mercoledì 29 ottobre 2025

Oh, finalmente un bel romanzo


 


Oh, finalmente un gran bel romanzo! Già perché non basta ripetere che bisogna leggere, che i libri, i libri...Ci sono certi libri che non avrebbero mai dovuto nascere. Questo no. Certamente no. 'La cattiva strada' di Sébastien Japrisot. E pensare che è arrivato in casa mia per caso, non perché l'avessi scelto io. Ma era destino che lo incontrassi. E' una travolgente storia d'amore. Forse si scrivono storie d'amore travolgenti per imparare come dovrebbe essere l'amore, o forse no. E' però certo che l'amore che strappa i capelli ci piace assai. Qui forse siamo un po' ai limiti, perché questo amore assoluto e scandaloso è fra una suore di 26 anni (suor Clotilde) e un ragazzino di 14 anni (Denis). Detto così, verrebbe da scrivere: bisogna essere proprio bravi per mettere in pista una simile avventura, senza cadere in qualche grosso guaio narrativo. Ma Japrisot è bravo, evidentemente. Siamo in Francia, durante l'occupazione tedesca, ma la grande storia compare - come piace a me - in piccoli accenni. La storia è un'altra. E ci sono temi a me cari, oltre all'amore. C'è Dio, le domande su Dio, su quanto stia dalla parte della religione canonica, delle regole, delle rinunce, dei precetti, o non piuttosto dalla parte del sentire, del vivere senza preconcetti, percorsi già scritti. La presunta cattiva strada è davvero la via peggiore? 

Comunque, tanto per dire che non è piaciuto solo a me, questo romanzo, che uscì nel 1950, vinse nel 1966 il Priz de l'Unanimité, scelto da una giuria che comprendeva Sartre, Aragon e Adamov.    

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