venerdì 10 ottobre 2025

Giuliana Sgrena se l'è proprio cercata





 




Nell'ambito di Fondamentali, la tre giorni del Festival dei diritti, ieri, venerdì 10 ottobre, in 'Sala Morselli' alla biblioteca di Varese ha portato la sua testimonianza Giuliana Sgrena, che ha parlato del suo ultimo libro, 'Me la sono andata a cercare - Diario di una reporter di guerra', uscito proprio in questo 2025, a vent'anni da un evento che ha portato Giuliana in prima pagina. Era allora, 4 febbraio del 2005, a Baghdad, guerra Iraq-Usa, strage di civili a Falluja, sospetto che fossero state bombe chimiche Usa a provocare il massacro, perché Falluja era la culla del terrorismo antiamericano. Giuliana su quello si stava informando, da cronista attenta, preparata, con una lunga esperienza in Algeria, Somalia, Afghanistan, attenta soprattutto alle donne dell'Islam, alla loro lotta per l'affermazione dei diritti fondamentali. Venne rapita da un gruppo di terroristi iracheni, un mese di sequestro, infine la liberazione e il dramma finale, con il fuoco amico che investe l'auto ad un posto di blocco e la morte di Nicola Calipari, funzionario di Polizia. "Da vent'anni mi sento ripetere sempre le stesse affermazioni" ha detto ieri la Sgrena, "che me la sono andata a cercare, e che sono stata io a provocare la morte di Calipari. Addirittura Enzo Biagi, sul Corriere della Sera, scrisse che se stavo a casa a fare la calzetta Calipari non sarebbe morto. Peccato che io avessi scelto un altro mestiere, non la casalinga." Il libro è il diario di otto storie sui fronti bellici internazionali. "E' uscito quest'anno anche un film su quel rapimento" ha raccontato la giornalista, "quindi ho sentito il bisogno di parlare del mio lavoro, perché quando si scrive da giornalista si raccontano i fatti, la gente vuole la cronaca, mentre qui parlo di come ho vissuto io quei momenti." L'assessore alla Cultura del Comune di Varese, Enzo Laforgia, ha salutato i presenti, mentre la giornalista di People, Annamaria Guidi, ha intervistato Giuliana, che mai avrebbe pensato di fare la reporter di guerra. "Amavo le lingue e amavo viaggiare, ho studiato lingue sia alle superiori che alla Statale di Milano, che ho frequentato nel '68, da militante del Movimento Studentesco. Il giornalismo è arrivato quasi per caso, poi è diventato la mia vita." 

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