Il Monte San Primo, quello nel mezzo, tutto bianco, fra Grigna e Grignetta, non fa venir voglia di sciare?
martedì 30 novembre 2021
Il ginnasta Guido Figone
Ricordi di quando ero un ragazzino, praticavo ginnastica artistica e un po' maliziosamente si scherzava sul cognome di questo grande ginnasta italiano: Guido Figone. Essendo nato nel 1927 probabilmente non si usava allora dire: "Quello è un gran figo!" ma certamente lo è stato, vista la sua partecipazione a due Olimpiadi con buoni risultati (Londra 1948 ed Helsinki 1952) ma soprattutto i suoi titoli italiani, 8 di fila, dal 1948 al 1955: mai nessuno come lui.
Ma la particolarità è anche un'altra. Voi non immaginate certamente dove è nato Guido, nella sola città italiano nella quale non avrebbe dovuto nascere. Qual è?
Bè, fate lo sforzo di andarvela a cercare: non voglio togliervi la sorpresa!
lunedì 29 novembre 2021
Milano
ph carlozanzi
Milano stamani, vista dal Sacro Monte. Se vuoi vederla meglio, clicca sulla foto.
A Milano ho studiato 3 anni, dal 1975 al 1978, tre anni da pendolare sui treni delle Ferrovie Nord Milano, i miei soli tre anni da pendolare.
A Milano ho ambientato un capitolo del mio romanzo 'Nudo di uomo' e molti capitoli del mio romanzo del 2022. E anche qualche passaggio del mio primo romanzo, 'La Comune di Barbara'. E più di un racconto breve.
Cosa mi piace di Milano? Il Duomo, il centro..ma non posso dire di conoscerla, benché disti solo 50 km da Varese.
A Milano ci sono andato anche due volte in bicicletta, la prima volta (nel 1977) andata e ritorno, la seconda con ritorno in treno.
Nella periferia di Milano (a Cesano Boscone) ho corso una maratona, nel 1999.
Ma una cosa non perdono a Milano: lì è morto mio fratello Marco.
Saul al LESS
Dopo l'esordio a Besozzo e a Legnano, lo scorso sabato, Saul arriva a Varese a presentare il suo nuovo album, 'The infinite inside'. Per chi ama la musica folk-country è una bella occasione quella proposta da Lone Stars e Go Country Records, che invitano sabato 4 dicembre, dalle 16 alle 19 presso LESS, bar gastronomico di via Finocchiaro Aprile 5 (piazza del Tribunale) a Varese, per uno showcase dove si potranno ascoltare alcuni brani del cd, in live, con Saul e Guido Zanzi, musicista e co-produttore del disco.
Per info e prenotazioni: 340.1025910 less@bargastronomico.it
domenica 28 novembre 2021
La duecentesima non da solo
Cari amici ciclisti, dopo 199 salite in bici al Campo dei Fiori nel 2021 da solo (a partire dalla fine di febbraio), mi piacerebbe vivere la duecentesima con qualcuno. So bene che fa freddo e avete già deposto la bici in garage, ma forse qualche temerario c'è e ha piacere di venire sabato 4 dicembre, con ritrovo alle 10.30 davanti al cancello di Villa Toeplitz.
Un po' di storia, se a qualcuno interessa: ho cominciato a salire oltre le cento volte l'anno in bici al Campo dei Fiori nel 2007, omaggio ai Mondiali di ciclismo a Varese, in programma l'anno dopo. Da allora, in questi 14 anni, quasi tutti gli anni sono salito oltre le 100 volte, a parte l'anno scorso e altre due o tre volte. Record precedente: 167 volte nel 2015. A chi mi domanda se non mi annoio a fare sempre la stessa salita, rispondo di no, per alcuni motivi: poiché non dedico allo sport più di un'ora e mezza al giorno, questa salita è ideale, parto da casa e inizia subito, non ci sono chilometri di avvicinamento; ha una lunghezza giusta, 9 km, né troppo poco né troppo, giusta per me; ogni salita ha i suoi incontri, le sue particolarità, le sue novità; in questi ultimi anni, con i miei problemi di tachicardia, non posso allontanarmi troppo, perché in caso di tachicardia così giro la bici, scendo e sono subito a casa senza fatica.
Santa Maria del Monte
ph carlozanzi
Potevo forse mancare?
Taglio del nastro per la CDF Climb Eolo
sabato 27 novembre 2021
Con Enzo
ph pino terziroli
Ringrazio l'amico Giuseppe Terziroli detto Pino per questo scatto, che mi trova insieme al neoassessore alla cultura Enzo Laforgia, ieri pomeriggio, in sala Morselli. Ho saputo da Arnaldo Bianchi che Laforgia si è messo in aspettativa dall'insegnamento, per dedicarsi a tempo pieno al nuovo ruolo, una scelta che certamente gli sarà costata, ma che depone a suo favore, circa la serietà con la quale Enzo intende fare l'assessore alla cultura in una città così impegnativa come Varese.
La sala di Guido
Inaugurata
ieri sera la Sala Morselli alla Civica biblioteca di Varese, un locale
prezioso, che raccoglie il fondo Morselli, donato al Comune di Varese a futura
memoria dello scrittore Guido, morto suicida nel 1973, nella sua bella villa di
via Limido, a Bosto: aveva 61 anni. Inaugurata alla presenza del sindaco Davide
Galimberti, dell’assessore alla cultura Enzo Laforgia, di Chiara Violini, Elena Emilitri e Valentina Tin Marocco, per la Biblioteca varesina, di
Andrea Bortoluzzi e di Linda Terziroli, la giovane docente di lettere ‘innamorata’
di Guido Morselli, che a lui ha dedicato anni di studio e un libro, ‘Un
pacchetto di Gauloises’ (Castelvecchi editore).
Un
locale da 50 posti a sedere, la giusta misura per eventi culturali,
presentazioni di libri….dove non c’è quasi mai la ressa ma c’è il pubblico di
chi ama i libri, la lettura e gli autori (come Morselli) di genio.
In
eleganti mobili appositamente realizzati in questa sala riposano i libri di
Guido, un autore colto, a volte ostico da ‘digerire’, un filosofo della
narrativa, un personaggio che Varese non sempre ha capito, e che non hanno
subito compreso neppure gli intellettuali delle case editrici (persino Vittorio
Sereni, Italo Calvino…), che hanno ripetutamente e regolarmente rispedito al
mittente le sue opere, sino al grande successo postumo.
Questo
pomeriggio, domenica 28 novembre, a partire dalle 15.30, con ritrovo in piazza
del Podestà, sarà possibile incontrare nuovamente lo scrittore, una visita
guidata ai luoghi morselliani del centro Varese, con una pièce teatrale
realizzata da un gruppo di studenti.
Guido
Morselli è uno scrittore che mi incuriosisce, che invidio per la sua abilità
narrativa e il suo sapere, mi interessa la sua vita appassionata e sofferta,
fuori dagli schemi; mi sono gustato la biografia scritta dalla Terziroli. E mi
sono ‘divertito’, nel mio ultimo romanzo ‘Sassolungo’, ad introdurlo come
personaggio collaterale, una storia nella storia, inventata eppure non credo
lontana dalla realtà.
venerdì 26 novembre 2021
Luci nella notte
Parlare di sè
Di sé bisognerebbe parlare con molta parsimonia. E' meglio che di noi (possibilmente bene) parlino gli altri. Chi scrive un'autobiografia desta qualche sospetto. Il mahatma Gandhi (faccio un esempio) non aveva tempo per parlare di sé, ci hanno giustamente pensato gli altri. Io, quindi, passo subito nella categoria dei mediocri, che corrono il rischio di scriversi un'autobiografia...e forse, un pezzo qui un pezzo là, la sto già scrivendo. Più uno parla di sé (escludendo i suoi limiti, gli altri, senza autoironia, con troppa autostima) più scende nella scala della mediocrità, sino a sfiorare la bassezza. Io credo di stare, fra i mediocri, un po' nel mezzo, quindi mediocre anche in questo.
E poi, a parlar troppo di sé - pur senza dire bugie - si allunga anche il naso.
Starci sopra
ph carlozanzi
La sola cosa positiva della nebbia è che regala foto suggestive...Ma bisogna starci sopra.
giovedì 25 novembre 2021
Auguri, Mike
Felice compleanno al mio amico (e grande amico di Mock) Mike Gallivan (è quello al centro con barba e occhiali), musicista del Colorado, componente della PBB. Lui viene spesso in Italia, prima o poi andrò anch'io negli States!
mercoledì 24 novembre 2021
'Stella del mare' di Umberto Belardinelli
Per
avvicinarci alla poesia di Umberto Belardinelli, bisogna tener conto di alcuni
fattori. Anzitutto il significato che Belardinelli dà alla sua poesia, ed è lui
stesso a chiarirlo: “Il desiderio di raccontare vive dentro di me e si presenta
attraverso la lirica e la metrica che da sempre mi affascinano. Non amo
tuttavia la rima, né la poesia che segue determinati schemi, perché in questo
modo vivrebbe ingabbiata. La poesia utilizza la parola come strumento ma, al
pari di altre arti, può far vivere paesaggi, suoni, profumi ed immagini dentro
i nostri pensieri.” Ciò premesso, dobbiamo sottolineare la grande fede in Dio
del poeta, nato a Messina nel 1956 ma arrivato subito a Varese, una fede nella
Parola, una fede che è stata duramente provata in questi ultimi anni da una
grave malattia, fede che è stata per lui àncora di salvezza, sollievo, sostegno
nella speranza della guarigione ma anche nella grande speranza di una Vita
oltre la vita. Terzo elemento da considerare, l’ammirazione di Belardinelli per
Santa Faustina Kowalska, la ‘segretaria’ della Misericordia, la mistica morta
giovane, dopo sofferenze e visioni celesti. Infatti la terza raccolta poetica
che qui presentiamo, ‘Stella del mare’, è una silloge per S. Faustina, terza
raccolta che arriva dopo ‘La luce duplice del bene’ (2019), dedicata sempre a
Santa Faustina in una sorta di ex-voto, e ‘L’albero del tempo’ (2020), una
raccolta di poesie che raccontano un lungo periodo di vita.
Ma
passiamo al nuovo lavoro. Si inizia con una ricca e dotta introduzione del
professor Vincenzo Capodiferro, quindi la prima poesia, che dà il titolo alla
raccolta: ‘Stella del mare’. E’ una poesia dedicata alla Madonna…Madre del
mare, stella dorata,/per tutti i naviganti della fede: faro di Dio;/…
Le
poesie sono alternate da pensieri tratti dai diari di Santa Faustina e da
riflessioni dell’autore. In una di queste, posta all’inizio delle
liriche dedicate alle schiere degli angeli, il poeta scrive: “E’ affascinante
la visione del Paradiso di Santa Faustina, perché in quel luogo meraviglioso
riconosce la gerarchia degli angeli o spiriti celesti. Il primo accenno alle
gerarchie si riscontra nell’Antico Testamento, dove queste splendide figure
appaiono in una scala ben distinta tra cielo e terra…” Ecco allora poesie
dedicate ai Serafini, ai Cherubini, ai Troni, alle Dominazioni…Ecco l’incipit
della poesia ‘Arcangeli’: Da sempre messaggeri, araldi senza età,/meraviglioso
coro che non ha respiro,/dita nebbiose che muovono nel suono/le corde vibranti
di una dolce cetra/…
Seguono
poesie dedicate ancora alla Madre di Dio, al Paradiso, a Gesù, dives in
misericordia, Signore della Misericordia. E se Dio è il Dio della Misericordia,
e Santa Faustina la santa della Misericordia, non possiamo non affermare che
Umberto Belardinelli è il poeta della Misericordia, in simbiosi-sintonia con la
santa, desideroso di continuare la sua missione utilizzando anche lo strumento
poetico. Non a caso la riflessione finale dell’autore è dedicata alla
spiegazione della festività dedicata alla Divina Misericordia, istituita nell’anno
2000 da Papa Giovanni Paolo II, che si celebra la Domenica in Albis, domenica
dopo la Pasqua.
Belardinelli
si fa missionario, vorrebbe comunicare ai lettori la gioia che nasce dalla
fede, la consolazione che dà la speranza di una Vita eterna che non conosce la
morte. Le sue sono poesie-preghiere, un invito a pregare insieme, ad andare al
di là delle cose, a lasciarsi nutrire dalla contemplazione del Mistero, a credere
nell’indicibile. Ed ecco il suo saluto, gli ultimi versi dell’ultima sua
poesia, ‘Il testamento’:…..Desidero che ogni anima in dolore/possa nutrirsi
all’albero del frutto/e Tu concederai a quelle suppliche/la conoscenza del
Divino e dell’Amore./Infine, voglio che tutto sia compiuto/dentro le linee di
ogni tuo pensiero,/da chi modella l’opera che hai disegnato,/fino alla fine dei
giorni sulla terra.
Il Tour di Saul parte da Besozzo
Saul, interessante cantautore luinese, che propone un genere folk-rock e folk-country, dà il via al tour di lancio del suo primo cd 'The Infinte Inside' (etichetta Go Country Records) sabato 27 novembre, ore 17, al Musicalbox di Besozzo.
martedì 23 novembre 2021
Dolce tramonto varesino
Tramonto dolce anche perché silenzioso...e allora si sente la scivolata del sole verso l'altra metà della sfera...Come tutti i piaceri dura poco...
Dolce miele varesino
È
una bella iniziativa dedicata a uno dei prodotti tipici del nostro territorio:
dalle 8 alle 18 di domenica 28 novembre, il centro di Varese
ospiterà la “Giornata del Miele”.
Organizzata
dal “Consorzio Qualità Miele Varesino” insieme all’Associazione
Produttori Apistici e col sostegno di Camera di Commercio, la manifestazione
offrirà a tutti la possibilità di apprezzare questo alimento naturale ricco di
enzimi, sali minerali, vitamine e zuccheri semplici di pronta e immediata
assimilazione. Un alimento che ha ormai raggiunto, nella lavorazione delle
nostre aziende, un alto livello di qualità, tanto da aver guadagnato il marchio
Dop per il miele d’acacia.
Durante
la giornata di domenica 28 novembre, che gode del patrocinio del Comune di
Varese, verranno allestite delle bancarelle lungo corso Matteotti e in piazza
del Podestà: qui sarà anche possibile acquistare il nostro miele e i
suoi derivati. Non mancherà uno spazio didattico, dove sarà anche allestito un
alveare in miniatura.
La
nostra provincia conta una produzione tra le più significative in Italia: il
settore apistico varesino è forte di ben 105 imprese, 500 hobbisti e 15mila
arnie.
Includendo
nella propria gamma d'offerta le principali essenze floreali, quali acacia e
castagno, oltre allo stesso tipo millefiori, il miele varesino è una delle
eccellenze del nostro tessuto produttivo sul versante enogastronomico. Una
preziosità che, negli anni di punta, ha anche toccato i 550mila chilogrammi di
produzione, per un valore commerciale di oltre 3 milioni di euro.
lunedì 22 novembre 2021
Una Messa per Fabio
Venerdì 26 novembre, ore 18, chiesa parrocchiale di Biumo Inferiore, verrà celebrata una Messa in ricordo di Fabio, nel giorno del suo compleanno.
Nèbia bàsa
ph carlozanzi
Nèbia bàsa, bell temp la làsa....come dire che sopra la nebbia c'è il sole...e in effetti queste foto lo dimostrano, Valcuvia e Valtravaglia sotto il manto nebbioso, ma sopra i 350 metri circa splende il bel sole di Lombardia.
clicca sulle foto per ingrandirle
sabato 20 novembre 2021
OJM Varese - Derthona Tortona: 85-76
Sole dopo i 500
Oggi, sabato 20 novembre, la nebbia si è abbassata. ieri arrivava a 900 metri, evento raro, oggi è scesa intorno ai 450/500. Ecco il mare di nebbia stamani alle 9.30, dal Belvedere del Campo dei Fiori.
venerdì 19 novembre 2021
Andrea Vitali intervista Piero Chiara
ph carlozanzi
Fra gli scrittori
italiani di successo, Andrea Vitali è quello che conosco meglio, non perché ho
letto tutti i suoi romanzi (ne pubblica uno all’anno!) ma perché è venuto
spesso a Varese, lui del lago di Como, è mio coetaneo e ho seguito (all’inizio
anche con un po’ di invidia) tutta la sua brillante carriera. Iniziata
brillantemente insieme alla (meno brillante) mia, perché lui partecipò e vinse
il Premio Mont Blanc all’inizio degli anni Novanta, io partecipai e persi. Poi
vinse il Premio Chiara (io partecipai e non arrivai nemmeno nella terna) e lì
cominciai ad intervistarlo per La Prealpina e ci conoscemmo. Poi venne
ingaggiato dalla Garzanti e partì a vendere un sacco di copie. Andrea in questi
anni l’ho visto spesso, più volte l’ho intervistato, sono sinceramente felice
per lui, che ancora ha l’abitudine di scrivere prima a matita su una risma di
fogli A4, poi batte al computer, che ha ancora la bella abitudine di mantenere
la vena creativa, di vendere assai (milioni di copie in tutti questi anni, tradotto
in svariate lingue) e di salutare senza alcuna ‘supponenza’ gli estimatori come
il sottoscritto. Questo pomeriggio Vitali era a Varese non per parlare dei suoi
libri ma dello scrittore che – a detta di molti – più gli somiglia, e cioè
Piero Chiara. Si è immaginato una intervista al narratore luinese.
Tutto ciò nell’ambito del Premio Chiara e più in particolare delle iniziative a
contorno della mostra al Castello di Masnago, che presenta i Piaceri di Piero Chiara,
una mostra che proseguirà sino alla fine di dicembre, e forse sino alla fine di
gennaio 2022.
Presenti le anime del
Premio, Romano Oldrini (che ha definito Vitali “una macchina da guerra”) e
Bambi Lazzati, buona affluenza nella Sala degli Svaghi al castello varesino, il
Vitali affabulatore ha regalato una piacevole serata ai presenti. Vitali, medico
prestato alla letteratura, medico tornato in campo come volontario vaccinatore
(e questo certo gli fa onore), è definito da una mia amica “uno scrittore che
non si smette mai di rileggere”, da Corrado Augias (Il Venerdì di Repubblica) “So
per certo che questo scrittore è tra i massimi di quell’esigua pattuglia della
narrativa italiana che vuol mettere sotto gli occhi del lettore storie ben
congegnate, con personaggi ricalcati evidentemente dal vero, salvo l’aggiunta
di quel tanto in più che li rende appunto ‘romanzeschi’.”
Mare di nebbia
ph carlozanzi
giovedì 18 novembre 2021
Saul in Tour
Non si ferma la vena creativa di Saul Bertoletti, nome d’arte Saul. Dopo
diversi progetti non ‘ufficiali’, ecco un nuovo cd, undici brani scritti
(parole e musica) da Saul: ‘The Infinite Inside’.
Ma rispetto ai precedenti lavori qui abbiamo almeno due importanti novità.
La prima riguarda l’interesse che Saul ha suscitato verso l’etichetta
discografica emiliana ‘Go Country Records’ che produce, pubblica e promuove un
ampio spettro di musica americana, dall’Hillbilly & Roots Country
al Bluegrass, dal Folk all’Americana.
La seconda novità è che finalmente può partire il Tour di lancio del nuovo
disco, con almeno tre date certe: il 27 novembre 2021, ore 17, al ‘Musicalbox’
di Besozzo; stesso giorno ma alle 21.30 al ‘Velvet Pub’ di Legnano e il 5
gennaio 2022, ore 21, a Castelleone (Cremona), da ‘Alice nella Città’.
Il quarantenne cantautore luinese-scozzese (per oltre vent’anni è vissuto
in Scozia) propone brani Folk-Rock e canzoni che richiamano con più
convinzione il genere Folk-Country.
Testi in inglese, musica di ottima fattura, grazie al contributo di Guido
Zanzi (che è anche il produttore dell’album), Umberto Bellodi, Andrea Perino,
Riccardo Cugnasco, Sara Mainardi, Gino Mancuso, Alessandro Grisostolo e
Alessandro Pioppo e soprattutto di Mattia Manzoni che oltre a dare il suo
contributo come tastierista ha curato il mastering finale.
Incontriamo Saul a Varese, presso i Toeplitz Recording Studio, dove sono
stati registrati i brani, fra l’ottobre del 2019 e il gennaio del 2020. Detto
del genere musicale, ci interessa capire soprattutto i testi, perché le parole
sono nota fondamentale nel lavoro di Saul, che punta molto sul contenuto non
solo musicale.
‘The Infinite Inside’ spiega Saul, “l’infinito dentro…sì, il fil rouge di tutte
le canzoni del mio nuovo album è l’infinito. La mia fonte di ispirazione è
stata l’Infinito di Giacomo Leopardi, sono stato di recente a Recanati.
Importante è stato anche l’incontro con Davide Rondoni e la sua lettura
dell’Infinito leopardiano. Ho cercato di immaginare come tutto e tutti noi
facciamo parte di una linea che ci unisce; dovremmo essere più critici su come
spendiamo il tempo di queste nostre vite brevissime. L’album contiene anche
riferimenti alla mia visione agnostica dell’infinito. Ci si può sentire parte
di qualcosa di infinito, senza credere nell’al di là? Sì, perché nascita e
morte sono piccolissime gocce nell’oceano dell’infinito.”
Vediamo allora, in sintesi, il significato dei testi dei singoli brani.
“La prima traccia è ‘Weapons’ – Armi” spiega Saul. “Riprendo qui alcuni
temi particolarmente sentiti, cioè la mia reazione all’era dell’informazione
tecnologica. I social network sono come dare una pistola ad un bambino, possono
distruggere la realtà in pochi secondi. La ricerca della verità è falsata, le
opinioni sono ormai l’unica verità. Il secondo brano è ‘And I Woke’ – E Mi Sono
Svegliato – una ballata introspettiva e un po’ autocritica. Mi è capitato di
spendere le mie energie in cose apparentemente importanti ma che poi si sono rivelate
futili e hanno distratto e dirottato la mia ‘missione’ alla ricerca di me
stesso.
Abbiamo poi ‘Underclass of ‘92’, che è la traccia più amarcord dell’album.
Parla dei miei vent’anni e della fortuna di vivere ancora il rock’n’roll come
stile di vita, prima dell’era digitale. Il 1992 è stato l’anno dove la
controtendenza UK ha cambiato la musica dance in rock, e vederla cambiare con
gli occhi da teenager è stata quasi come l’esperienza dell’arrivo del rock
negli anni ’60.
‘Greasy Surface’ - Superficie Oleosa - è una metafora che mi piaceva
sviluppare: su una superficie oleosa l’acqua forma piccole gocce che non si
incontrano, un po’ come le nostre vite; siamo connessi o è solo una sensazione
e in realtà non ci si incontra mai?
‘Me, No One or Someone Else’, cioè io, nessuno o qualcun altro: è una
riflessione sul nostro futuro.
Quando andremo sotto terra, saremo solo un mucchio di ossa? Forse saremo
davvero solo cibo per vermi. Dico nel testo: per dimostrare la mia teoria,
vieni e scuoti la mia bara, il suono che sentirai saranno solo ossa marce.
Poi abbiamo la traccia che dà il titolo all’album, ‘The Infinite Inside’-
L’Infinito Dentro. La domanda retorica nel ritornello “Come potrei? Giuro che
sento l’infinito” si riferisce al fatto che la nostra spiritualità a volte è
così forte che non riusciamo nemmeno a respirare, una forma di sublime che
continua, come l’oceano o il vento che ci fa sentire parte di qualcosa di
immenso. Si vivono due sensazioni: la vita è preziosa, ma nel contempo ci si
sente vulnerabili.
Il concetto di ‘Quicksand’ – Sabbie Mobili - è un po’ questo: sii felice
non solo per te stesso ma anche per gli altri, perché l’infelicità porta di
solito ad essere crudeli e conduce gli altri nelle tue sabbie mobili
dell’infelicità.
Amo Shakespeare, il bardo ha ispirato il mio brano ‘To Thine Own Self’, sii
vero con te stesso, frase che pronunciò Polonious in Hamlet. Cerchiamo di
essere onesti almeno con la nostra anima. E siamo al brano numero nove, ‘The
Circle of Neglect’, il circolo dei trascurati. Mi immagino un girone dantesco,
persone trascurate sono in costante moto di poco amore per se stessi e non
riescono ad uscirne, facendo del male a loro stessi e agli altri. Vivere la
vita in modo coraggioso non è da tutti, molti preferiscono scendere a scomodi
compromessi e poi sfogarsi con il prossimo.
‘Afterlife’ - Vita dell’Aldilà - è una canzone ironica: le religioni
puntano sull’aldilà, ma si dimenticano che la vita dell’aldiquà va vissuta e
amata.
Infine ecco ‘The Wind and the Crows’ - Il Vento e i Corvi - è un brano
allegorico, il vento è simbolo dell’infinito, i corvi -secondo molte culture-
rappresentano la precarietà della vita, quindi senti il vento come forma di
eterno, e osserva i corvi come costante richiamo alla brevità del nostro esistere.”
Auguri, Carlo
Felice compleanno al mio amico e collega Carlo Pirani, felicemente pensionato, felicemente nonno, felicemente ai vertici del tennis master nazionale e anche più su. Rubo questa immagine dalla sua pagina fb perché con lui (che è quello a destra) abbiamo un altro ottimo tennista, Giulio Clerici, medico sportivo 'personale' di Carlo, che lo segue e lo cura, affinché possa continuare ancora a lungo a praticare il suo sport preferito.
mercoledì 17 novembre 2021
Meraviglia della natura
ph pippo gazzotti
Ieri, scendendo in bici dal Campo dei Fiori, ho incontrato il mio amico Pippo Gazzotti, più o meno nella zona del Grand Hotel. Mi ha detto di aver visto e fotografato una meraviglia della natura, che anch'io ho cercato ma non ho più trovato. Oggi Pippo mi ha inviato la foto. Eccola.
martedì 16 novembre 2021
Sogno o non sogno?
Essere o non essere, questo è il dilemma! Sognare o non sognare, ecco la questione! E' meglio non sognare, evitando così la delusione del sogno infranto, oppure è meglio sognare, accettando l'inevitabile ridimensionamento? Quando non il totale fallimento? Io sono comunque e sempre per la seconda ipotesi. Sognare è allenante, cioè morto un sogno se ne fa un altro, poi ci si 'risveglia' e poi si sogna ancora....ciò che conta è l'attesa, la speranza, il progetto...e poi magari, eccezionalmente, un sogno può anche avverarsi. L'eccezione che conferma la regola. Non sognare, non rischiare, stare sempre alla finestra, sulle difensive, regala una tranquilla, costante insoddisfazione, una noia depressiva, un non vivere.