giovedì 14 gennaio 2016
L'incidente
Ringrazio l'amica Manuela, artista, per questa immagine di Marco. E stamani ripenso ad un episodio della nostra giovinezza, probabilmente era il 1966-67, mio padre e mia madre erano al lavoro, forse Guido c'era o forse no, anzi c'era ma avrà deciso di stare a casa a curare Paolo, era pomeriggio e Marco girava in bici intorno al nostro quartiere. Suona il campanello: era un nostro vicino di casa, a dirmi che Marco è caduto in bici, non ricordo se aveva fatto tutto lui, se era andato contro un'auto o un'auto era andata contro di lui, comunque l'autista (probabilmente quello dell'Anglia bianca) mi diceva che andava portato al Pronto Soccorso, e che qualcuno della famiglia doveva venire. Andai io, senza nemmeno il tempo di cambiare la tuta da casa, una goffa e larga tuta blu. Così ricordo l'imbarazzo di quel pomeriggio al Pronto Soccorso, con quella tuta già allora fuori moda. Verso sera arrivarono i miei genitori. Il freno era entrato nel quadricipite femorale di Marco, una profonda ferita, una cicatrice che gli resterà per sempre. Forse a causa di quell'incidente Marco non ha più amato la bici.
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