domenica 19 giugno 2016
Non conosco Paolo
Non conosco Paolo Orrigoni, quindi non posso dire nulla. Conoscevo il padre Luigi, che ricordo con riconoscenza per il suo sostegno alle mie aspirazioni di scrittore. Che dire? Per quel poco che ho visto, mi pare abbia usato toni e modi educati e rispettosi. E' un imprenditore e non un politico, non credo che potrà dare anima e corpo al ruolo di oppositore a Palazzo Estense. Certo per la Lega perdere Varese è una bella botta, perché città simbolo del Carroccio, quella che vide nel '92 salire in cattedra Raimondo Fassa (leghista in verità assai atipico), con l'appoggio esterno del rosso Daniele Marantelli. Anni di vitalità e di novità, con la Lega che chiedeva aiuti a personaggi autorevoli (Gottardo Ortelli, Francesco Ogliari, Luigi Zanzi...) con buchi clamorosi (penso ad esempio alla scelta di Claudio Chiappucci allo sport), con l'ex rosso Pietro Macchione assessore all'urbanistica, negli anni difficili del nuovo Piano Regolatore. Poi Aldo Fumagalli (che chiuse la sua avventura anzitempo) e Attilio Fontana...Vedremo come se la caveranno all'opposizione, dopo gli esordi con il mitico Giuseppe Beppe Leoni e il suo discorso in dialetto. Non sono in grado di dare qualificati giudizi complessivi di un operato più che ventennale: da varesino non ho visto comunque una città andare alla deriva. Sul piano personale, tutti i sindaci e gli assessori alla cultura dal '92 in avanti (per la verità anche prima, Antonio De Feo, con il mio 'Papà a tempo pieno') hanno valorizzato le mie aspirazioni di scrittore e il mio amore per Varese, espresso soprattutto come giornalista, con i libri e la poesia. Oggi non lo dimentico certo.
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