venerdì 15 dicembre 2017
Natale -10
E così mancano 10 giorni al Natale. Alla fine degli anni Ottanta, pur vivendo la meravigliosa esperienza di genitore, anzi, forse proprio a motivo di questo, notando il contrasto fra la delicatezza di un bimbo e il fatto che alcuni bambini, coetanei delle mie figlie, potessero morire di fame o soffrire per la povertà del mondo, iniziò un periodo di profonda revisione (diremmo pure crisi) della mia religiosità. Che naturalmente coinvolse anche le luci e gli sfavillii del Natale. Questa semplice poesia, una delle mie prime, esprime quel vissuto, quel contrasto, quella sofferenza del mondo e, quindi, anche mia.
FAME
Un bimbo, forse lontano ma incontrato,
regala al vento l'ultimo grido della fame.
Abbandonato nella notte, solo,
risucchia un seno vuoto, prosciugato.
Un bimbo muore sommerso, soffocato
dai nostri scarti, un cibo che non sazia.
Si smorza un bimbo, si spegne come un cero.
Il mondo si fa buio, ancor più tetro,
pur abbagliato dai lumi del Natale.
1988
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