domenica 27 gennaio 2019
Giuseppe e Domenico
Ieri è morto il sacromontino Giuseppe Zamberletti, uomo politico Dc e uomo di governo, padre della Protezione Civile italiana. Non l'ho conosciuto personalmente, non gli ho mai scattato una foto decente, so che era molto apprezzato per il suo impegno, la sua onestà eccetera. Pensando a lui non posso non pensare al fratello Domenico detto Domenichino, tre anni più giovane del futuro sottosegretario (Giuseppe del 33, il fratellino del 36), morto a soli 14 anni, nel maggio del 1950, dopo una malattia devastante. Morto da santo, venerato soprattutto dalle mamme, morto con il vivo desiderio di diventare prete. I genitori avevano un albergo al Sacro Monte, Domenichino era di casa al santuario, pregava, faceva il chierichetto, era un bambino molto devoto. Ricordo che da ragazzo avevo letto la sua storia ed ero ammirato. A partire dal 1963, seconda elementare, anch'io voleva fare il bravo bambino, ero un chierichetto, vincevo le gare di catechismo, cercavo di ubbidire ai genitori, di mettere in pratica il vangelo. Quindi Domenichino era un mio punto di riferimento. Non mi chiedevo allora come si potesse morire a 14 anni, quale Dio potesse permettere uno scandalo di questo genere. Oggi, che tali domande sono per me pane quotidiano, che non sono più un bravo 'ragazzo' e che salgo spesso al Sacro Monte, ogni tanto penso a quel ragazzo, alla sua breve vita, al mistero che non dà risposte.
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