domenica 30 giugno 2024

Piumaggio interessante


 

Finalmente sono riuscito a fotografare una ghiandaia nel lato giusto, con quel piumaggio nerazzurro a me particolarmente caro.

L'errore di Tadej


 

Attendo il parere di chi è più esperto di me, ma per me oggi Tadej ha sbagliato, sprecando energie e mettendosi la maglia gialla. Ha già nelle gambe un Giro d'Italia, deve centellinare le energie perché arriverà alla terza settimana del Tour, quella decisiva, dove le crisi saranno dietro l'angolo, e ogni riserva sarà essenziale. E' forte, io tifo per lui, ma oggi il suo rivale Jonas ha dimostrato di aver recuperato bene dalla caduta, ed è molto più fresco. Durante il Tour affinerà una forma che è già buona e all'ultima settimana le carte sono dalla sua parte. Perché prendersi la maglia gialla adesso? 

Si dirà che Tadej è simpatico proprio per questo, non fa troppi calcoli, è un attaccante, va dove lo porta il cuore, ma poi quando a Nizza arrivi secondo o terzo o giù dal podio, allora il cuore è triste.

Forza Tadej!!!!   

sabato 29 giugno 2024

La pensione di Luisa


 

Apprendo ora da VareseNews che la mia amica Luisa Oprandi ha raggiunto l'età della pensione, e dopo oltre 44 anni di servizio (come docente e poi come preside) appende libri e registri al chiodo e passa a nuova vita. Luisa, mia collega al settimanale Luce, donna sempre al servizio del bene comune (sia nel volontariato che in politica). fra le molte cose fatte si rese disponibile a celebrare il matrimonio civile di mia figlia Valentina con Umberto, nel settembre 2012 alla cascina Tagliata (foto). 

Conoscendola, so che saprà rendere fruttuosa anche l'età della pensione. Un abbraccio, cara Luisa.  

Enrico al Tour



 

Ecco il mio amico e collega Enrico Piazza già in postazione sul Colle del Barbotto, uno dei colli previsti nella prima tappa del Tour de France, la Firenze-Rimini, colli spesso scalati dal pirata Marco Pantani. 

venerdì 28 giugno 2024

Tadej e gli sghej


Oggi, sabato 29 giugno, da Firenze partirà il Tour de France. Prime tre tappe in Italia e poi via in Francia. Quasi cent'anni fa, negli anni Trenta, un cugino di mio padre, Augusto Zanzi detto Gusto o stravach (perché in sella stava tutto stravaccato) correva Giro e Tour, da buon gregario, anche di Binda. Allora le bici avevano una sola moltiplica davanti e tre cambi dietro, strade sterrate, fatiche inenarrabili eccetera. Oggi il ciclismo resta sport spietato, faticoso, rischioso, ma le bici sono costosi gioielli di tecnologia. La bici che userà oggi il mio idolo, cioè Tadej Pogacar, si chiama Colnago C68 Fleur de Lys (giglio) in onore di Firenze e costa 23.000 euro. Del resto a Tadej non mancano gli sghej, e poi non la paga nemmeno lui.  
 

Petra, Paola, Pietro, Paolo...


 

Felice onomastico a chi si chiama Petra, Paola, Pietro, Paolo...ma un augurio particolare a mio fratello Paolo, il Donnarumma di Biumo Inferiore. Nella speranza che il nostro portierone lo sappia imitare oggi, nella delicata partita contro la Svizzera.

Solo

                                                                                         ph valentina zanzi


Solo un padre sa cosa vuol dire avere una figlia.

Solo una figlia sa cosa vuol dire avere un padre.

Così...insieme a gustare la fine di un giorno...probabilmente in silenzio.
 

Il 'battesimo' di Paolo


 

Stasera ho avuto il piacere (e la responsabilità) di tenere a 'battesimo' (con la prima presentazione) un nuovo autore, Paolo Cervini, giovane di belle speranze e di buon talento, che ha mostrato al pubblico il suo primo romanzo, un giallo Morellini, dal titolo 'Ospite in villa'.

Buona presenza di pubblico alla libreria Ubik di piazza del Podestà, a Varese. Abbiamo dialogato, Paolo ed io, credo destando un certo interesse. Almeno spero.

Auguri, padre Gianni


Cinquant'anni di ordinazione sacerdotale per il mio amico Padre Gianni Terruzzi, fondatore di Radio Missione Francescana e di Rmfonline: auguri!!!! 
 

giovedì 27 giugno 2024

Chiara e le streghe

 




Se domenica 30 giugno passate da Castiglione Olona, nel pomeriggio le streghe di Chiara vi attendono.

mercoledì 26 giugno 2024

Auguri a Luisa e Ric

 


Felice anniversario di nozze agli amici Luisa e Riccardo.

martedì 25 giugno 2024

La villa inospitale di Paolo Cervini

 



Si sa, i romanzi gialli posso vantare schiere di lettori appassionati. E’ un genere che viaggia bene. Da tempo Morellini editore vanta una collana, Delitti di lago, curata da Ambretta Sampietro, che valorizza tale colore letterario, con una ricca Antologia di racconti a tema, e con romanzi spesso di autori varesini: Sergio Cova, Laura Veroni, Angela Borghi. Da questo mese di giugno si è aggiunto il mornaghese Paolo Cervini.

Il giovane Cervini, classe 1988, una laurea in architettura e un master in Beni Culturali, con esperienza anche presso la Casa Museo Bagatti-Valsecchi di Milano, firma il suo primo romanzo, naturalmente un giallo di lago, ambientato sul Lario. Titolo: ‘Ospite in villa’. Poteva mancare forse una villa d’epoca, in un romanzo giallo? No, e infatti l’azione si svolge nella Villa Massetti, dove Chiara Pozzi viene incaricata di periziare il patrimonio, in vista di un probabile museo a piano terra. Trattandosi di un romanzo giallo mi trattengo dall’andare oltre nella trama, salvo anticipare che l’atmosfera nella villa non è delle più rassicuranti, regna il mistero e la Pozzi, curiosa, ben presto accantona il suo lavoro per indagare, risalire i tornanti della storia di quella famiglia eccetera eccetera eccetera.

Se sulla trama non mi sbilancio, posso dare qualche giudizio sull’autore, che è il classico amante della scrittura sin dalla tenera età, quando Cervini passa il suo tempo ad inventare storie, riempiendo quaderni. Sebbene condizione non sufficiente, la passione è un ingrediente essenziale, e questo carburante inesauribile convince Cervini a frequentare un corso di scrittura creativa, un master con Livio Gambarini, e quindi a cimentarsi con un romanzo di ampio respiro. Ecco quindi ‘Ospite in villa’, che trova subito porte aperte alla Morellini, con Ambretta Sampietro che scrive in Postfazione: “Buon esordio di Paolo Cervini nella collana ‘Delitti di lago’, con un romanzo ricco di suspance che tiene il lettore con il fiato sospeso, intrigandolo sino all’ultima pagina…’ Confermo e rilancio: “Vogliamo forse lasciare senza pubblico la prima presentazione del primo romanzo di Paolo Cervini?” Certamente no, quindi vi invito venerdì 28 giugno, ore 18, libreria Ubik di piazza del Podestà, a Varese. A presentarlo ci sarà Carlo Zanzi, che poi sarei io, contento del privilegio e della responsabilità di accompagnare Paolo lungo i sentieri non sempre agevoli della letteratura.


Brividi

                                                  Medolino (Croazia)                        ph Valentina Zanzi
 

La ragazza pensò: 'Che ci sarà mai dopo il mare e un'altra terra e un altro mare?' Poi si fasciò nell'impermeabile, perché l'infinito metteva i brividi. 

Il lago assassino di Angela Borghi

 



Angela Borghi ha colpito ancora. La giallista buguggiatese, efficiente come gli assassini che nascono dalla sua penna, torna alla ribalta con una nuova storia. Cambia l’editore ma non la cifra stilistica della Borghi, medico in pensione, scrittrice che ama anche lo sport e il bene comune (è assessore alla cultura al Comune di Buguggiate). E’ appena uscito il suo settimo romanzo giallo. Dopo Delitto al Sacro Monte e I misteri del convento di Casbeno (Macchione editore), Che domenica bestiale, La ragazza con il vestito azzurro, L’ultimo goal (Robin) e Il destino del gatto (0111 edizioni), ecco ‘L’uomo che guarda il lago’ (Morellini). Nel suo vagabondare per la nostra provincia, Angela Borghi questa volta si ferma sulle rive del quieto lago di Varese, per la precisione dalle parti di Cazzago Brabbia, e lì muove le acque, dando il la alla storia ovviamente con un morto ammazzato, tale Piero Luzzi, abituale osservatore delle acque da una panchina, ritrovato sgozzato da Teodolinda Caretti detta Teo, medico e runner. Non è la prima volta che incontro, nei romanzi gialli, donne dilettanti dell’investigazione che si confrontano con uomini professionisti, e con il loro ‘ficcanasare’, con la loro curiosità e intuito femminile danno una mano consistente alle indagini. Quasi una rivalsa femminile, attraverso storie di invenzione. E qui ci siamo: infatti Teo dovrà vedersela con il commissario capo Arno Brandstatter, un altoatesino relegato nella provincia dei laghi, dai modi sudtirolesi, razionale ma che andrà addolcendosi nel corso della narrazione. Non rivelo nulla della storia, se non sottolineare una caratteristica (peraltro essenziale per un giallo) del lavoro della Borghi, già presente nei precedenti romanzi: l’abilità nel ricamare una trama avvincente e convincente. Si sa, i conti devono tornare. Bisogna prendere (l’attenzione del lettore) e sorprenderlo alla fine. Si devono scoprire le carte poco alla volta. Ciò premesso, chi vuole incontrare l’autrice e la sua nuova avventura di carta basta che si rechi venerdì 28 giugno, ore 18, alla libreria Feltrinelli di corso Moro 3, a Varese. Sarà con lei Annarosa Confalonieri.     


Gabriella e Marco

 


25 giugno 1983 - 25 giugno 2024: Gabriella e Marco 

domenica 23 giugno 2024

Molare

 



Battezzo la settimana

con l'estrazione di un molare.

Preferirei decisamente amare

ma la speranza di gioia è sempre vana.

Paul è con noi


 




E' iniziato ieri pomeriggio, sabato 22 giugno, presso i campi all'aperto del Campus di via Pirandello, il Memorial Paolo Paul Talamoni, nato per ricordare Paolo, morto prematuramente, grande amante del basket. I suoi familiari e i suoi molti amici non si dimenticano certo di Paul e ogni anno il suo volto sorridente torna fra noi, un volto che ben conosco, essendo stato mio alunno alla Vidoletti. Tante le formazioni in campo, una festa di sport che continuerà oggi, domenica 23 giugno, dalle 16.30 alle 23, non ai campetti ma nella palestra Robur et Fides di via Marzorati.  

sabato 22 giugno 2024

Acqua e zucchero ...e Dino


 



Sono pochi a Varese gli scrittori che riempiono il Salone Estense quando presentano un nuovo libro, e fra questi c'è Dino Azzalin, che ieri sera, sabato 22 giugno, ha 'esposto' al pubblico 'Acqua e zucchero' (NEM edizioni), una storia di famiglia, la sua famiglia, quella che agli inizi degli anni Sessanta (Dino aveva una decina d'anni) lasciò il veneto del dopoguerra per cercar fortuna nella più agiata Varese. E la fortuna arrivò agli Azzalin, sotto forma di un bar in viale Belforte, che Dino ha definito "la mia prima biblioteca, dove ho incontrato un gran numero di storie, dove sono cresciuto..." Dino, da ragazzino monello, oltre la vivacità, è stato in grado di plasmare le tendenze caratteriali facendo fortuna a sua volta, come odontoiatra e insieme come uomo di cultura, inizialmente poeta e poi anche narratore, amante dei libri (ha fondato la Nuova Editrice Magenta), uomo generoso, con un fattivo e costante impegno di volontariato in Africa, dove cava e ripara denti gratis et amore dei. 
Ma stiamo al nuovo libro. Quando mamma Jole compì 90 anni, Azzalin pensò di sfruttare gli incontri domenicali registrando le memorie della madre, con una promessa: "Quando compirai cent'anni queste tue parole diventeranno un libro." La mamma i cent'anni non li ha toccati, ma il libro è uscito, ed è appunto 'Acqua e zucchero': l'acqua è quella della sua terra natia, fiumi, canali, lagune, mentre lo zucchero è quello di un grande zuccherificio, che andò a mutare il paesaggio del basso veneto. Si tratta quindi della storia della famiglia Azzalin, quindi di una storia di immigrazione, in questo caso ben riuscita. Dino non solo è perfettamente integrato, ma oggi dice un grazie senza riserve alla terra che lo ha accolto. I fondi raccolti nella vendita del libro andranno a favore di APA, Amici per l'Africa.
Al battesimo del libro hanno preso parte (foto da sinistra) Serena Contini (storica del Comune di Varese), Claudio Del Frate (giornalista del Corriere della Sera), ovviamente Dino e il sindaco Davide Galimberti. E lascio proprio al borgomastro la battuta finale: "Dino ringrazia Varese, e noi ringraziamo la famiglia Azzalin per aver scelto la nostra città. Cosa sarebbe Varese senza Dino?"
Già....mi si passi il paragone che non vorrei gasasse troppo l'amico Dino. Dino Meneghin e Dino Azzalin: entrambi immigrati dall'est all'ovest, entrambi felici della vita scelta e condotta in porto, il Menego eccelso nel basket, l'Azzalin magari non così in alto in classifica, ma certamente ben riconoscibile per passione, impegno, dedizione, convinzione, curiosità, coraggio e generosità. 

Sotto un cielo arcobaleno



 





Libertà di espressione e di vissuti ieri pomeriggio in centro a Varese, per il Varese Pride 2024, un corteo affollato e colorato che da piazza Monte Grappa ha attraversato le vie del centro, fermandosi poi in festa ai Giardini Estensi. LGBTQIA+ (lesbiche, gay, bisessuali, transgender, queer, intersessuali, asessuali e quel + che comprende anche tutte le altre espressioni sessuali), madrina Romina Falconi, con le drag queen, Chadia Rodriguez, Croce Atroce, Odette Face...tanti giovani in corteo, momento di pubblica rivendicazione di libertà, organizzato da Arcigay Varese, con il partnerariato del Comune di Varese, dell'Università dell'Insubria e di altre sigle provinciali.
Non amo la Varese che liquida l'evento con 'ecco il corteo dei cullattoni', né chi si mette le mani nei capelli (in genere i pochi rimasti) rimpiangendo il tempo delle 'certezze su alcuni punti fermi', anche se questa nuova sensibilità crea problematiche di non immediata soluzione.
E alla sera, verso le 20, è arrivato persino l'arcobaleno sopra la testa del mondo arcobaleno.   

Chiarito il Premio Chiara 2024

 



                                                                                                  foto da VareseNews


Nell’incantevole scenario dell’eremo di Santa Caterina del Sasso Bàllaro, a Leggiuno, si è svolta stamani, sabato 22 giugno, la conferenza stampa dell’edizione 2024 del Premio Chiara, che ha dato conto dei primi importanti verdetti.

Presenti Bambi Lazzati, Romano Oldrini, Enzo R. Laforgia, Marco Magrini, Andrea Giacometti, Pietro Macchione, Cristina Boracchi, Salvatore Consolo, ecco l’antipasto più gustoso, il piatto più importante del Premio, cioè la scoperta della terna di finalisti del Premio Chiara per raccolte di racconti editi. I prescelti: Helena Janeczek con ‘Il tempo degli imprevisti’ (Guanda), Santo Piazzese con ‘Sei casi per Lorenzo La Marca’ (Sellerio) e Veronica Raimo con ‘La vita è breve, eccetera’ (Einaudi). Spetterà ora alla giuria popolare, composta da 150 lettori, decidere a chi andrà il primo premio, e lo si saprà alla fine di ottobre.

Svelati anche i nomi dei 31 finalisti del Premio Chiara Giovani. I loro racconti, ispirati al titolo ‘Stupore’ verranno pubblicati su un prezioso volumetto, e ancora una volta sarà la giuria popolare a decretare il vincitore fra i giovani.

Infine il Premio Chiara per racconti inediti. 40 le raccolte in concorso, e data l’abbondanza e l’alta qualità la giuria ha optato per un ex aequo: il varesino Alberto Albert Bortoluzzi (con ‘Long drink, 65 sorsi di vita vissuta’) e Francesco Scaramozzino (con ‘Il significato della luna’) avranno l’onore di una pubblicazione con Macchione editore. Ecco in foto i due autori.


venerdì 21 giugno 2024

Il piacere di non viaggiare

 



Ho conosciuto Giuseppe Armocida detto Giugi agli inizi del nuovo millennio. Era il 2002 e il dottor Armocida (medico psichiatra, docente universitario, storico…) aveva aggiunto alle sue molte cariche anche quella di assessore alla cultura del comune di Varese. Mi rivolsi a lui perché mi aiutasse a dare risalto ad una iniziativa, a ricordo dell’architetto Bruno Ravasi. Fu molto collaborativo, ci aiutò a diffondere un volume e ad organizzare alcune mostre. Ultimamente ci siamo ritrovati, grazie alla comune passione per la storia locale, lui presidente della Società Storica Varesina, io coordinatore del Calandàri dra Famiglia Bosina. E ora Giugi (che ha rispetto di questo soprannome, visto che lo utilizza anche in copertina al suo ultimo volume) mi fa dono di un libretto, che appello in diminutivo solo perché è di ridotte dimensioni e di poche pagine, non certo per il contenuto. E del resto è lo stesso autore che tende a minimizzare, intitolando la sua ultima opera ‘Discorsetto sul piacere di non viaggiare’. Sottotitolo: e altre minime confidenze. (Mimesis editore).

Un discorsetto in un libretto: perché? Giunto Giugi alla soglia degli ottant’anni, ha sentito il dovere e il piacere di raccontarsi, di appuntare alcune osservazioni di varia natura, riassunte in undici capitoletti. Così spiega Armocida: “…Ora, nella vecchiaia, gli è permesso ordinare il proprio pensiero, anche fuori dai confini tracciatigli dalla professione e presentare senza imbarazzo queste amichevoli confidenze, forse aritmiche e irregolari, ma tutte sincere.”

Ecco allora le confidenze. Si parte proprio dal titolo, cioè dal suo piacere di non viaggiare, così poco attuale, quando il mito del viaggio (soprattutto del viaggio di piacere) è sogno di molti. Si passa poi ad una avvertenza: non lamentarsi invecchiando. ‘Stare in mezzo ai libri’ è la terza suggestione, e qui l’autore si definisce bibliomane e non bibliofilo, spiegandone la differenza. Quindi ecco le caratteristiche del suo vivere ‘paesano’, essendo Armocida di Ispra: un amarcord carico di velata nostalgia. Altro capitolo controvento: non sentirsi sportivi. In una società che esalta l’eterna giovinezza, ‘regalata’ dalla pratica sportiva, Giugi ammette candidamente di non aver mai praticato sport, e di non sentirne affatto l’esigenza. Seguono considerazioni sul valore dell’obbedienza (che può diventare un disvalore), sull’accettazione del destino, sulla bioetica (in particolare sulla spinosa questione del fine vita e dell’eutanasia), sulla pena di morte, sul mistero della malattia e persino, ultimo capitolo, su Putin e sull’ostilità della Russia. Il tutto arricchito da citazioni, senza mai lasciarsi guidare da eccessiva erudizione. Non è nello stile di questo autore, abile conferenziere, che ha il dono di farsi intendere senza la necessità di lauree o specializzazioni in materia.

Giunto alla soglia dei settant’anni (alludo al sottoscritto) ho trovato questa lettura gradevole e stimolante. Credo possa interessare anche a persone più indietro negli anni, rispetto all’autore e al qui presente lettore.




Un battesimo in giallo


 

E' forse la prima volta che presento un autore al suo primo romanzo e alla sua prima presentazione. Un battesimo in giallo che cercherò di onorare. Intanto segnate la data. Tornerò sull'argomento.  

Un amore lombardo

 







Non tutti sanno che i milanesi amano i varesini, e viceversa. Da sempre. Mai guerre fra di loro nel corso dei secoli. Attiva collaborazione e stima. Almeno questa è la tesi portata avanti dai giornalisti e scrittori Fausto Bonoldi e Federico Bianchessi, che ieri, giovedì 20 giugno, nel nobile Salone Estense a Palazzo, hanno presentato il loro libro: 'MiVa: la lunga storia d'amore tra Milano e Varese', edito da Macchione.
Molti i relatori (vedi foto da sinistra): l'editore Pietro Macchione, lo storico Robertino Ghiringhelli, il sindaco di Varese Davide Galimberti, Federico Bianchessi, Fausto Bonoldi e il direttore de La Prealpina Silvestro Pascarella. 
Si tratta di un volume ricco, ben documentato, realizzato da due scrittori di assoluta affidabilità, con una ricca carriera professionale alle spalle e numerosi titoli in bacheca.
Venti capitoli, dieci a testa, che sondano tutti i campi della vita civile e religiosa, per descrivere (per dirla con Bonoldi) "il fecondo pendolarismo fra Milano e Varese, che non è mai cessato."
Si legge fra l'altro in quarta di copertina: "...Seguiamo gli itinerari dei mercanti e dei viaggiatori di ogni epoca, in carrozza, treno, automobile, funivia e battelli. Assaporiamo le varietà dialettali di meneghino, bosino e bustocco quando ci si mette a tavola. Ascoltiamo i mattatori della lirica ma anche quelli del cabaret..."
Il libro è in vendita a soli 25 euro, un prezzo davvero popolare per un lavoro fatto con amore...lo stesso che lega Milàn e Varés. 

martedì 18 giugno 2024

MiVa


 

Sembra che i milanesi stiano simpatici ai varesini e viceversa, questa è la tesi del volume (certamente interessante) scritto dai giornalisti e scrittori Federico Bianchessi Taccioli e Fausto Bonoldi (Macchione editore) che verrà presentato domani, giovedì 20 giugno, ore 18, in Salone Estense (via Sacco) a Varese. Oltre agli autori, saranno presenti il sindaco Davide Galimberti, l'assessore alla cultura Enzo R. Laforgia e lo storico Robertino Ghiringhelli.

In verità mio padre, santambrogino doc, era solito definire i milanesi (molto presenti nel paesino pedemontano, con ville che abitavano nella bella stagione) baùscia, cioè persone tendenti ad ingrandire, esagerare, vantare meriti e quindi sottostimare ad esempio i varesini. Attendo quindi con curiosità di conoscere la genesi e la fedeltà di questo amore nord lombardo.  

Auguri, Livio

 


Felice compleanno al mio amico (e coetaneo) Livio Bianchi, grande ciclista, che ha pure la bici personalizzata. Un abbraccio. 

L'highlander di Angera




 

Asticella sempre più alta per il mio amico e collega Enrico Piazza, l'uomo del ghiaccio, l'highlander di Angera. Eccolo alla Capanna Margherita sulla Punta Gnifetti del Monte Rosa, raggiunta in giornata, senza il tradizionale (e consigliato, soprattutto ad una certa età) pernottamento in quota. 

Tutti fenomeni quelli del '56! 

Fa sempre piacere


Fa sempre piacere ricevere la testimonianza fotografica che qualcuno sta leggendo il tuo romanzo. E poi la copertina è in tinta con i colori della località di vacanza.