1969-1970-1971-1972,
anni magici per me, se li riferiamo alla crescente passione per il basket,
quello visto e quello giocato. Il tutto nasce con le grandi imprese della
Ignis, che ho seguito con passione negli attimi più belli. Soprattutto ero affascinato dal gioco di Manuel Navarro Raga, il formidabile numero 15 dei gialloblu, solo 1.89 di altezza ma due gambe
come razzi, che lo proiettavano in cielo e lo mantenevano in aria, mentre gli
altri venivano inesorabilmente risucchiati dalla forza di gravità. Avevo l’abbonamento al
basket, le mie domeniche pomeriggio erano così: catechismo in oratorio poi,
mentre gli altri andavano in chiesa per la mortifera Compieta del parroco don
Felice Guglielmetti, io ed altri amici salivamo sul bus verso Masnago: vedevamo
la fine della partita del Varese calcio (gratis) e poi al Palazzetto, per
ammirare la grande Ignis. Nel contempo imparavo a giocare a basket, imitando
Manuel, alla media Righi, poi al Classico e anche in oratorio, dove calcio e
basket facevano un’invitante accoppiata. Ricordo poi che mio fratello Guido
frequentava il gruppo sportivo pomeridiano ai Geometri, coordinato (si fa per
dire) dal mitico prof. Gianni Bellorini. Si fa per dire perché in realtà Gianni
vigilava da lontano ma i ragazzi se la cavavano da soli, invitando anche amici
di altre scuole. Così Guido invitava anche me nella palestra dei Geometri, e via
con altre partite a basket. Io ero il più giovane ma lo stesso me la cavavo
decentemente, anche se mi rendevo conto che ero più adatto per la pallavolo
(per ciò che riguarda gli sport di squadra, naturalmente).
16-continua
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