La fine della scuola
Mi trovavo a camminare, poco fa, nei luoghi della mia giovinezza. Mi si è rovesciata addosso una ventata di primavera, quel delizioso composto di vento leggero, profumo di fiori, luce in abbondanza, voli e canti d'uccelli, non troppo rumore. E con la dolce carezza primaverile il ricordo di quei giorni magici, i migliori dell'anno, quelli che seguono la fine della scuola, senza esami da dover sostenere, tutta una giovane estate davanti. Un ricordo che mi ha quasi stordito, imbambolato, rapito. Un istante fatto di niente (che consistenza ha un ricordo?), che si è intossicato quasi subito, avvelenato da altri pensieri.
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