La doppia o tripla vita
Quando si scrive un romanzo (in foto, l'ultimo romanzo di Andrea Fazioli) si sperimenta una doppia vita. Quella normale scorre, e si cerca di rallentarla un po', di non agitarla troppo. Quella finta ci prende, camminiamo per via e immaginiamo di farlo nel tempo pensato per la narrazione; i personaggi non ci abbandonano, e non dobbiamo lasciarli andare, se no potrebbero non tornare più. In genere si è distratti nella vita usuale, potrebbe anche capitare di chiamare la moglie, il marito, i figli con i nomi della storia inventata.
Se poi uno ha già una doppia vita, le vite diventano tre: lo ritengo impossibile.
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