venerdì 24 febbraio 2017
In Medio(lanum) stat Michele
ph carlozanzi
E dopo Fabio Ilacqua e la sua travolgente Occidentali's Karma, ecco un altro mio ex alunno Vidoletti che fa parlare di sé: Michele Gazo. Non il successone sanremese, ma un romanzo storico che già nuota di buona lena nel mare magnum della narrativa nazionale. Mediolanum, la conquista dei Celti (Centuria edizioni). Oggi presentazione ufficiale a Varese, alla libreria Feltrinelli, con Michele attorniato dalle scrittrici Patrizia Emilitri e Raffaella Bossi. Non ho letto il libro e non ho seguito tutto l'incontro, qui il mio è più che altro un omaggio fotografico e un attestato di stima per Michele (che non è al primo romanzo, e quindi comincia ad avere la mano esercitata e un suo pubblico). Allego una breve recensione che ho trovato in rete. Auguro a Michele la sua conquista: non di Milano, ma dei lettori.
È il 585 a.C. Spinto da una profezia, ma anche dal desiderio del suo popolo di espandersi e colonizzare altre terre, Belloveso, un predestinato segnato dal dio del fulmine, intraprende insieme a un gruppo di coloni e guerrieri celti l'impervio passaggio delle Alpi. Sanno che li attende un'ardua sfida e sul loro cammino affronteranno agguati e tradimenti, prodigi e maledizioni, popoli rinnegati e lascive regine. La loro missione è anche una corsa contro il tempo: per ristabilire l'Oiw, il flusso di energia che governa la vita, Belloveso deve trovare e consacrare il Medhelan, il centro dei mondi, nel giorno esalto in cui «il cielo e la terra saranno uno». Questa è la storia del viaggio di un guerriero alla scoperta di un antico mistero druidico, e dello scontro fra i Celti e gli Etruschi, decisi a conquistare per primi le terre del Nord. Ma è anche la storia di un grande amore, quello tra Belloveso e Mevian, donna sacra erede dei segreti mistici degli Edui. E di un presagio che si trasformerà in una città: Milano. Un racconto epico che da un ricco patrimonio di storia e di leggenda trae una narrazione dal passo tumultuoso e dalle atmosfere magiche.
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