giovedì 30 agosto 2018
Fragilità
Siamo fragili. Tutti. In genere i più cercano di nascondere le proprie fragilità, soprattutto i propri guai fisici: per non pesare sugli altri, perché la miglior difesa è l'attacco, bisogna reagire, pensare in positivo, e poi a nessuno piace mostrare la propria debolezza. Finché ci riesce, uno nasconde. In fondo è anche un atto lievemente eroico. Purché non diventi irresponsabile.
Io, naturalmente, faccio parte di quel tutti.
Saul - 2
Intanto segnatevi la data: sabato 22 settembre, ore 21, Auditorium di Maccagno. Cercate di non prendere impegni per quella sera.
mercoledì 29 agosto 2018
Emil
ph giagor
Ha quasi 80 anni Emil Insam, ma ancora sta seduto sul suo pulmino, porta a spasso i turisti in Val Gardena. E già lo faceva negli anni Settanta, quando l'ho conosciuto come giovane autista, che ci accompagnava alla partenza delle nostre gite: ai passi, in Val di Funes, in Val Duron....Lo ha incontrato il mio amico Gianni qualche giorno fa, alla partenza dell'ovovia del Col Raiser, a Santa Cristina. Emil si ricordava di noi...e noi di lui.
Ha quasi 80 anni Emil Insam, ma ancora sta seduto sul suo pulmino, porta a spasso i turisti in Val Gardena. E già lo faceva negli anni Settanta, quando l'ho conosciuto come giovane autista, che ci accompagnava alla partenza delle nostre gite: ai passi, in Val di Funes, in Val Duron....Lo ha incontrato il mio amico Gianni qualche giorno fa, alla partenza dell'ovovia del Col Raiser, a Santa Cristina. Emil si ricordava di noi...e noi di lui.
Rosa, parete sud
ph carlozanzi
Ci ho messo 62 anni, ma alla fine in Val Sesia ci sono andato, ieri, 29 agosto. Per me, anni fa, Alagna era la via per arrivare alla Capanna Margherita, un sogno che ancora non ho realizzato. Ieri finalmente ho visto Alagna, la parete sud del Monte Rosa e la Capanna Margherita (foto) alla punta Gnifetti, 4600 metri sul livello del mare. Una visione di pochi attimi, poi le nuvole hanno coperto tutto. Mi hanno lasciato il tempo di qualche immagine.
Bella gita. Tre ore di cammino da Alagna al rifugio Barba-Ferrero, passando per il rifugio Pastore all'Alpe Pillè. Mille metri di dislivello, da 1200 a 2200, ottimo sentiero, nessun periocolo, solo tanti passi da sommare. Buona accoglienza al rifugio.
Quasi nessuno in giro: io, solo, il rumore del torrente Sesia, sempre più sottile salendo la valle, qualche richiamo di marmotta.
Ci ho messo 62 anni, ma alla fine in Val Sesia ci sono andato, ieri, 29 agosto. Per me, anni fa, Alagna era la via per arrivare alla Capanna Margherita, un sogno che ancora non ho realizzato. Ieri finalmente ho visto Alagna, la parete sud del Monte Rosa e la Capanna Margherita (foto) alla punta Gnifetti, 4600 metri sul livello del mare. Una visione di pochi attimi, poi le nuvole hanno coperto tutto. Mi hanno lasciato il tempo di qualche immagine.
Bella gita. Tre ore di cammino da Alagna al rifugio Barba-Ferrero, passando per il rifugio Pastore all'Alpe Pillè. Mille metri di dislivello, da 1200 a 2200, ottimo sentiero, nessun periocolo, solo tanti passi da sommare. Buona accoglienza al rifugio.
Quasi nessuno in giro: io, solo, il rumore del torrente Sesia, sempre più sottile salendo la valle, qualche richiamo di marmotta.
martedì 28 agosto 2018
Ritorno al Firenze
Negli anni Settanta per noi amici di Biumo Inferiore la Val Gardena era il luogo privilegiato delle nostre vacanze estive. Poi ci siamo allontanati da quei monti, la vita ha fatto il suo corso. Molti anni dopo, lentamente, anno dopo anno, amico dopo amico, ci stiamo riavvicinando alle dolomiti. Ecco allora, oggi, martedì 28 agosto, nove di noi al rifugio Firenze, con le Odle alle spalle e un cielo senza una nuvola. Gianni, Adriano, Ezio, Giancarla, Rosanna, Giovanna, Antonella, Claudio e Paolo.
Una foto per me commovente.
Casbeno in festa
Come ogni anno, arriva settembre e Casbeno è in Festa. Dal 2 al 9 settembre, tante iniziative...religiose, culturali, musicali, culinarie....Segnalo domenica 2 settembre, ore 16.15, in chiesa a Casbeno, un interessante momento culturale di riflessione.
lunedì 27 agosto 2018
Cecco e Carletto
Continuano i miei ricordi Mondiali. Settembre 2008, ho colto in tribuna i miei amici Carletto Maroni (a sinistra) e Francesco Andreotti detto Cecco. Entrambi ottimi ciclisti, Cecco poi ha abbandonato non so bene perché la bici. Rivedere Francesco oggi, ripensare alla sua sofferenza e alla sua morte, a ciò che ha rappresentato per la sua famiglia e per tanti amici, mi invita a pregare.
Uniti dalla bici
Dopo la neve di ieri, oggi giornata favolosa in Val Gardena. Ecco il mio amico Adriano col figlio Michele (studente di Scienze Motorie) sui passi Gardena e Sella. So bene cosa significhi salire su quei passi con la bici, con quel cielo, con quel panorama, con quelle montagne. Lo so bene....per questo interpreto correttamente il loro sorriso.
Gloria mondiale
Qualche ricordo dei Mondiali varesini di ciclismo, dieci anni fa. Non avevo intenzione di seguire da giornalista i Mondiali, poi all'ultimo momento ho chiesto l'accredito, per Agenda Varese e per il mio blog, che aveva un anno di vita. Eccomi qui con una delle Miss Mondiali, la mia ex alunna Gloria Bertazzoni.
Neve al Pradat
ph aerre
Inizia in modo suggestivo la vacanza in Val Gardena dei miei amici Giovanna e Adriano. Per la prima passeggiata, ieri, domenica 26 agosto, hanno trovato 15 cm di neve, dal Passo Gardena al rifugio Col Pradàt. Niente male.
domenica 26 agosto 2018
Mock e Caccia
2008-2018: dieci anni dai Campionati del Mondo di ciclismo a Varese. Ricordo con piacere quella settimana di settembre, scuole chiuse e io a fare il cronista. Scattai anche molte foto. In questi giorni ne riproporrò alcune, e parto subito da questa che mi ha commosso: mio fratello Mock con Marco Caccianiga detto Caccia, attuale presidente del Coni provinciale, nostro amico e collega. Sia io che Mock portammo alcuni nostri alunni a vedere i Mondiali, e lì ci incontrammo.
sabato 25 agosto 2018
Ritardo
ph carlozanzi
Siete già in ritardo, conviene che lo sappiate.
Comunque qualcosa, magari, riuscite ancora a combinarla.
Datevi una mossa.
ph carlozanzi
Siete già in ritardo, conviene che lo sappiate.
Comunque qualcosa, magari, riuscite ancora a combinarla.
Datevi una mossa.
ph carlozanzi
Mondiali di solitudine
ph cibi
Varese è in attesa di un evento mondiale. Dal 29 agosto al 2 settembre la mia amata città ospiterà i Mondiali di ciclismo per amatori. Già gli alberghi registrano prenotazioni a ottimo ritmo. Si prevede gran ressa di ciclisti. Su questo fenomeno di ciclismo di massa, non certo per andare in fabbrica a lavorare come qualche decennio fa, ho scambiato due parole con un mio amico di Bormio. Dice che da qualche anno dalle sue parti, ricche di salite, il fenomeno è in crescita esponenziale. Stamani parlavo con un mio amico giornalista, che diceva -Ecco, questi sono gli eventi che riempiono gli alberghi e che fanno conoscere Varese, non certo gli eventi culturali per pochi intimi, spesso rivolti al passato.- Si tratta di due mondi diversi, che hanno entrambi diritto di esistere, e la loro utilità. E' come dire che val di più Vasco Rossi che riempie San Siro che un concerto di musica classica per pochi appassionati. Ma lasciamo stare questo dibattito e torniamo alla bici. Bene Varese che ospita i Mondiali, ma non è questa la bici che amo. La mia bici è quella che si usa per scendere in città, oppure quella che percorre, in perfetta solitudine (massimo in due o tre) strade tipo quella in foto. Mondiali della solitudine. Niente competizione. Solo il fruscio della catena, della gomma sull'asfalto, solo il canto della natura. Su questo cavallo metallico monto in sella tutti i giorni.
Varese è in attesa di un evento mondiale. Dal 29 agosto al 2 settembre la mia amata città ospiterà i Mondiali di ciclismo per amatori. Già gli alberghi registrano prenotazioni a ottimo ritmo. Si prevede gran ressa di ciclisti. Su questo fenomeno di ciclismo di massa, non certo per andare in fabbrica a lavorare come qualche decennio fa, ho scambiato due parole con un mio amico di Bormio. Dice che da qualche anno dalle sue parti, ricche di salite, il fenomeno è in crescita esponenziale. Stamani parlavo con un mio amico giornalista, che diceva -Ecco, questi sono gli eventi che riempiono gli alberghi e che fanno conoscere Varese, non certo gli eventi culturali per pochi intimi, spesso rivolti al passato.- Si tratta di due mondi diversi, che hanno entrambi diritto di esistere, e la loro utilità. E' come dire che val di più Vasco Rossi che riempie San Siro che un concerto di musica classica per pochi appassionati. Ma lasciamo stare questo dibattito e torniamo alla bici. Bene Varese che ospita i Mondiali, ma non è questa la bici che amo. La mia bici è quella che si usa per scendere in città, oppure quella che percorre, in perfetta solitudine (massimo in due o tre) strade tipo quella in foto. Mondiali della solitudine. Niente competizione. Solo il fruscio della catena, della gomma sull'asfalto, solo il canto della natura. Su questo cavallo metallico monto in sella tutti i giorni.
Vivi Papi, foto d'autore
Inaugurata
questa mattina, sabato 25 agosto, all’Oratorio di San Domenico, a Velate, una
mostra dedicata al fotografo varesino Vivi Papi, nato nel 1937 e morto nel
2005. La mostra, coordinata da Carla Tocchetti, è stata realizzata grazie alla
disponibilità in primis di Annamaria Fumagalli Papi, moglie di Vivi,
dell’Università dell’Insubria (con la fattiva collaborazione di Claudia
Biraghi), della parrocchia di Velate, con il parroco don Adriano Sandri sempre
in prima linea sul fronte culturale, e di alcuni sponsor, in particolare il
Comune di Varese (presente stamani il sindaco Davide Galimberti). La mostra è
una ricca collezione di fotografie realizzate da Vivi, soprattutto dedicate a
personaggi della nostra città, artisti, fotografi, architetti….Fra i tanti,
ecco qui Carlo Meazza (sua è la foto in alto, che ritrae Vivi Papi con la
moglie Annamaria), Bruno Ravasi, Enrico Baj. Il prof. Silvano Colombo, già
direttore dei Musei civici varesini, ha ricordato Vivi Papi pochi giorni di
morire. Insieme camminavano dalle parti di Oronco e il fotografo gli confidò
che sentiva il desiderio di essere più vivo; Vivi era un uomo schivo, molto
riservato, che certamente non amava mostrarsi e lodare la sua arte.
Probabilmente la malattia lo aveva convinto che era arrivato il momento di dare
il tutto per tutto, intento purtroppo non realizzato causa la morte prematura.
Presente anche Turri Bonacina, perché la mostra avrà una ‘sezione’ nel rione di
San Fermo. Il ricordo di Papi sarà anche l’occasione per una serie di incontri,
legati all’evento. Soddisfatto dell’iniziativa si è detto anche il decano,
don Mauro Barlassina.
Molti
i presenti al vernissage, fra i tanti
i fotografi Paolo Zanzi e Alberto Bortoluzzi, i giornalisti Gianni Spartà e
Riccardo Prando, i fratelli Piatti (notaio e avvocato).
La
mostra resterà aperta sino al 16 settembre.
Scritta
in sintesi la cronaca, cambio tono e mi inoltro sul terreno personale, perché
ho avuto il piacere di conoscere Vivi Papi all’inizio del nuovo millennio.
Stavo infatti lavorando ad un libro su mio zio, l’architetto Bruno Ravasi, e
fra coloro che l’avevano conosciuto ebbi modo di intervistare anche Papi, nella
sua casa al Sacro Monte. Già a partire
dal nome (Vivi) mi resi subito conto che mi trovavo di fronte ad un uomo
singolare, originale, niente affatto mondano, come già scritto molto schivo,
timoroso di apparire, di mostrarsi degno di ammirazione. Un professionista
precisissimo, maniacale, che per scattare una foto poteva stare ore ed ore non
a scattare foto (non era il tempo del digitale) ma in attesa, a curare la luce,
il momento adatto. Un umile professionista dell’immagine, sempre desideroso di
far meglio. Per questo andava d’accordo con mio zio Bruno, uno che amava le
cose ben fatte. Sua figlia Albachiara (che oggi ho rivisto con piacere, e anche
lei scattava foto) è stata mia alunna, un’ottima atleta. Oggi è mamma.
venerdì 24 agosto 2018
Nonna Giannina
Sono stati celebrati stamani nella chiesa dedicata a San Massimiliano Kolbe i funerali di Giovanna, per tutti Giannina, mamma della mia amica e collega Patrizia, nonna del mio ex alunno Riccardo, oggi direttore d'orchestra a Malta. Ed è stato proprio il nipote (foto) a ricordare all'inizio della Messa questa nonna speciale, che sapeva ridere di sé e del mondo, abile a non prendersi troppo sul serio proprio perché era una persona seria. "Nonna, mi hai insegnato ad accontentarsi di poco e a desiderare molto" ha detto, commoso, il nipote, che ha poi diretto il coro, accompagnato all'organo dal maestro Andrea Gottardello. Tanti insegnanti in chiesa, perché Giovanna era una professoressa, e così la figlia Patrizia. Fra i tanti ho rivisto con piacere proprio il padre di Andrea, Gino Gottardello, anche lui prof. alla Vidoletti, che non incontravo da tempo. "Mi hai insegnato ad amare i libri e la musica" ha detto ancora Riccardo, musica che è diventata per lui una professione. Il celebrante, don Marco Paleari, come suo stile ha proposto un'omelia breve, concludendo con il paradosso della vita cristiana: "Beati coloro che muoiono, perché non muoiono. Ma chi ci crede?" Già...ardua speranza...Gianna, con la sua fede, ha certamente aiutato chi l'ha conosciuta.
giovedì 23 agosto 2018
La tentazione del lamento
ph carlozanzi
E' una delle tentazioni più ricorrenti: lamentarsi, cioè gettare sugli altri la nostra insoddisfazione, per godere di quei pochissimi secondi di condivisione di una pena.
E' un viaggio che dobbiamo intraprendere da soli.
E non è lecita neppure la richiesta: "Stop, fatemi scendere!"
Si va avanti.
E' una delle tentazioni più ricorrenti: lamentarsi, cioè gettare sugli altri la nostra insoddisfazione, per godere di quei pochissimi secondi di condivisione di una pena.
E' un viaggio che dobbiamo intraprendere da soli.
E non è lecita neppure la richiesta: "Stop, fatemi scendere!"
Si va avanti.
Avarizia
ph carlozanzi
Tieni stretto tutto ciò che hai di più caro,
tutto ciò che non c'entra col danaro.
Che il tuo cuore - ti prego - non sia avaro.
Tieni stretto tutto ciò che hai di più caro,
tutto ciò che non c'entra col danaro.
Che il tuo cuore - ti prego - non sia avaro.
mercoledì 22 agosto 2018
Ciao, Giannina
Sono vicino alla mia amica e collega Patrizia, in lutto per la morte della cara mamma Giannina. Oggi, giovedì 23 agosto, alle ore 17.30, presso la chiesa Kolbe di viale Aguggiari, si pregherà per Gianna con la preghiera del rosario.
La poesia di Arnaldo
ph carlozanzi
ANDREMO CONSAPEVOLI
di arnaldo bianchi
Andremo consapevoli, ma con stupore
verso il futuro, con atti e con parole
che ci impegneranno e ci esalteranno
concreti e fantasiosi, umili ed orgogliosi.
Rispetteremo ogni pensiero,
condivideremo la felicità e il dolore,
perplessi in ogni certezza,
sicuri in ogni dubbio.
Lo scandalo della fede
è credere nel sacrificio dell'innocente
e nella redenzione dell'errante,
è una scommessa del cuore.
agosto 2003
ANDREMO CONSAPEVOLI
di arnaldo bianchi
Andremo consapevoli, ma con stupore
verso il futuro, con atti e con parole
che ci impegneranno e ci esalteranno
concreti e fantasiosi, umili ed orgogliosi.
Rispetteremo ogni pensiero,
condivideremo la felicità e il dolore,
perplessi in ogni certezza,
sicuri in ogni dubbio.
Lo scandalo della fede
è credere nel sacrificio dell'innocente
e nella redenzione dell'errante,
è una scommessa del cuore.
agosto 2003
Rabbia
Torno un attimo al film 'Magnolia' (visto ieri sera alla tele), che non ha affatto convinto la mia amica Federica, mentre a suo tempo ottenne ottimi riscontri di incassi e di critica. Fra gli aspetti che si impongono, ho notato la rabbia dei figli nei confronti dei padri, rabbia violenta, incontenibile, testimoniata soprattutto dal personaggio interpretato da Tom Cruise e da un'altra protagonista. Rabbia manifestata anche dal ragazzo, piccolo genio costretto dal padre a non poter vivere la sua infanzia per soddisfare le aspettative paterne, ragazzo che infine trova la forza di dire al genitore: "Papà, tu devi essere più gentile con me!"
Ogni padre ha il terrore di generare rabbia nei figli.
Magnolia
Periodo fortunato per i film televisivi. Già ho scritto del western 'Il fuoco dela giustizia', poi qualche giorno fa ho visto 'Signori & Signore', un film del 1966 di Pietro Germi, ritratto impietoso del clima di una cittadina della provincia veneta: un film che mi ha ricordato i romanzi di Piero Chiara. Ieri ho poi visto 'Magnolia', film del 1999, diretto e scritto da Paul Thomas Anderson, con ottimi attori, fra i quali Tom Cruise, Philip Seymour Hoffman e Julianne Moore. Siamo in California, diverse storie parallele si incontrano, si incrociano, unite da vari temi, ma uno su tutti: la fatica di vivere. In particolare Anderson se la prende coi maschi, pessimi padri e mariti: abbiamo il padre che abbandona il figlio quattordicenne al capezzale della madre morente e se ne va, incapace di reggere il peso del dolore; c'è quello che probabilmente ha abusato della figlia; due padri hanno 'rovinato' i giovani figli, geni destinati a passare l'infanzia sui libri per partecipare ai giochi televisivi a premi. Ma arriva il tempo della resa dei conti, il cancro fa razzia e la vita passata torna impietosa col suo carico di rimpianti e di incontri falliti. Il regista, però, esagera, amplia il quadro, aggiunge altre tematiche e si lascia andare a simbolismi e trovate (una canzone, 'Save me', di Aimee Mann, cantata da tutti i protagonisti...) che un po' disorientano. Comunque un bel film, che merita una seconda visione.
Auguri, Cesare
Lieto compleanno al mio amico Cesare detto Cè o anche il leghista del sud, essendo -agli inizi degli anni Novanta- uno fra i primi ad aderire convintamente al movimento di Umberto Bossi, pur essendo di origini pugliesi. Ottimo sportivo, spesso -soprattutto negli anni Ottanta- abbiamo condiviso alcuni momenti di sport. Non amava molto la montagna, però venne con noi della Shalom in Val Gardena, nell'agosto del 1983. Eccolo in foto dietro a me (io sono accosciato a destra), con maglione norvegese. So che ultimamente praticava nordic walking.
Un abbraccio, 'vecchio' mio.
martedì 21 agosto 2018
Forsaken...formidabile!
Ieri sera ho visto alla tele un film formidabile, che mi ha fatto andare a letto contento. Un film che si trova solo in dvd, non è stato distribuito in Italia, un film western del 2015 franco-canadese. Non amo i film western ma Forsaken-Il fuoco della giustizia dovete vederlo. Protagonisti Donald e Kiefer Sutherland, padre e figlio nella realtà e nella finzione, inoltre una sempre bella Demi Moore. Dunque: Kiefer è John Henry Clayton, con fama di assassino, che torna al suo paese dopo la guerra e tanti anni di vita randagia. Deve riconciliarsi con il padre, il reverendo Clayton, ha sulla coscienza fra l'altro la morte del fratello e di un bimbo, ucciso casualmente durante una sparatoria. Ha sepolto le armi e non vuol più saperne di violenza. Ha fra l'altro lasciato al paese una ragazza che ancora ama, ma che nel frattempo si è sposata. Fatto sta che al paese trova una banda di assassini che minaccia e uccide i proprietari delle fattorie, costretti a vendere le loro proprietà. E' un crescendo di violenza, che ad un certo punto coinvolge anche John Henry, che resiste stoicamente, che si lascia persino umiliare, pestare, dileggiare....ma non diseppellisce le armi. Ma il troppo è troppo. Quando la violenza coinvolge l'anziano padre, arriva il bello. John Henry affronta almeno non ricordo se cinque o sei assassini e li fa secchi, in un epico scontro, naturalmente in un saloon. Si riconcilia oltre che con il padre anche con un vecchio amico, sul fronte opposto della barricata durante la guerra di secessione. E non è finita: abbiamo anche la storia d'amore con Demi Moore. John, dimostrando che l'amore da film è solo quello incompiuto, non va certo a disturbare la serenità familiare e lascia il paese. Commovente il finale, che testimonia fra l'altro proprio la forza di quell'amore platonico.
Non ho letto recensioni particolarmente trionfali per questo film, ma si vede che io avevo proprio bisogno di Forsaken!