ph bu
La vita è un soffio ma se si soffia insieme, nonno e nipoti, dura di più!
Auguri, Sauro.
sabato 30 settembre 2017
venerdì 29 settembre 2017
Un rischio per Mock
ph valentina zanzi
E' sempre un rischio presentare due volte un libro nella stessa città, e il libro che ho scritto per mio fratello Marco ('Marco Mock Zanzi, the banjoman') l'ho già presentato un anno fa, in Salone Estense, e vennero tanti amici. Ma mio fratello merita una seconda presentazione.
Ci vediamo domenica 1 ottobre, ore 16.30, Sala a Vetri dell'oratorio Molina di Biumo Inferiore, piazza XXVI maggio.
E' sempre un rischio presentare due volte un libro nella stessa città, e il libro che ho scritto per mio fratello Marco ('Marco Mock Zanzi, the banjoman') l'ho già presentato un anno fa, in Salone Estense, e vennero tanti amici. Ma mio fratello merita una seconda presentazione.
Ci vediamo domenica 1 ottobre, ore 16.30, Sala a Vetri dell'oratorio Molina di Biumo Inferiore, piazza XXVI maggio.
Ugo il francese
ph sauro bellodi
Il mio amico Ugo, detto il capriolo di Crema, indomabile grimpeur, ha aggiunto altre cime al suo palmares. Grazie alle sue gambe e all'appoggio logistico del padre Sauro (su ammiraglia Subaru), Ugo si è fatto una due giorni francesi, salendo sui colli più prestigiosi del Tour de France. Primo giorno: Moncenisio, Col de la Madelein, Col de l'Iseran (il passo carrozzabile più alto d'Europa, lo Stelvio è il secondo), Saint-Michelle de Maurienne. Secondo giorno: Col du Telegraph, Col du Galibier, Briancon e Monginevro.
Complimenti!
Il Chiara parte in bici
Mercoledì 27 settembre, a Villa Recalcati, è partita l'edizione 2017 del Premio Chiara, ed è partita in bici, sulla bici di Gianni Spartà, che ha presentato il suo ultimo libro, 'Dimmi perché parti'. Il giornalista Pier Bergonzi ha coordinato gli interventi della velista Paola Ferrario Nava, del canottiere Elia Luini (foto), del medico sportivo Giulio Clerici (foto), di Ivan Basso (che ha telefonato da Milano) e naturalmente dell'autore Gianni Spartà (foto), che nel libro ha parlato delle sue partenze sportive, soprattutto del suo immenso amore per la bici e di quel primo viaggio nella natia Sicilia, da Varese, sulle due ruote. Abbiamo così scoperto, fra l'altro, che il canottiere di Gavirate Luini è anche lui appassionato ciclista, e che il primo maestro di chitarra, 50 anni fa, del dottor Clerici è stato proprio Gianni Spartà. Clerici ha anche ricordato il dottor Enrico Arcelli (foto), presente la figlia Francesca, grande medico sportivo, vero scienziato dell'alimentazione e della preparazione atletica. E' il primo libro diciamo autobiografico del giornalista e scrittore varesino, che di partenze ne ha sommate tante, che ha scoperto di recente anche il sommo piacere del cammino, un libro scritto con la nota fluidità 'spartàna', non certo meritevole di essere abbandonato sul Monte Taigeto.
giovedì 28 settembre 2017
Prove di dolore
Più si avvicina il momento, più la stretta si fa tenace, come un bimbo si aggrappa al corpo della madre quando il dentista lo invita alle prime prove di dolore.
martedì 26 settembre 2017
Il fascino dell'eccesso
Gli eccessi ci spaventano e insieme ci affascinano. Mio fratello Marco ero un tipo da eccessi, da passioni forti. Vedi ad esempio la partenza per il Cammino di Santiago (foto), nella sua versione più lunga, oltre 800 chilometri, e così potrei a lungo continuare. O tutto o niente. Non vivacchiava. Non si accontentava tanto facilmente.
Di questo e di altro parleremo domenica 1 ottobre, ore 16.30, Sala a Vetri dell'oratorio 'Molina' di Biumo Inferiore (piazza XXVI maggio) in occasione della presentazione del libro 'Marco Mock Zanzi, the banjoman'.
lunedì 25 settembre 2017
Basta cioccolato alla Vidoletti
Oggi ho ricevuto la triste notizia: niente più cioccolato Lindt & Sprungli alla Vidoletti. La nota azienda ha fatto una scelta, ha individuato alcune realtà da 'addolcire' e la nostra scuola ne è rimasta esclusa. Oimè. Non biasimo certo la Lindt, avrà scelto con criterio, anzi, ringrazio per i molti anni di omaggi ricevuti. In foto l'ultimo dono, un anno fa, simpatici Smiles di cioccolato. Visto però che è venuto meno il mio compito di procacciatore di cioccolato per i ragazzi, è giusto che vada in pensione!
Sullo stesso palco
Per una coincidenza interessante, quel 6 gennaio del 1976 mio fratello Marco dava inizio alla sua carriera di musicista, e sullo stesso palco della sala cinema dell'oratorio 'Molina' di Biumo Inferiore io davo inizio alla mia carriera (che lì si è fermata) di presentatore, con la bella Rossella Nuti, in occasione dell'8° Befanino d'Argento. Completo marrone, dolcevita, stivaletti, capello lungo: in quel periodo davo molta importanza all'aspetto esteriore. Mio fratello Mock, invece, non ci ha mai fatto molto caso. Di questo e di altro si parlerà domenica 1 ottobre, ore 16.30, Sala a Vetri dell'oratorio 'Molina' di Biumo Inferiore, piazza XXVI maggio.
La partenza di Gianni Spartà
La partenza di Gianni Spartà (eccolo in foto con Mariano Lazzati) perché il suo nuovo libro si intitola 'Dimmi perché parti' (Edizioni d'Este) e perché con la presentazione del suo libro parte il Premio Chiara 2017.
Ci si ritrova mercoledì 27 settembre, ore 21, Villa Recalcati (piazza Libertà 1, Varese).
Con l'autore interverranno Ivan Basso, Giulio Clerici, Paola Ferrario Nava ed Elia Luini. Conduce Pier Bergonzi.
domenica 24 settembre 2017
Mock the banjoman
Domenica
1 ottobre, alle ore 16.30, presso la Sala a Vetri dell’oratorio ‘Molina’ di
Biumo Inferiore (piazza XXVI Maggio), verrà presentato il libro ‘Marco Mock
Zanzi, the banjoman’, scritto dal fratello Carlo.
E’
la biografia di un ottimo suonatore di banjo, varesino dal grande talento,
cofondatore con Ron Martin della Piedmont Brothers Band, morto prematuramente
il 6 agosto del 2015. Proprio all’oratorio di Biumo Inferiore, negli anni
Settanta, suonando nel complesso ‘Le Volpi’, ha mosso i primi passi la carriera
artistica di Marco, ma anche il suo cammino di fede. La sua prima salita su un
palco, con la chitarra in mano, risale infatti al 7 gennaio del 1976, per l’8^
edizione del Befanino d’Argento. Il 12 ottobre del 2014, sempre in Sala a
Vetri, Mock ci ha regalato un indimenticabile pomeriggio di musica, di amore
per la vita e di fede in Dio.
Mock in Sala a Vetri
ph valentinazanzi
Ho già presentato il libro di Mock un anno fa, in Salone Estense, ma ho pensato fosse bello ritrovare mio fratello anche nel nostro oratorio. Ci vediamo domenica 1 ottobre, ore 16.30, oratorio di Biumo Inferiore (Sala a Vetri), piazza XXVI maggio.
Ho già presentato il libro di Mock un anno fa, in Salone Estense, ma ho pensato fosse bello ritrovare mio fratello anche nel nostro oratorio. Ci vediamo domenica 1 ottobre, ore 16.30, oratorio di Biumo Inferiore (Sala a Vetri), piazza XXVI maggio.
sabato 23 settembre 2017
Mock a Biumo Inferiore
Domenica
1 ottobre, alle ore 16.30, presso la Sala a Vetri dell’oratorio ‘Molina’ di
Biumo Inferiore (piazza XXVI Maggio), presento il libro ‘Marco Mock Zanzi, the
banjoman’, che ho scritto per mio fratello.
E’
la biografia di un ottimo suonatore di banjo, varesino dal grande talento,
cofondatore con Ron Martin della Piedmont Brothers Band, morto prematuramente
il 6 agosto del 2015. Proprio all’oratorio di Biumo Inferiore, negli anni
Settanta, suonando nel complesso ‘Le Volpi’, ha mosso i primi passi la carriera
artistica di Marco, ma anche il suo cammino di fede. La sua prima salita su un
palco, con la chitarra in mano, risale infatti al 7 gennaio del 1976, per l’8^
edizione del Befanino d’Argento (foto). Il 12 ottobre del 2014, sempre in Sala
a Vetri (foto), Mock ci ha regalato un indimenticabile pomeriggio di musica, di
amore per la vita e di fede in Dio.
venerdì 22 settembre 2017
martedì 19 settembre 2017
Stravaganti
Attenzione a giudicare con troppa leggerezza stravaganti le persone che riteniamo stravaganti. Potrebbero essere molto più libere di noi, abili nel realizzare desideri profondi che noi soffochiamo perché il giudizio degli altri, le convenzioni sono verità rispetto alle nostre convinzioni.
Messico
Terremoto in Messico, centinaia di morti, insopportabile sofferenza sotto le pietre cadute, la solidarietà dei superstiti e l'insondabile silenzio di Dio. La natura matrigna mi spaventa, così come la mia vitale 'estraneità' ai fatti. Ma potrei forse affrontare la giornata, pensando che mia figlia o mia nipote stanno morendo sotto una casa sbriciolata? Così non resta che una facile preghiera...e forse un'offerta in danaro. E' troppo lontano il Messico...per fortuna.
lunedì 18 settembre 2017
La poesia di Arnaldo
ph carlozanzi
Vanno e vengono
di arnaldo bianchi
Vanno e vengono sul confine
del prato della chiesa
gli ultimi voli della sera,
in un incrocio di sguardi
anche il cuore malato d'amore trasale...
come il cielo d'autunno
che si inarca in un sussulto di luce.
settembre 2004
Vanno e vengono
di arnaldo bianchi
Vanno e vengono sul confine
del prato della chiesa
gli ultimi voli della sera,
in un incrocio di sguardi
anche il cuore malato d'amore trasale...
come il cielo d'autunno
che si inarca in un sussulto di luce.
settembre 2004
Segni del tempo
ph carlozanzi
Prima o poi, presto o tardi tutti incontrano l'antipatico soggetto che, immancabilmente davanti ad un pubblico di almeno quattro o cinque persone, denuncia all'improvviso (per invidia, superficialità, distrazione, vigliaccheria, rabbia, cafonaggine...) un segno del tempo che ci sta assalendo e ci deprime, imperfezione crescente che certamente altri avevano colto ma che (per sensibilità, attenzione, pudore, rispetto, timidezza...) non avevano evidenziato, men che meno in pubblico, lasciandoci l'illusione che quel difetto fosse in realtà sì un difetto, un vigliacco segno del tempo che passa, ma visibile solo a noi, nel nascondimento dello specchio di casa.
Chi, maldestramente, ci fa notare che non siamo più giovani (quindi dissimili dai due giovani in foto) ci ferisce sapendo o non sapendo (ma non è comunque assolto) di ferirci.
Prima o poi, presto o tardi tutti incontrano l'antipatico soggetto che, immancabilmente davanti ad un pubblico di almeno quattro o cinque persone, denuncia all'improvviso (per invidia, superficialità, distrazione, vigliaccheria, rabbia, cafonaggine...) un segno del tempo che ci sta assalendo e ci deprime, imperfezione crescente che certamente altri avevano colto ma che (per sensibilità, attenzione, pudore, rispetto, timidezza...) non avevano evidenziato, men che meno in pubblico, lasciandoci l'illusione che quel difetto fosse in realtà sì un difetto, un vigliacco segno del tempo che passa, ma visibile solo a noi, nel nascondimento dello specchio di casa.
Chi, maldestramente, ci fa notare che non siamo più giovani (quindi dissimili dai due giovani in foto) ci ferisce sapendo o non sapendo (ma non è comunque assolto) di ferirci.
domenica 17 settembre 2017
Ta porti a Rubarèll a balà
Sempre in via Robarello, salendo sulla sinistra, era in piena attività l'Albergo Robarello. Senz'altro fra le due guerre era molto frequentato. Nella bella stagione, di fronte all'ingresso (oggi abbiamo un parcheggio fra alberi d'alto fusto), nello spiazzo con gli alberi appena piantumati, si ballava con tanto di orchestra. E mio papà Mario, già in tenera età, era affascinato dalla musica e dal ballo. A tal punto che, in età di scuola materna, ebbe a dire ad una suora che gli stava simpatica: 'Quand sunt grand ta porti a Rubarèll a balà!' suscitando, ovviamente, l'ilarità e la simpatia nella donna in abito lungo, per vocazione poco incline a ballare.
Oggi l'Albergo è stato ristrutturato e adibito a civile abitazione, la pista da ballo è un posteggio ma il Mario balla ancora...e lo farebbe anche con quella suora, se fosse ancora in vita!!!!!
Il dente del balilla Mario
All'inizio di via Robarello, salendo a sinistra, si trova questa vecchia abitazione maltenuta. Per mio papà Mario conserva l'aspetto sinistro di quegli esordi degli anni Trenta. Lì teneva lo studio e l'abitazione il dottor Sala, medico di famiglia. "Mi pareva Garibaldi" ricorda il Mario, "una barba lunga, un aspetto serio e minaccioso." Mio padre aveva allora 6 o 7 anni e un forte mal di denti che non gli passava. Infine si decise ad andare dal dottore. Sua mamma Prima, che era molto paurosa, non lo accompagnò. Non ricorda se ci andò da solo o con qualcuno. Ricorda molto bene invece che il truce dottore lo fece sedere su un tavolo e da un armadietto trasse una pinza. Al che mio padre, terrorizzato, scappò, ma andò a sbattere contro una porta e il medico lo prese per i pantaloncini. "Andiamo, balilla, devi essere coraggioso" e così, ovviamente senza alcuna anestesia, il dente venne estratto.
Una locanda 'squallida'
All'inizio di via Robarello, dove oggi vi sono alcuni negozi, dietro una di queste saracinesche, nel 1947 era aperta una locanda. Mio papà Mario non ricorda il nome. Per lui è un luogo molto triste e di conseguenza anche per me. Qui, in questa locanda, venne trasportato mio nonno Luigi dopo un malore, che lo colpì al Molinetto. E qui mio nonno morì in giovane età. Il professor Lazzati ne constatò il decesso. Venne caricato su un carro del lavandaio Gerosa, che transitava di lì, nascosto sotto i panni sporchi (per evitare lungaggini legate alla burocrazia) e portato nella sua casa di via Sacro Monte. E mio padre dietro quell'improvvisato carro funebre, trasportando la fascina di rami che mio nonno teneva sulla spalla, quando si sentì male.
Preservativi
Più volte mi è capitato, nelle mie costanti peregrinazioni al Campo dei Fiori in bici, di trovare a terra preservativi, con chiari segni di utilizzo. In un certo senso mi fa piacere che la mia cima preferita sia anche la cima dell'amore....probabilmente clandestino. Nel luogo del cannoncino, si fa l'amore e non la guerra. Però mi chiedo: dove lo fanno? E' severamente vietata la salita in auto, essendo luogo militare. E se vogliano stare all'addiaccio, vi è solo un praticello smilzo, tre metri per uno e mezzo, ricavato fra le rocce della cima. Oppure vi sono due panche in pietra, assai scomode. E come non sospettare di essere spiati dai militari, che abitano nella casermetta sovrastante? Mi pare tutto sommato un amore scomodo. Vi sono luoghi più adatti.
sabato 16 settembre 2017
Anello
ph carlozanzi
In genere amo fotografare la mano degli sposi, quell'anulare della mano sinistra felicemente inanellato.
In genere amo fotografare la mano degli sposi, quell'anulare della mano sinistra felicemente inanellato.
Scaldarsi in due
ph carlozanzi
Il celebrante delle nozze di Mariachiara e Matteo si è più volte commosso durante l'omelia. Fra le letture scelte, anche un brano del Qoelet che non conoscevo. Si dice che è meglio essere in due che da soli perché nel letto ci si può scaldare. Mi sembra un ottimo motivo per sposarsi.
Il celebrante delle nozze di Mariachiara e Matteo si è più volte commosso durante l'omelia. Fra le letture scelte, anche un brano del Qoelet che non conoscevo. Si dice che è meglio essere in due che da soli perché nel letto ci si può scaldare. Mi sembra un ottimo motivo per sposarsi.
Mariachiara e Matteo oggi sposi
ph carlozanzi
Il santuario della Madonna del Monte ha 'ospitato' questo pomeriggio le nozze di Mariachiara (figlia dei miei cari amici e testimoni di nozze Raffaella e Paolo) e Matteo. Non conosco lo sposo, conosco invece un po' la sposa Mariachiara e soprattutto la sua grande passione sportiva, runner instancabile.
Sole, nuvole e tanti sorrisi.
Evviva!
Il santuario della Madonna del Monte ha 'ospitato' questo pomeriggio le nozze di Mariachiara (figlia dei miei cari amici e testimoni di nozze Raffaella e Paolo) e Matteo. Non conosco lo sposo, conosco invece un po' la sposa Mariachiara e soprattutto la sua grande passione sportiva, runner instancabile.
Sole, nuvole e tanti sorrisi.
Evviva!
La pazza gioia
ph valentina zanzi
Ieri sera ho visto un bel film del 2016 di Paolo Virzì, 'La pazza gioia', con Micaela Ramazzotti (foto) e Valeria Bruni Tedeschi, protagonista di un'interpretazione assai convincente. La malattia mentale, la tremenda sofferenza psicologica, spesso sottostimata, l'amicizia di due donne, la loro complicità, un rischioso viaggio nel mondo della malattia psichiatrica che commuove. Qualche passaggio nei luoghi comuni si ravvisa, ma sono peccati veniali, superati da una bravissima Valeria Bruni Tedeschi e da una brava Micaela Ramazzotti. Il film, accolto favorevolmente dalla maggioranza della critica italiana, merita attenzione.
Ieri sera ho visto un bel film del 2016 di Paolo Virzì, 'La pazza gioia', con Micaela Ramazzotti (foto) e Valeria Bruni Tedeschi, protagonista di un'interpretazione assai convincente. La malattia mentale, la tremenda sofferenza psicologica, spesso sottostimata, l'amicizia di due donne, la loro complicità, un rischioso viaggio nel mondo della malattia psichiatrica che commuove. Qualche passaggio nei luoghi comuni si ravvisa, ma sono peccati veniali, superati da una bravissima Valeria Bruni Tedeschi e da una brava Micaela Ramazzotti. Il film, accolto favorevolmente dalla maggioranza della critica italiana, merita attenzione.
venerdì 15 settembre 2017
Miracoli
La Madonna di Punta di Mezzo (ph carlozanzi)
Mi capita spesso di pensare ai miracoli. E anche di pregare per un miracolo. Sono mistero nel Mistero, che chiedono grande prudenza prima di lasciarsi andare a dichiarazioni certe. Chi prega per un miracolo sa bene che non è dall'intensità della preghiera che si può ottenere ciò che si supplica. Quante preghiere sono apparse sprecate?
Il miracolo è, per me, un momento nel quale si avverte in modo straordinario, non ordinario, la presenza di Dio. Uno spazio privilegiato, che ci aiuta a non perdere la fede. E si prega perché questi momenti capitino, almeno qualche volta nella vita. Oltre, come definizione, non credo si possa andare. Vi sono stati psicologici particolari (penso a crisi d'ansia...), stati indotti da medicinali...che favoriscono la sensazione di essere alla presenza di miracoli. E questo è un altro capitolo, che somma dubbi circa l'esistenza dei miracoli.
Mi capita spesso di pensare ai miracoli. E anche di pregare per un miracolo. Sono mistero nel Mistero, che chiedono grande prudenza prima di lasciarsi andare a dichiarazioni certe. Chi prega per un miracolo sa bene che non è dall'intensità della preghiera che si può ottenere ciò che si supplica. Quante preghiere sono apparse sprecate?
Il miracolo è, per me, un momento nel quale si avverte in modo straordinario, non ordinario, la presenza di Dio. Uno spazio privilegiato, che ci aiuta a non perdere la fede. E si prega perché questi momenti capitino, almeno qualche volta nella vita. Oltre, come definizione, non credo si possa andare. Vi sono stati psicologici particolari (penso a crisi d'ansia...), stati indotti da medicinali...che favoriscono la sensazione di essere alla presenza di miracoli. E questo è un altro capitolo, che somma dubbi circa l'esistenza dei miracoli.