domenica 19 luglio 2015
Anche Arthur mi consola
Iniziamo la settimana alla grande, cioè con sogni di gloria. Vado spesso alla ricerca di personaggi che hanno ottenuto il successo in tarda età: per alimentare la mia speranza. Ebbene, ho terminato di leggere il libro 'La cura Schopenhauer', e scopro che il grande filosofo tedesco, nato nel 1788 e morto nel 1860, sino a 65 anni era un illustre sconosciuto, persino deriso per il suo carattere misantropo, la sua vita solitaria, i suoi vezzi di superiorità. Sebbene avesse già pubblicato le sue opere maggiori in età giovanile, i suoi libri vendevano pochissime copie, nessun editore era disposto più ad investire su di lui. Ma Arthur non mollava, convinto di essere un genio. E finalmente, a 65 anni, il suo ultimo libro fu un successo, si cominciò a parlare di lui, gli intellettuali presero in mano i suoi precedenti volumi, in breve divenne molto noto e almeno negli ultimi anni ebbe modo di rallegrarsi, morendo più sereno, convinto di aver spremuto al massimo la vita a lui affidata. Post mortem venne riconosciuto poi come uno dei massimi filosofi, e non solo tedeschi.
Quindi c'è sempre speranza!
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