martedì 12 aprile 2016

Il mio sport - 15

                                          1971-lago Maggiore, pesca a canna fissa, a caccia di alborelle

Non considero la pesca uno sport, soprattutto la pesca che ho praticato io, dalla seconda media e per tre o quattro anni. Sport  troppo sedentario, anche se io spesso stavo in piedi. Inoltre le ore di attesa hanno invogliato la nascita del vizio del fumo, che ho portato avanti per qualche anno, per fortuna non superando le dieci sigarette al giorno (a naja anche di più), e con periodi anche di stop, e che ho perso (il vizio) definitivamente il 30 o 31 dicembre del 1979, con l’ultima sigaretta fumata davanti al camino della casa Alberti, a Livo. Ma spendo comunque due parole per la mia passione per la pesca. Nel 1969 andammo a trovare dei nostro lontano parente, a Cassano d’Adda. Lì incontrai Mario, lo vidi pescare un luccio super nelle acqua dell’Adda, lui notò i miei occhi estasiati e mi regalò una canna, un mulinello Mitchell e il minimo per poter cominciare. Fu una passione folgorante ma breve, come in genere sono le passioni forti. Ore ed ore in piedi, soprattutto al lago di Varese. Ecco, sì, al lago di Varese di sport ne ho fatto, perché andavo spesso in bici alla Schiranna o a Galliate Lombardo, dai fratelli Crespi. All’andata era tutto facile, l’estasi dell’attesa e la discesa; al ritorno era tutta una gran tristezza, il cestino semivuoto, la disillusione e la salita. E poi pesca sportiva l’ho praticata le rare volte che ho pescato sui fiumi in montagna, ma sono state davvero poche. A Laveno andavo in motorino. Ho scritto anche qualche racconto, ricordando episodi di pesca.  


15-continua

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