Il liceo artistico ‘Angelo Frattini’ di Varese ha aperto le porte,
stamani, sabato 18 marzo, per un incontro davvero commovente e artisticamente
importante. E’ stato presentato un volume, che racchiude i 225 contributi di
artisti varesini, di ogni età, che celebrano i 225 anni del tricolore italiano,
la nostra bandiera. L’iniziativa è a coronamento di un lungo percorso,
coordinato da Antonio Bandirali,
(mostre, esposizione in luoghi pubblici delle opere…), instancabile
presidente del Circolo degli Artisti Varesini, un fotografo-artista capace di
coinvolgere le persone, le associazioni, le scuole, la politica. Del resto solo
con un lavoro d’equipe è stato possibile questo libro e questa celebrazione,
cammino di un percorso che non si è certo concluso. Ad aprile infatti…Ma ne
riparleremo. Stiamo a stamani. Sarebbe lungo l’elenco di coloro che hanno preso
parte alla manifestazione: autorità, rappresentanti dei corpi militari,
studenti eccetera. Detto di Bandirali (anima dell’iniziativa), nessuno si
offenderà se non mi dilungo in nomi e cognomi. Ma non posso certo non citare
gli allievi del Liceo Musicale varesino (diretti da Marcella Morellini), che
hanno arricchito la mattinata con tre toccanti brani musicali: il Cristo delle
Marche di Marco Santini, l’Inno di Mameli (arrangiato sempre da Marco Santini)
e la preghiera armena ‘Havun havun’. Un applauso dunque al primo violino
Stefano Trotta, ai violini Lorenzo Cadario, Matilde Vaccaro, Valeria Bodnar, al
violoncello Chiara Ferraresi, al contrabbasso Filippo Raviola. Né posso passare
sotto silenzio la promozione da honorem nel Circolo degli Artisti del liceo
artistico ‘Frattini’ di Varese e della Somsart, meritoria associazione
rappresentata da Sergio Di Siero che, commosso, ha ricevuto la pergamena dalle
mani dell’artista Nicoletta Magnani. Fra i vari discorsi, molto applaudito è
stato quello di Giuseppe Armocida, presidente della Società Storica Varesina,
che ha fatto un accorato appello ai giovani, invitandoli a fare politica, a non
accontentarsi, ad impegnarsi per il bene comune, a non rinchiudersi nel
privato. E proprio ai giovani guarda il Circolo degli Artisti, che non a caso
ha scelto come luogo il liceo d’arte della nostra città, un Circolo che ha 103
anni di vita e che non vuole certo appendere il pennello al chiodo.
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