Venerdì Santo
Se penso ai miei Venerdì Santi, me ne torna alla mente uno in particolare. Non ricordo l'anno, si tratta però degli anni Ottanta. Volevo fare un digiuno come si deve, salto completo della cena e -per seguire il Vangelo- non mostrare un volto triste, di chi sta digiunando, ma mettere l'abito della festa e mostrarsi sorridente. Così andai alla celebrazione serale con l'abito del matrimonio, l'unico che avevo, e il volto sorridente. Non ricordo se scelsi la cravatta o il cravattino. L'abito della festa non mi impedì di provare una gran fame, e di essere nervoso. E oggi? Niente abito della festa, benché ne possegga due.
E poi il venerdì santo mi ricorda il 7 aprile del 1928, data di nascita di mia mamma Ines.
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