E’ sbocciata la primavera della cultura del Premio Chiara, e lo ha fatto
con una sala piena ieri sera, 22 marzo, la sala Ambrosoli di Villa Recalcati a
Varese, che ha ospitato la presentazione del libro di Alberto Pellai, ‘Ragazzo
mio – Lettera agli uomini veri di domani’ (De Agostini). Presentato da Bambi
Lazzati, intervistato da Silvestro Pascarella (direttore del quotidiano La
Prealpina), lo psicologo e psicoterapeuta con una lunga e prestigiosa carriera
alle spalle ha raccontato la genesi del libro, nato interrompendo un precedente
lavoro perché troppo pressante era la sua esigenza di scrivere, “Un libro che,
come maschio, avrei voluto leggere quando avevo quell’età” ha detto l’autore.
Quale età? L’adolescenza, un’adolescenza stravolta da un episodio che ha
coinvolto direttamente la sua famiglia: una compagna di classe del figlio,
uccisa alle scuole superiori dal padre. Ecco allora il tema di ‘Ragazzo mio’:
l’attenzione verso i giovani, in particolare i maschi, che vanno accompagnati,
aiutati nel loro cammino di maturità affettiva, relazionale, sessuale. “Si
trovano nelle librerie tanti libri dedicati alle ragazze” ha detto Pellai,
“intenso è il dialogo fra madre e figlia quando arriva il tempo della prima
mestruazione, mentre per il maschio non ci sono libri e spesso c’è solo il
silenzio educativo.” Lo psicologo ha messo il dito nella piaga: i maschi sono
lasciati a se stessi e alle loro domande, i padri non sanno come parlare ai
figli, spesso lo fanno in maniera scorretta, si chiudono in silenzi
imbarazzati. Questo libro è scritto per i ragazzi ma sta trovando grande
consenso anche fra i genitori, soprattutto fra i padri.
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