Mario Calabresi stravince il Chiara 2023, con la raccolta di racconti 'Una volta sola' (Mondadori). 80 voti per lui, mentre gli sfidanti si fermano entrambi a 32, rivali che si chiamano Edoardo Albinati, con 'Uscire dal mondo' (Rizzoli) ed Emiliano Morreale, con 'L'ultima innocenza' (Sellerio). Vittoria senza ombra di dubbio eppure qualche dubbio la giuria tecnica deve averlo avuto, giuria che ha il compito di scegliere la terna di libri, poi votati dalla giuria popolare. Dubbio riferito a cosa si intenda per racconto inserito in un Premio letterario e non in un Premio giornalistico. Perché la raccolta di Calabresi, giornalista noto, personaggio televisivo assai più degli altri due scrittori, è sul crinale, sono storie vere, rese con un linguaggio, appunto, giornalistico. Non è forse necessaria anche una componente di invenzione? Un lavoro sulla lingua, sulla prosa tale da renderla originale, creativa, anche poetica? Cavilli da appassionato dello scrivere, che non si sono posti i giudici popolari, pronti a mettere la croce sul libro vincitore. Ciò premesso, aggiungo il mio applauso alla bella manifestazione, che ieri pomeriggio ha vissuto il momento più atteso, arricchito da altre premiazioni. Si è saputo che Vera Carucci ha vinto il Premio Chiara giovani, e che dal prossimo anno avremo un nuovo Presidente degli Amici di Piero Chiara. Ma per tale evento dedicheremo un post ad hoc.
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