l’ottobre 2018, scrivo un nuovo romanzo, ‘Sassolungo’. Sarà la fine di un buon periodo creativo e l’inizio di un lungo inverno letterario. Il 2019 è anno di presentazioni. Il 6 aprile presento ‘Nudo di uomo’ in Salone Estense. Riesco anche a togliermi una soddisfazione, un ricordo di mia mamma Ines, pianista che proprio in quel Salone tenne il suo unico concerto. Al piano Kingsley Elliott Kaye. Non dimentico Mock, che viene ricordato da sua figlia Cecilia. Mi sbilancio in altre due presentazioni a Varese, in maggio da Less (mi intervista Riccardo Prando) e in luglio in Galleria Ghiggini (mi intervista Michele Mancino). In ‘Nudo di uomo’ abbiamo il tema del ricordo del passato, di una crisi matrimoniale, della potenza vitale e distruttiva del sesso, della morte, così naturalmente indispensabile.


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Goal

                                             Della festa -egli (cioè Handanovic) dice- anch'io son parte



Goal

di Umberto Saba

 

Il portiere caduto alla difesa
ultima vana, contro terra cela
la faccia, a non veder l’amara luce.
Il compagno in ginocchio che l’induce
con parole e con mano, a rilevarsi,
scopre pieni di lacrime i suoi occhi.
La folla- unita ebrezza - per trabocchi
nel campo. Intorno al vincitore stanno,
al suo collo si gettano i fratelli.
Pochi momenti come questo belli,
a quanti l’odio consuma e l’amore,
è dato, sotto il cielo, di vedere.
Presso la rete inviolata il portiere
- l’altro - è rimasto. Ma non la sua anima,
con la persona vi è rimasta sola.
La sua gioia si fa una capriola,
si fa baci che manda di lontano.
Della festa - egli dice - anch’io son parte.

 

sabato 20 febbraio 2021

La mia scrittura - 102


 


Il 2017 non vede nessuna pubblicazione da parte mia, però il desiderio di scrivere permane. Devo completare un romanzo lasciato a metà e ho in animo un altro progetto. Ho deciso di andare in pensione, è mio desiderio lasciare ai miei alunni, e a tutti gli sportivi in genere, un ricordo scritto, con la mia avventura di docente e di sportivo a 360°, amante dello sport per la salute più che dello sport agonistico. Quindi nel 2017 lavoro su due fronti, e i primi frutti si vedono l’anno successivo. Il 24 marzo 2018 presento in Salone Estense ‘Chi si ferma è perduto’. Colgo l’occasione per fare un bilancio dei miei primi trent’anni di libri pubblicati, dato che il mio primo libro, ‘Papà a tempo pieno’, è uscito nel 1988. Mi piace fare un bilancio sincero, infatti l’incontro si intitola: “Da papà a tempo pieno a nonno part-time: trent’anni di ‘insuccessi’”. In effetti, se andiamo a vedere le vendite dei miei libri, di insuccesso si può certo parlare, ma altre sono le ragioni che mi spingono a scrivere, a continuare in questa bella avventura. L’incontro è anche l’occasione per salutare i miei alunni, per premiarne alcuni, e sono molto felice perché nello spazio musicale riesco a coinvolgere tutti i miei fratelli. A luglio, in Galleria Ghiggini, altra presentazione del libro.

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Carneval


 

Carneval

di carlozanzi

 

Varés, quatàda sü nel sabat grass,

pitüràda e giüiusa ‘mè Arlechìn,

tira innànz i sò carr e la baldoria:

Re Busìn, Pin Girumèta, ul zopp, ‘na strìa.

 

In pée, senza maschera e trumbèta,

vestì di solit pagn, cumpàgn da ier,

vardi, curiùus, la matàna du la gent,

mia bun da fass vidè senza ritègn.

 

Ul carö, valt me ‘na züca, smùrza ‘l cùur;

ciàpa fiàa, scàpa via pö turna chi;

‘na brencàva da curiàndul  l’è par mi,

piögia sèca, caréza d’alegrìa.

 

6 marzo 1999

 

 Carnevale

Varese, coperta nel sabato grasso,

pitturata e gioiosa come Arlecchino,

tira avanti i suoi carri e la baldoria:

Re Bosino, Pin Girometta, uno zoppo, una strega.

 

In piedi, senza maschera e trombetta,

vestito dei soliti panni, uguale a ieri,

guardo, curioso, la pazzia della gente,

incapace di farmi vedere senza ritegno.

 

Il figlio, alto come una zucca, spegne la corsa;

prende fiato, scappa via poi torna qui;

una manciata di coriandoli è per me,

pioggia secca, carezza d’allegria.

 

                        

venerdì 19 febbraio 2021

Il discorso del Re


 Per il secondo anno consecutivo niente discorso pubblico di Re Bosino per il sabato grasso. Resterà vuoto il loggione di piazza Monte Grappa o di piazza Repubblica, ma le parole del nostro Re di Carnevale non possono mancare. Eccole.



Discùrs dul Re Busìn par ul carnavàl 2021

 

Donn e tusàn, óman e fiö, gént da Varées,

di tücc i Castelànz, dul céntro e di paés:

Busìtt, mi va salüdi tücc, cumasessìa

ànca sa pódum no truvàss in cumpagnìa.

 

Ul vìrus cun la curóna, 'mè 'l füss un re,

l'è 'n gìir a rump i ball da 'n'ann e ànca püssée.

Ul Re busìn 'l vör istéss parlàv un cicìn,

ancabèn via WEB, in dul nòst dialètt busìn.

 

Sa l'è pö véra quéll che 'l dis ul Camilleri,

che l'è méi 'l dialètt par dì i sentimént, quìj séri,

l’è giüst alùra, ànca par nunc da Varées,

ciciarà cumè sa üsa in dul nòst paés.

———————————————————

L'ann passàa 'l carnavàl 'l s'è podüü no güstà:

hinn 'nài ànca a munt tütt i bèi ròbb prugramàa.

Ul Re busìn, anbén cunt i ciav d'ra cità,

l'ha dovüü adatàss e saràss déntar in cà

 

e tücc s'hinn mascuràa, e mia pa'l carnavàll,

ma par prutégias da 'l maràgn e mia ciapàll.

Anca ul "Bernascùn" 'l par ca sa sia adatàa,

e cumè i sò busìtt, 'l sa véed tütt bèll quatàa

 

Dumà i can hinn stai cuntént da quésta magàgna:

par lùur ul "lock down" 'l s'è trasfurmàa in 'na cuccàgna.

Ma, a la fin, par cuntentà amìis e parént,

ti hett vist da spéss cun la lèngua föra di dént.

———————————————————

Sa dis che Varées l’è tra i püssée bèi cità,

par cumè sa po vìiv e la sò qualità.

Hinn 'na belézza i giardìtt, i làagh e i muntagn,

ma màncan mia, da sücüür ànca i sò magàgn.

 

In gìir gh'hinn tanti laurà in pè, a vèss sincér:

staziùn, rondò, piazza dul marcàa, tütt un cantiér.

Sperémm che infìn vàgan in port e pésg che in prèssa,

parché d'altar bèi ròbb da fà ghe n'è 'na rèssa.

 

Tücc sa spéttan ca sa rìva a 'na suluziùn

par la caserma e l'ex àrea Macchi dabùn.

La natüra ul büüs du l'ozòno l'ha stupàa,

sperémm che 'n ragn dal büüs sìan pö bun da cavàa!

 

L'è giüst che i stràa sa fàgan par i biciclétt:

l'è impurtànt chè l'aria la fàga mia difètt.

Ma mia cumè a Biumm, in cürva e dumà 'n tuchèll,

e ubligà i màchin a stà in cùa, al fà mia bèll!

 

'Sto ann bisèst l'è stai par la salüüt funèst,

però ànca i butég hinn stai cunsciàà pa'i fest.

Tuchèi da stòria da Varées pian pian gh'hinn pü:

na 'l cafè Zamberletti l'ha saràa sü.

 

 

Un bel tocch da stòria 'l finìss e 'n tocch 'l cumìncia

par ul piantùn l'è pö finìda la gran trüscia:

ul Ginkgo Biloba l'è 'n àrbur resistént,

ma 'mè sìmbul da Varées l'è pócch cunsistént!

———————————————————

Dabùn laministraziùn la ghha ul sò da fà,

ma nunc tücc ghhemm na quai respunsabilitàa.

I Cunsìli di Quartiér hinn stài metüü in pè:

rivaràn a métt n quaicoss da bun in dul carnée?

 

Prima da finìla, vurévi regurdà

che da chi a 'n quaj mées sarà 'l témp da 'nà a vutà

pa 'l Sìndich e 'l Cunsìli par i cinq'ann ca ven:

cerchée da dì la vòstra e da fà i ròbb par ben!

 

Mi sun Re e par mi gh'è dumà la munarchia,

mi capissi pócch di ròbb d'ra demucrazia,

ma da frignà in sui "sòcial", 'ndémm, piantéla lì!

la vòstra, ai ségg du la vutaziùn, andé a dì!

———————————————————

La finìssi chì, mi pódi mia fà baldòria

cunt i mè car busìtt... ma, par finì in glòria,

mi va racumàndi: bevì 'n bicér da vin

a la salüüt vòstra e dul vòstar…

                                               Re Busin!

 

 

Discorso del Re Bosino per il carnevale 2021

 

Donne, ragazze, uomini, ragazzi, varesini,

di tutte le Castellanze, del centro e dei paesi:

Bosini, io vi saluto tutti! ugualmente,

anche se non possiamo trovarci in compagnia.

 

Un virus con la corona, come fosse un re,

è in giro a rompere le scatole da un anno e più.

Il vostro Re vuole ugualmente parlarvi un po',

anche se via WEB, nel nostro dialetto bosino.

 

Se è poi vero quel che afferma il Camilleri

che è meglio il dialetto per esprimere i sentimenti, quelli seri,

è giusto allora anche per noi di Varese

chiacchierare com’è usanza nel nostro paese.

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L'anno scorso non s'è gustato il carnevale:

sono andati a pallino tutti gli eventi programmati.

Il Re bosino, pur con le chiavi della città,

ha dovuto adattarsi e chiudersi in casa

 

e tutti si sono mascherati, e non per il carnevale,

ma per protezione dal malanno e dal contagio.

Anche il "Bernascone" (*) pare si sia adattato,

e come i suoi bosini lo si vede tutto ben coperto.

 

Solo i cani sono stati felici di questa magagna:

per loro il "lock down" s'è trasformato in cuccagna.

Ma alla fine, per accontentare amici e parenti,

li si è visti spesso con la lingua tra i denti.

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Si dice che Varese sia tra le più belle città

per come vi si può vivere e la sua qualità.

Sono una bellezza giardini, laghi e montagne,

ma non mancano anche le sue magagne.

 

Vi sono tanti lavori in corso, ad esser sinceri:

stazioni, rondò, piazza mercato, tutti cantieri.

Speriamo che infine vadano in porto e in fretta,

perché di altre cose da fare ce n'è a bizzeffe.

 

Tutti s'aspettano che si arrivi ad una soluzione,

davvero, per la caserma e l'ex area Macchi.

La natura ha richiuso il buco dell'ozono,

speriamo che riescano poi a cavare un ragno dal buco!

 

E' giusto preparare percorsi per le biciclette:

è importante che l'aria non sia inquinata.

Ma non come a Biumo, in curva e solo un pezzetto,

e obbligare le auto a star in coda non è bello!

 

L'anno bisesto è stato  funesto per la salute,

però anche i negozi sono conciati per le feste.

Pezzi di storia di Varese pian piano spariscono:

persino il caffè Zamberletti ha chiuso.

 

Un bel pezzo di storia finisce e uno incomincia.

Per il piantone è poi finito il gran da fare:

il Ginkgo Biloba è un albero resistente,

ma come simbolo di Varese è poco consistente!

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Davvero lamministrazione ha il suo daffare,

ma noi tutti abbiamo qualche responsabilità.

I Consigli di Quartiere sono stati messi in attività:

sapranno mettere qualcosa di buono in carniere?

 

Prima di terminare, volevo ricordare che,

da qui a un qualche mese, sarà tempo di andare a votare

per Sindaco e Consiglio dei prossimi cinque anni:

cercate di dir la vostra e di far le cose per bene!

 

Io son Re e per me c'è solo la monarchia,

capisco poco delle cose della democrazia,

ma, suvvia, piantatela di lamentarvi sui "social"!

andate ai seggi per la votazione a dir la vostra!

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Mi fermo qui, non posso far baldoria

con i miei cari bosini... ma, per finire in gloria,

vi raccomando: bevete un bicchier di vino

alla vostra salute e a quella del vostro

                                               Re Bosino!

 

(*) Il campanile di s. Vittore (sec. XVII) progettato dal capomastro/architetto Giuseppe Bernascone