La
sua Varese non l’ha dimentica e stamani era presente in gran numero per l’ultimo
saluto ad Anna Maria Gandini, giornalista, testimone della Varese del passato,
elegante signora della cronaca varesina. Presenti il sindaco Davide Galimberti,
il mondo del giornalismo, quello sportivo (il figlio Umberto è dirigente
sportivo) e i varesini d’antan. Novant’anni, Anna Maria era la figlia di un
giornalista de La Prealpina, giornalista professionista a sua volta, in Prealpina
con la cronaca nera e poi in Rai, voce del Gazzettino Padano, del Telegiornale,
collaboratrice al Corriere della Sera, ritorno in Prealpina con la rubrica ‘La mia
Varese’. E’ riuscita dove non è riuscito suo papà, cioè raccogliere in un volume
i ritratti dei personaggi, delle piccole storie che hanno confezionato la ‘grande’
storia varesina: di libri ne ha pubblicati quattro. Celebrante padre Gianni Terruzzi,
anima di Radio Missione Francescana, la Messa si è conclusa con le parole del
figlio Umberto, commosso per la presenza di quella città che sua mamma ha amato
e descritto, con eleganza, mai sopra le righe, diremmo con raffinatezza, una
Liala non della narrativa ma della cronaca. “Se ne è andato un altro pezzo di
Varese” dice uscendo dalla basilica Carla Tavelli, sua amica, fonte di aneddoti
spesso consultata da Anna Maria. Certo, è vero, dopo Natale Gorini, dopo
Augusto Caravati ecco nel giro di pochi mesi l’ultimo saluto anche di Anna
Maria Gandini, personaggi molto diversi eppure uniti dall’amore per Varese e
dal bisogno di lasciare una traccia, perché non vinca la dimenticanza.
Nessun commento:
Posta un commento