Sono particolarmente affezionato a questo rifugio dolomitico perché si può dire che sia il primo rifugio che ho raggiunto. Era il mese di luglio del 1972, avevo 16 anni, ero in vacanza in Val Gardena con la comunità Shalom. Ero un giovane atleta della ginnastica artistica e volevo primeggiare, soprattutto nello sport. Don Angelo ci obbligava a non superarlo, ma in quell'occasione, non molto lontani dal rifugio, lasciò fare a me e a Luciano Guarnieri, che duellammo per raggiungere primi il rifugio. Per modestia (falsa) non scrivo chi arrivò primo. Erano gli anni del grande vigore giovanile e del bisogno di vincere. E oggi? Le forze fisiche sono calate, rileggo con il sorriso quelle sfide ma anche oggi ho i miei obiettivi e le mie 'gare'. E oggi guardavo con tenerezza mio nipote Tommaso, sette anni, con i suoi scarponcini e il suo zainetto, che al pari del nonno faceva chiaramente intendere che voleva stare davanti, con i suoi passetti e la sua giovanissima vita tutta da spendere.
Condivido, anche senza nipoti. E poi il Vicenza è fra i pochissimi rifugi rimasti... rifugi. Gli altri sono spa a 2000 metri. Che tristezza!
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