giovedì 7 aprile 2016

Il mio sport - 6



Ma prima della storica, discussa finale di Londra del 30 luglio ’66, e della mia corsa sul campo dell’oratorio, devo appuntare un’altra data importante di quell’anno. Il 10 giugno del 1966 venne inaugurata la nuova palestra della Società Varesina di Ginnastica e Scherma. Ed io ci sono, in prima fila: cinque giorni dopo queste foto avrei compiuto dieci anni. Una palestra davvero molto bella, luminosa e spaziosa, un lusso rispetto al buco umido di via Paravicini. Con me l’allenatore Raimondo Albricci, mio fratello Guido e tanti amici che avrei trovato in seguito, come Tiziano Marini, mio collega. Ricordo che ero emozionato, che guardavo le molte ragazze in body nero (almeno il triplo dei maschi, come presenze!) con ammirato ‘terrore’ e che sognavo le Olimpiadi. Ricordo che proprio in quegli anni, in estate, con la palestra nuova, vennero ad allenarsi i nazionali, in vista di Mexico 1968. Guardavo Gianfranco Menichelli (vincitore dell’oro al corpo libero a Tokio) in estasi, ammirato per ciò che sapeva fare. E con lui i fratelli Carminucci, Bruno Franceschetti, Vailati, Carmine Luppino (oggi commentatore Rai) e altri che non ricordo. Il fratello di Menichelli giocava nella Juve. E pensare che Gianfranco, a Città del Messico, proprio nel corpo libero, si ruppe il tendine d’Achille.  

6-continua

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