E
bravo il nostro Rodolfo Nicodemi! Chi è mai costui? L’autore della raccolta di
racconti ‘L’estate di San Martino’, che ha vinto il Premio Chiara inediti 2025,
ed è quindi stata pubblicata da Macchione editore. Bravo perché? Perché i sei
racconti della raccolta sono ben scritti, e allora viene da dire, con un po’ di
rimpianto: “Perché mai Rodolfo Nicodemi, milanese di nascita, varesino d’adozione,
classe 1950, amore per la letteratura, la lettura e la scrittura, ha atteso
sino a i suoi settant’anni, la pensione e la clausura del Covid per pubblicare
un libro?” Già, perché la nascita e la crescita di un narratore richiede tempo,
pagine e pagine di impegno, di pratica. Le doti vanno poi coltivate, e Nicodemi
avrebbe dovuto iniziare molto prima, sicché ora sarebbe magari uno scrittore
affermato. Come il suo amato Piero Chiara? Chissà, mai dire mai. E invece Rodolfo,
per svariati motivi ha sempre rinviato.
Poi finalmente si è deciso. Ed eccoli allora questi sei racconti, piuttosto
brevi a parte uno, ‘L’esame di maturità’, che occupa la metà del volume, una
cinquantina di pagine. Quali i meriti di Nicodemi? Una prosa curata e insieme
leggibile, uno sviluppo della storia che intriga e rende fluida la lettura. Sì,
c’è molto del suo amato Piero Chiara, e sopra ogni cosa il fascino che le donne
esercitano, da sempre, sugli uomini, soprattutto le donne giovani sugli uomini
non più ragazzini. Ma, come per il narratore luinese, Nicodemi si ferma al di
qua della porta della camera da letto, non va oltre. Ci accompagna, con tocchi
leggeri, sfumati sin lì e poi ci dice: “Ora immagina.” Un 'trucco' che è certezza
di non strabordare, perché quando si parla di sesso la penna si fa rovente e
contano anche le virgole. Se per Chiara lo sfondo dei racconti è spesso il lago
Maggiore, qui ci spostiamo un poco più a sud, in Liguria, regione che l’autore
conosce molto bene. C’è in queste pagine un mix di arguzia, nostalgia, sensi di
colpa, promozioni e bocciature, rimpianti e (vedi il titolo) anche inattese estati
di San Martino, brevi spazi di felicità, attimi sognati una vita, ormai
dimenticati e poi riapparsi, a scaldare i brividi della cosiddetta età della
saggezza. Bene, ora Nicodemi dovrà recuperare il tempo perduto, dimenticare la
sua laurea in ingegneria e tuffarsi nel mare della scrittura creativa, che
regala fra le tante cose un senso di libertà assai gradito, e luminose (benché
fugaci) estati di San Martino.
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