La stagione autunnale 2022 del Festival del racconto – Premio Chiara era
iniziata col botto il 21 settembre, sala stracolma alle Ville Ponti per il
libro ‘California’ di Francesco Costa, ed è finita con altrettanto botto
stasera, 26 novembre, con il romanzo di Donato Carrisi ‘La casa delle luci’
(Longanesi), pienone in Sala Montanari. Lo scrittore, sceneggiatore, regista
classe 1973, autore di romanzi, opere teatrali, sceneggiature, serie televisive
eccetera ha fatto tutto lui: è salito sul palco microfonato, senza bisogno di
alcuna presentazione (noto è noto) e si è destreggiato dimostrando anche doti
di attore. Riconoscendo che di un romanzo giallo si può dir poco per non
rovinare la suspance, si è cimentato nell’impresa di avvicinare l’ascoltatore-lettore
ai segreti che permettono ad un narratore di immaginare e quindi di scrivere
una storia. Ammetto che in questo sono un po’ romantico e immagino sempre lo
scrittore come un tipo impacciato nell’eloquio, piuttosto timido, che supera tali
difficoltà proprio attraverso il dono della scrittura, quindi quando mi trovo personaggi
come Carrisi sono un po’ titubante. Del resto nulla ho letto di lui né ho visto
le sue opere cine-televisive, quindi ha ragione lui, il pubblico lo conforta e
conferma le sue qualità. Sono felice fra l’altro per gli organizzatori del Festival
del racconto, in primis Bambi Lazzati e Romano Oldrini, che terminano la
stagione con buoni auspici per l’anno a venire, un arrivederci letterario che
ci regalerà altre sorprese.
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