E’
stato presentato ieri, ai Giardini Estensi, il libro: ‘Ambrogio Vaghi – Un cardinale
rosso a Varese’ (Macchione editore). Con Vaghi erano presenti, sul palco, il
sindaco di Varese Davide Galimberti, il giornalista Marco Giovannelli, lo
storico Robertino Ghiringhelli e l’editore Pietro Macchione. Tanti i varesini, venuti ad applaudire e salutare un uomo che ha dato tanto alla città. 94
anni, a parte qualche comprensibile vuoto di memoria ancora una grande
lucidità, Ambrogio Vaghi è stato per settant’anni un protagonista della vita
varesina, di quella politica, di quella legata alla cooperazione, all’associazionismo,
al giornalismo. Una vita intensa e generosa, 23 anni in Consiglio comunale a
Palazzo Estense nelle file del PCI, una costante attenzione alle tematiche del
lavoro, della solidarietà, una grande capacità di stare al passo coi tempi,
aperto al dialogo ma fermo su alcuni principi, autore di migliaia di pagine fra
articoli, diari…Vaghi ha autorizzato che il suo pensiero scritto venisse
raccolto in questo libro, un’antologia per argomenti, non una vera e propria
biografia. Molti gli aneddoti interessanti, per chi ama Varese e la sua storia,
soprattutto quella del dopoguerra e della rinascita. Ambrogio viene da Milano
ma è molto presente a Varese, portato dai suoi genitori in vacanza da parenti. Si
innamora di una città ben diversa dalla periferia meneghina. Qui stringe
amicizia con tanti, e fra questi Gianni Rodari, dimostrando ben presto la sua
profondità d’analisi e la sua attenzione agli altri, esplicitata anche con
gesti di grande generosità. Questo libro è un giusto tributo ad un uomo di
pensiero e d’azione, che tanto ha dato alla nostra città e non merita di essere
dimenticato.
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