Marco e Luca - 4
'...Il volto pieno di sangue, il cranio fracassato, gli occhi persi nel vuoto o forse già proiettati oltre; tu, mio Luchino, il ragazzo più...più...più...così massacrato...'
Leggendo queste parole di Marco, dure come la roccia che è abituato a scalare, ho pensato che probabilmente io non avrei avuto il coraggio di entrare in quell'obitorio, piano 2, stanza 7. E poi ho risentito le parole del mio amico Pierfausto, decano dei giornalisti varesini, confidenza che mi fece dopo la morte della giovane figlia del dottor Montoli: 'Caro Carlo, io non ho avuto figli, so che ho perso molto, ma almeno mi sono risparmiato questo dolore immenso.'
Nessun commento:
Posta un commento