sabato 25 ottobre 2025

Fausto, il mio Coppi


 




In via Carrobbio 2, centro di Varese, sede della Società ciclistica Alfredo Binda (che organizza la Tre Valli Varesine) Fausto Coppi, il grande Fausto, è tornata d’attualità, grazie al libro di Luciana Rota, ‘Fausto, il mio Coppi’, presentato stamani, sabato 25 ottobre. Fausto, il mitico pedalatore, moriva nel 1960, a 40 anni, ma in realtà non è morto mai, e ci sono oltre 120 libri a ricordarcelo. E allora perché un altro volume? Perché questa storia romanzata non è mai stata scritta, meglio, mai scritta così, perché in verità il diario segreto di Bruna Ciampolini, moglie di Coppi, tradita perché l’eccelso pedalatore se ne andò con Giulia Occhini, la Dama Bianca, lasciando anche la bimba Marina, venne pubblicato dopo la morte di Fausto, a puntate su una rivista che oggi non esiste più. Ma qui l’autrice, figlia di Franco Rota, addetto stampa ante litteram di Coppi, amico di famiglia, amplia il diario, lo rende romanzo. E così sappiamo dalla viva voce della scrittrice (intervistata stamani dal giornalista e scrittore Paolo Costa) che Fausto e la moglie si incontravano di notte, in auto, e che Coppi, uomo buono (non certo uno con il pelo sullo stomaco, come si direbbe oggi) visse la sua storia d’amore con Giulia (che portò anche alla nascita del figlio Faustino) con sensi di colpa, incertezze, sofferenze e non solo gioie. Dalle pagine scritte da Bruna, una donna che morirà giovane, triste, mai dimentica del suo unico sposo, che non tradirà, abbiamo l’immagine di Fausto che non riesce a risolvere, in cuor suo, una cosa più grande di lui, e che addirittura pensa al suicidio. Coppi non è dunque, nel privato, un campione invincibile, ma un uomo se vogliamo fragile, sensibile, incerto, deciso a rischiare per un amore nuovo, ma nello stesso tempo consapevole dell’alto prezzo che avrebbe dovuto pagare, e che pagò, senza mai riuscire a trovare la serenità, la gioia che certamente gustò sulla sua amata Bianchi. Presenti stamani, oltre al padrone di casa Renzo Oldani (presidente della Binda) un ex gregario di Coppi, Alfredo Bonariva, che fu con il campionissimo nel 1957/1958. Classe 1934 Bonariva, a 91 anni, conserva una lucidità sorprendente, e ha arricchito la mattinata con aneddoti davvero interessanti (vedi altro post).


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