lunedì 5 febbraio 2018
Fallimento
Il fatto è noto: qualche giorno fa una professoressa è stata sfregiata in volto da un suo alunno, che le ha lasciato il segno con un coltello. Motivo? Pare non avesse gradito un voto, oppure sosteneva che la prof ce l'avesse con lui, lo avesse preso di mira. Il motivo conta poco, conta il gesto clamoroso. Ma ancor più clamorosa è stata la reazione della prof, che ha perdonato il ragazzo, ammettendo che nel suo caso la scuola, e lei stessa, avrebbero fallito. Ho lodato tale prof, definendola santa prof, anche perché io non so se sarei stato in grado di perdonare quel ragazzo. Credo proprio di no. Oggi riflettevo sull'evento, considerando che è vero, la scuola può avere le sue colpe, i docenti pure, non sempre si fa tutto ciò che si potrebbe fare, ma attenzione a non farci soffocare dai sensi di colpa, attenzione a dimenticare che la libertà personale è inviolabile, e se un ragazzo rifiuta ogni attenzione, ogni cura, ogni metodologia, anche la più attenta e indolore, lo può fare. E la scuola non ha colpe. Sia ben chiaro.
A volte mi perdo a contemplare i miei alunni, la loro vivacità, la loro voglia di vivere, la loro naturalezza, oserei dire spontaneità, e ciò mi commuove, ma altre volte di fronte ad alunni villani, maleducati, senza rispetto per gli adulti, pigri, che mandano al diavolo i docenti, che rifiutano ogni paziente tentativo educativo e didattico, provo solo rabbia e pena.
Ci resta un'ultima illusione: noi seminiamo...chissà..forse altri raccoglieranno!
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