martedì 31 gennaio 2023

Analfabeta


I miei primi romanzi li ho scritti con la biro. Ora a mano scrivo pochissimo. Diventerò analfabeta di ritorno.
 

Tommy x 7


 

Mio nipotino Tommy, 7 anni: auguri! 

lunedì 30 gennaio 2023

Il nuovo presidente



 

Mauro Vitiello, imprenditore nel settore dell’information technology, è stato eletto Presidente di Camera di Commercio Varese per il mandato quinquennale 2023-2027. La nomina è avvenuta oggi pomeriggio (lunedì 30 gennaio, ndr.), durante la seduta d’insediamento del nuovo Consiglio Camerale, svoltasi nelle sale del Centro Congressi Ville Ponti.

Titolare e Amministratore Delegato della Copying Srl di Caronno Pertusella, Mauro Vitiello - nato a Milano il 21 febbraio 1979 -, dopo aver conseguito il diploma in informatica, si è specializzato attraverso un master alla SDA Bocconi in digitalizzazione dei processi documentali per poi diplomarsi in Gestione e Strategia d’Impresa alla Business School de "Il Sole 24 Ore". 

È Amministratore Delegato della Copying Srl di Caronno Pertusella, impresa attiva da 45 anni, che fornisce competenze e tecnologie IT nella gestione documentale in outsourcing a PMI e grandi imprese. Nel campo dell’evoluzione digitale, Copying Srl ha anche sviluppato servizi innovativi (“Sartorie digitali” e “Indacolab”, attiva nel campo del videomapping) di accompagnamento alla digital transformation delle imprese. È anche Consigliere Delegato di Leviathan Srl, startup nata a gennaio 2017 che fornisce servizi di formazione in ambito IT e nella trasformazione dei processi di vendita da analogici a digitali e offre consulenza in marketing strategico.

Dal 2017 al 2019 Mauro Vitiello è stato Presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Varese, dal 2019 è Vice Presidente di Confindustria Varese e dal 2018 è Consigliere di Camera di Commercio Varese e Presidente di Promovarese,  società che gestisce le attività congressuali e fieristiche del Centro Congressi Ville Ponti e di MalpensaFiere, strutture di proprietà camerale.

Mauro Vitiello è, dunque, da oggi il nuovo Presidente della Camera di Commercio di Varese. Con i suoi 43 anni, è il secondo tra i più giovani presidenti di un ente camerale in Italia. 


Che frecc



 - 3°   Brina sui campi di Codelag e ghiaccio sul Rosa.

domenica 29 gennaio 2023

Manuel...non è Raga ma che ragazzo!

                                                                                                 ph sito Fidal


Manuel Zanini, ex alunno Vidoletti, dopo aver stabilito nel 2022 il record italiano allievi sui 1500 (3'51"51), ieri a Padova ha bissato con il primato indoor (3'55"81).

Manuel, allenato da Silvano Danzi, è certamente un talento che Varese si cullerà con piacere. Avanti così!
                                                                               

Un punticino alla volta


 



Non che per solito il pubblico del Città di Varese calcio abbondi allo stadio, ma vedere il ‘Franco Ossola’ del tutto vuoto (salvo pochi addetti ai lavori) fa sempre una certa impressione. Città di Varese-Casatese a porte chiuse questo pomeriggio, causa comportamento scorretto dei tifosi ultras la scorsa domenica a Seregno. Tifosi nerovestiti che si sono fatti sentire comunque, e per tutta la partita, intonando fuori dallo stadio cori poco carini verso il presidente Stefano Amirante e altri, tipo ‘Varese siamo noi…’ Ma veniamo alla partita. Il Varese è affamato di punti, vaga nei fondali della classifica di serie D e deve, dovrebbe vincere ma battere la Casatese, meglio messa come punti, non sarà facile. E poi ci sono problemi di formazione, molti infortunati (ad esempio l’affidabile difensore Boni) e quindi il mister è costretto ad una difesa sperimentale, con Piccoli (che è un centrocampista) e addirittura un 2005, Baldaro. Il Città di Varese parte un po’ impacciato ma dopo una decina di minuti prende vigore e allora le migliori occasioni sono proprio dei biancorossi (in verità con maglia verde Padano), che ci provano con Rossini, Foschiani e Candido. Un brivido quando un pallonetto sta finendo nella nostra porta e allora ci pensa Piccoli (foto) a deviare in angolo di testa. 0 a 0 dopo i primi 45 minuti. Nella ripresa nessuna sostituzione per il Città di Varese che attacca subito gagliardo, continue incursioni di Pastore sulla sinistra, regge la difesa sperimentale, l’assenza di pubblico valorizza ciò che si sente in campo, continue urla da parte dei mister ma anche dei giocatori, un fitto dialogo, incoraggiamenti e soprattutto una levata di scudi quando, intorno al 20°, da azione concitata arriva un tiro del biondo Mecca, para Merelli della Casatese, ma è dentro o fuori? In serie D non c’è il Var, non c’è l’instant replay, quindi tutto è affidato all’occhio, anzi, agli occhi svelti della terna arbitrale, che non fa doni ai nostri. E mister De Paola si prende pure il cartellino giallo. I verdevestiti non se la prendono più di tanto e continuano a sperare nel gol, che purtroppo non arriverà, quindi 0 a 0 finale, un punticino che non è molto ma può servire. Bene un po’ tutti, compreso capitan Gazo, sempre generoso anche a curare i compagni (foto).

Forza Varese! 

 

Ps I pochi presenti si sono presi un gran freddo!


sabato 28 gennaio 2023

Sofferenza vittoriosa



 

Contro Brescia bisognava vincere. Sarà molto probabilmente nostra avversaria per meritarsi i play-off, e poi dovevamo vendicare la sconfitta in quella che è la capitale della cultura. Ma che se la cava molto bene anche col basket. Ma l’inizio di Varese è disastroso: non entra nulla, palle perse, 0 su 2 nei liberi di Brown, 4 a 14 e l’impressione che Brescia Germani faccia di noi un sol boccone. Ma la OJM non cala le braghe, una tripla di Wolde suona la carica e un roboante 9-0 ci porta sotto. Il primo quarto finisce 15-16. Si ricomincia ma la Germani scappa di nuovo e sul 17-25 coach Brase chiama il time-out, che pare salutare perché al rientro comincia lo show delle triple. La mano si aggiusta e allora Brown, Johnson, Wolde e ancora Brown e ancora Wolde cannoneggiano e così si va al riposo lungo in vantaggio: 44-38. Il terzo quarta conferma il buon momento per i nostri e Brescia comincia a mostrare mano tremula e meno sicurezza, ci si mette anche Reyes, i nostri lunghi si fanno più efficaci e andiamo all’ultimo riposino con un punteggio confortante: 71-55. Sedici punti di margine non sono pochi. Ma il basket è il basket, si sa, 16 punti non sono una garanzia. Così il quarto periodo comincia male, con errori a raffica di Brown, per fortuna Reyes ci mette una bomba, Brescia si avvicina soprattutto con Gabriel, con il coriaceo Nikolic, con il solito Della Valle, Odiase ci punisce con un gancio alla Flaborea mentre Brown fa pure passi. Quando mancano due minuti siamo 77-72, il fiato della Germani è sul collo, qualche errore di troppo nei liberi per la OJM, Reyes (foto) è in panchina ma Brescia non completa la rincorsa e un numero spettacolare della coppia Ross-Owens, il solito lancio della sfera nel cielo con schiacciata al volo (con una mano) di Tariq decreta la nostra vittoria: 80-72. Fatta anche questa.  Nuovo sold-out, pubblico caldo e una squadra che spesso, alla fine, vince: il che non guasta. Forza Varese!

Le donne di 'donna Carla'


 



Carla Pugliano è una giovane pittrice (foto in alto a destra). Ecco due sue opere, olio su tela.
www.carlapuglianoartist.com 

Lidia Munaretti: medaglia d'argento


 Lidia Munaretti, seconda al Poeta Bosino 2022



PENSÉER

 

 ‘Mè ‘na góta d’àqua in sü ‘na föia,

 scarlìgan i mè penséer cunt la vöia

da turnà indré e pö vugà luntàn

quand la sperànza la gh’éva nómm “dumàn”.

 

Quanti “dumàn” trasàa, par ingenüità,

ciapàa sótt sèla sénza nànca pensà,

parchè ‘l dì dòpu, già, sa po mai savé,

al portarà, ‘l füss véra, ’n quai belée!

 

Ma ‘l témp, par disprées, al cùrr ‘mè ‘na spìa,

‘l sàlta, ‘l pìrla, ma pö ‘l sa ferma mìa.

Quèll ca gh’hémm da fa, ‘l va fai ai nòstar dì,

prìma da truvàss vöi, stràcch e invegìi.

 

Però in fùnd al cöör gh’ho anmò ’n quaicóss ca ‘l rüga,

ca’l dà la mösta a ricugnóss dabun,

che ‘l mè santée, fin chì, l’ho buzzàa:

mò podi ‘na innànz, dasìn, cun dignitàa.  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

PENSIERI Come una goccia d’acqua su di una foglia, scivolano i miei pensieri, con la voglia di tornare indietro e poi volare lontano quando la speranza aveva una nome “domani”. Quanti “domani” sprecati, per ingenuità, sottovalutati senza neanche pensare, perché il giorno dopo, già, non si può mai sapere, potrà portare, fosse vero, qualcosa di grazioso! Ma il tempo, per dispetto, corre velocemente, salta, piroetta, ma non si ferma. Quello che dobbiamo fare, deve essere fatto senza perdere tempo, prima di trovarsi vuoti, stanchi, invecchiati. Però in fondo al cuore ho ancora qualcosa che rimescola, che sprona a riconoscere, davvero che il mio sentiero, fin qui, l’ho tr

Suor Simona e Josh




 Il mio amico Josh con sua sorella, suor Simona, che opera a Zooti, nel Togo, in un centro per malati mentali. Qui la comunità Shalom ha contribuito a realizzare una struttura di accoglienza, dedicata a mio fratello Mock, che è stato esempio di attenzione ai fratelli nel bisogno.

Carlotta Fidanza Cavallasca: Poetessa bosina


 

UN DI’ DA PÜ

 

Dopu ‘na nott scüra

là in fund

dadrè du la culina,

al sa s’ciariss ul ciel

cun penelaa leger da lüüs…

 

Gh’è tanta paas…

dorman i fracass dul dì…

 

Sü la porta di ur

‘na giurnava növa

l’è lì ca la specia…

 

Adasi adasi

turnan a cumparì

sagum e culur

e sa sent l’incant

ca ta dà quaicoss

ca sa ripet,

ma ca l’è sempar növ.

 

L’è ‘l dì ch’al riva

tra vugh e cantà da  üsei,

cul so cavagn da pensà,

da rop bei, da dispiasee.

 

Un dì da pü da viv

da matina a sira,

bun da fa rinass chi speranz

ca parevan mort

giò in fund al cöör.

 

   

 

 

 

 

UN GIORNO IN PIU’

 

Dopo una notte buia

là in fondo,

dietro la collina,

si schiarisce il cielo

con pennellate leggere di luce…

 

C’è tanta pace…

dormono i rumori del giorno…

 

Sulla porta delle ore

una giornata nuova

è lì che aspetta…

 

Pian piano

tornano a comparire

sagome e colori

e si sente l’incanto

che ti dà qualcosa

che si ripete,

ma che è sempre nuovo.

 

E’ il giorno che arriva,

tra voli e canti di uccelli,

col suo cesto di pensieri,

di cose belle, di dispiaceri.

 

Un giorno in più da vivere

da mattina a sera,

capace di far rinascere le speranze

che sembravano morte,

giù in fondo al cuore.

 

 

Eravamo 4 amici al bar


 

Eravamo 4 amici al bar, che volevano cambiare il mondo....

(Gino Paoli)

venerdì 27 gennaio 2023

Federico Bianchessi Taccioli: medaglia di bronzo


 Il giornalista e scrittore Federico Bianchessi Taccioli, terzo classificato al Poeta Bosino 2022.



Amur d’un furestee                                                  Amore di un forestiero

 

Mi sunt mia nassù propri chi, bel Varés                  Non sono proprio nato qui, bella Varese             

vegnù da ben fora, ‘n àsen furestee;                         venuto da molto lontano, un asino forestiero;

Bubià, Masnagh, Casluncio, Camairagh                Bobbiate, Masnago, Casluncio, Camairago

ghe sto apena da ‘na brencava d’ann,                   ci sto soltanto da qualche anno,

sa sent, sa ved, che in sto mè parlà busin              si sente, si vede, che in questo mio parlare bosino

scarlighi anmò e và, intend, scusèm un bott,         scivolo ancora e via, capisci, scusami tanto,

se te vorat cureg mi saress cuntent,                        se vorrai correggermi, sarò contento,

semm semper a temp par indurà la ment,              siamo sempre in tempo ad arricchire la mente,

st’asen g’ha voja da cantà en tà lengua                quest’asino ha voglia di cantare nella tua lingua

ol tò dialett ch’al sona inscì alègher                        il tuo dialetto che suona così allegro                 

ch’in pee sott’al bongbong del Bernascùun        che in piedi sotto allo scampanio del Bernasconi,

well, Varés, ma senti finalment a cà.                    well, Varese, mi sento finalmente a casa.

 

E quand ch’el miri al gran cedar secular,              E quando ammiro il gran cedro secolare

in dul giardin cunt ul Rosa sul fundal,                     nel giardino con il Rosa sullo sfondo

senti l’immens, e ‘l nient, e ‘l temp brusàa           sento l’immenso, e il niente, e il tempo bruciato

menter se dislengua al su in dul lagh durà              mentre il sole si scioglie nel lago dorato

insiema a tucc i sogn d’un fiò cal spera,              insieme a tutti i sogni di un ragazzo che spera,

ma al po piov o tirà vent, al po fiucà,                  ma che piova o tiri vento, o nevichi,

quand dervi la finestra e me riva su                       quando apro la finestra e mi arriva

ul ciciarà di tusann dal prestinè                             il chiacchierare delle ragazze dal panettiere

e ‘l meccanich ch’al discur de l’Emmevì              e il meccanico che discute della MV

cunt ul gommista centaur de la Vespa,                con il gommista centauro della Vespa

e al café l’avucàtt arringa al dutur,                       e al caffè l’avvocato arringa il dottore,

bien, Varés, ma senti finalment a cà.                    bien, Varese, mi sento finalmente a casa.

 

 L’alter dì dal pugiò dra Maria dul Munt,             L’altro giorno dal balcone del Sacro Monte

la man pugiada sura ul cartel da brunz                con la mano posata sulla targa di bronzo

dul Papa sant ca l’è vegnù su a pè,                       del santo Papa salito qui a piedi,

l’istess che ‘n dì a basà giò ul me paes,               lo stesso che un giorno baciò il mio paese,

te vardavi là, burgh en pas, ul cor vert,              ti guardavo là, borgo in pace, il cuore verde,

e ma vegnuu da ringraziàtt, sunt sincer,            e m’è venuto di ringraziarti, dico davvero,

va’, che se m’ariva su anca ‘l magùn,                  guarda, che se mi sale anche il magone,

l’è assee un cicinin al Burducan,                          mi basta un goccio del Borducan

subit ma senti ul Re dul Carneval,                         subito mi sento il Re del Carnevale,

ciapi la sbilenca e sota a pedalà,                          prendo la ‘sbilenca’ e giù a pedalare,                        

e vuli cont la grenta d’Ivan Basso,                          e volo con la grinta d’Ivan Basso,

bueno, Varés, ma senti finalment a cà.                 bueno, Varese, mi sento finalmente a casa.

 

giovedì 26 gennaio 2023

Giobia 2023


 




Giovedì di Giöbia il 26 gennaio 2023, e la Famiglia Bosina non ha certo dimenticato le tradizioni. Se nel sud della provincia e in altre zone d’Italia si bruciano cataste di legna, allontanando il freddo dell’inverno e le cose spiacevoli, da noi ci si ritrova al calduccio di un luogo conviviale, per una buona cena. Ed è occasione per rendere omaggio al gentil sesso, donne che un tempo, proprio l’ultimo giovedì di gennaio, si ritrovavano per far festa senza gli uomini (giöbia di dònn). Così l’uomo ha pensato bene di riconquistare le donne con dolci e golosità, dolce che ha preso la forma di cuore. La Famiglia Bosina ci ha poi aggiunto, da sessant’anni e più, anche il concorso Poeta Bosino, che proprio la sera della giöbia premia i suoi protagonisti. E così, dopo le restrizioni pandemiche, in questo inizio 2023 il ristorante ‘Vecchia Riva’ della Schiranna ha ospitato la festa, che ha visto la presenza, fra gli altri, del sindaco di Varese Davide Galimberti, del vicesindaco Ivana Perusin, dell’ex assessore alla cultura Simone Longhini.

Il momento dell’antipasto è stato allietato dal gruppo Folk Bosino, dopodiché si è passati alla prima premiazione che, data la festa, non poteva non riguardare le signore. Donna dell’anno 2023 è Monica Poggio, masnaghese del Faido, ex alunna Vidoletti, una laurea in Scienze Politiche alla Statale di Milano, con tesi discussa con il prof. Robertino Ghiringhelli, quindi una carriera di prestigio che l’ha portata ad essere oggi l’amministratore delegato di Bayer Italia, con una predilezioni per tutto ciò che possa favorire la promozione della donna in ambito lavorativo, sociale...Compagna di classe alle medie del nostro regiù Luca Broggini (che ha ammesso: “Andavo a trovarla al Faido e lei studiava sempre!!!!”), allieva di Robertino Ghiringhelli (ieri commosso alla premiazione), la dottoressa Poggio ha ringraziato la Famiglia, ricevendo diploma e un quadro, opera dell’artista Carla Pugliano (www.carlapuglianoartist.com). Omaggio floreale toccato anche proprio a questa ‘printer’, che ha addobbato la sala con i suoi lavori, tutti improntati alla rappresentazione del misterioso universo femminile. Fiori a Carla Pugliano e fiori anche a Felicita Sottocasa Barlocci detta Cicita, già ‘capofamiglia’ della Bosina prima di Luca Broggini. Terminata questa prima premiazione la cena è continuata, per interrompersi una seconda volta, pausa riservata ai poeti dialettali. E’ stata proclamata poetessa bosina 2022 Carlotta Fidanza Cavallasca, la maestrina della Valceresio già più volte fra i premiati, che ha sbaragliato il campo con la lirica ‘Un dì da pü’. Al secondo posto un’altra donna, anch’ella già nota agli amanti della poesia dialettale, e famosa anche perché ancora indossa gli abiti tradizionali. Si tratta di Lidia Enrica Munaretti Borgato, che ha convinto la giuria con la poesia ‘Pensèer’. Infine (e per fortuna!) anche un uomo, e qui abbiamo una novità assoluta. Alla sua prima partecipazione il giornalista e scrittore Federico Bianchessi Taccioli si porta a casa subito la medaglia di bronzo, con una simpatica ‘Amùur d’un furestèe’.

La premiazione è stata condotto naturalmente dal regiù e dal segretario del premio, Marco Broggini, davvero molto attivo, al quale vanno i ringraziamenti dei poeti. Mantenere la tradizione del dialetto, almeno nella poesia, è opera meritoria della Famiglia Bosina. Un grazie è stato rivolto anche a Cristina Iotti, che grazie al suo lavoro sottotraccia rende possibili gli eventi della nostra Famiglia varesina, ormai vicina ai settant’anni d’età. E’ nata infatti nel 1955, grazie ad alcuni notabili e fra questi il commendator Ermenegildo Trolli, del Calzaturificio di Varese.

Infine il brindisi, con l’invito ad essere presenti al prossimo appuntamento: il Carnevale bosino.


Pana e magiòstar: al mio amico Leo


 

Pana e magiòstar

 

Pana e magiòstar, bianc e dulz e ross,

te se regòrdett, Leo, amìis gulùus?

Dasi dasi, ul cügiarìtt in man,

öcc trasugnà, anima da balòss.

 

Pö chela vòlta, sü par i capèll,

n’umbrèla par bastùn, ross me’n tumàtis,

dasi dasi anca lì, bufà e pregà

e vardà giò la vall, rimirà ‘l bell.

 

N’ugiàda a ‘na banchèta e te me dì:

“Ma manca ‘l fiàa, sun stràcc, ma fermi chi.”

“A l’è la me banchèta” ta rispundi.

“L’han mesa chi, sa sa, dumà par ti.”

 

Al pesa tròpp ul Leo par la rizzàva,

l’istèss al vör salì sü a la Madòna,

par scumèsa, chisà... par devuziùn,

un pass, pö n’altar pass e ‘na bufàva.

 

“Va inanz, mi resti chi pö rivi..pö.”

“Ta spèci, gh’è mia prèssa, ciàpa fiàa.”

A l’è ‘n amìss ul Leo, l’è da spusà,

sa trovan a fadìgha al dì d’incö.

 

E alùra sun turnà sü a la rizzàva

fra piogia, vent, regord, sü a la banchèta;

tela chi, pasà la sètima capèla,

l’ho vista, l’eva lì tüta bagnava.

 

L’è mort ul Leo, partì cui prìmm castègn

e mi so propri no indua le naj.

Barbèli, pichi i pè, gho i man gerà,

ma sèti giò anca mi, ma manca ‘l fiàa.


Panna e fragole

 

Panna e fragole, bianco, dolce e rosso,

ti ricordi, Leo, amico goloso?

Adagio adagio, il cucchiaino in mano,

occhi trasognati, anima da furbetto.

 

Poi quella volta, su per le cappelle,

un ombrello come bastone, rosso come un pomodoro,

adagio adagio anche lì, sbuffare e pregare

e guardare giù nella valle, ammirare il bello.

 

Un’occhiata a una panchina e mi hai detto:

“Mi manca il fiato, sono stanco, mi fermo qui.”

“E’ la mia panchina” ti rispondo.

“L’hanno messa qui, si sa, solo per te.”

 

Leo è troppo pesante per la rizzata,

lo stesso vuole salire su alla Madonna,

per scommessa, chissà...per devozione,

un passo, poi un altro passo e una sbuffata.

 

“Vai avanti, io resto qui poi arrivo...poi.”

“Ti aspetto, non c’è fretta, prendi fiato.”

E’ un amico il Leo, è da sposare,

si trovano a fatica al giorno d’oggi.

 

E allora sono tornato su alla rizzata

fra pioggia, vento, ricordi, su alla panchina;

eccola lì, dopo la settima cappella,

l’ho vista, era lì tutta bagnata.

 

Leo è morto, partito con le prime castagne

e non so proprio dove è andato.

Tremo dal freddo, picchio i piedi, ho le mani gelate,

mi siedo anch’io, mi manca il fiato.

 

 

mercoledì 25 gennaio 2023

...e me ne vanto



 26 gennaio 2023: prima giornata nazionale della memoria e del sacrificio degli Alpini.

26 gennaio 1943-26 gennaio 2023: 80 anni dalla battaglia di Nikolajewka.

Sono un alpino e me ne vanto. 

Monte Bianco


 

Il Monte Bianco pochi minuti fa   (foto Enrico Piazza)

martedì 24 gennaio 2023

1997: è fatta, è fatta!!!


 

Oggi il mio amico Adelio mi ha fatto un gran regalo. Non pago di avermi donato i primi, rarissimi numeri del Calandàri dra Famiglia Bosina, ormai introvabili (soprattutto il numero 2), si è privato dell'annata 1997 pur di farmi completare la raccolta di questi storici annuari di Varese. E così li ho tutti, 68 volumi, il primo nato nel 1956, quando sono nato io. Ecco il momento della consegna ufficiale. Non siamo in tanti a possedere la raccolta completa. E' un onore e un privilegio.

Varese on ice


 

La straordinaria vittoria dei Mastini (Hockey Club Varese) in Coppa Italia spinge il futuro varesino sul ghiaccio. Varese on ice...Una nuova eccellenza della Città Giardino.

Sfondo


 

In fondo, come sfondo, è fra i migliori al mondo.

lunedì 23 gennaio 2023

La poesia di Arnaldo

                                                                               colline marchigiane (foto carlo zanzi)

 Corrono le nuvole

di Arnaldo Bianchi


Corrono le nuvole

alternandosi al sole

invasione di luce ed ombra

sui prati scoscesi

della collina d'aprile,

nel silenzio dei passi

ritrovo la tua voce

sgranata e rapita nel vento

che racconta.

domenica 22 gennaio 2023

Con Mario


 

Questo pomeriggio è venuto a trovarmi l'amico Mario Chiodetti, giornalista, scrittore, fotografo, esperto di musica e altro ancora...e naturalmente abbiamo parlato di libri, di foto, di musica, della nostra amata Varese. Quando Mario ha visto i primi numeri della mia collezione completa dei Calandàri dra Famiglia Bosina ha avuto un 'mancamento'. Si è soffermato particolarmente sul numero del '59, il suo anno di nascita. I suoi occhi brillavano. Entrambi siamo 'cairolini', abbiamo passioni comuni e sempre una Canon a tracolla, una Moleskina, una biro, qualcosa da scrivere e da ricordare, progetti e una musica in testa. 

Mare o montagna?


 


Preferisco il mare o la montagna? Alla fine probabilmente la mia preferenza va per i monti ma certo non disdegno il mare. Ho provato grandi emozioni al mare e in montagna, panorami stupendi qui e là, albe e tramonti indimenticabili sulle dolomiti e nel mare nostrum. Diciamo che nel mio caso il mare lo godo solo dalla riva, soprattutto dalla riva, lo ammiro più che partecipare attivamente alla sua bellezza, lo guardo più che immergermi, non vi è alcuna conquista nel mare, non amando la navigazione, amando poco il nuoto: sto sul bagnasciuga e osservo, penso, respiro, cammino bagnandomi i piedi, mi approprio del silenzio delle albe...Con la montagna è diverso: ci cammino dentro, ci cammino sopra, ho una cima da conquistare, un rifugio da raggiungere. E’ una bellezza più attiva, un godimento più prolungato. Del mare amo soprattutto due momenti: alba e tramonto. La montagna mi appaga ad ogni ora. Se vale il paragone con una donna, con il mare è amore platonico, con la montagna amore carnale. Potrei continuare ancora, ma ho cercato di spiegare perché, alla fine, prediligo la montagna. 

Comunque è sempre una bella lotta.


sabato 21 gennaio 2023

Odle


 



Piz Putia, Odle, Sassolungo   (foto Enrico Piazza)

Mamma Ines


 

Felice onomastico a mia mamma Ines.

Giornalisti appassionati


 



Interessante incontro stamani, sabato 21 gennaio 2023, in occasione della festa di San Francesco di Sales, partono dei giornalisti. Incontro organizzato da Radio Missione Francescana, con la presenza del sempre attivo padre Gianni Terruzzi, del giornalista varesino Gianfranco Fabi e di due ospiti, Riccardo Sorrentino (presidente dell’Ordine dei giornalisti della Lombardia) e Andrea Tornielli (direttore editoriale del Dicastero della comunicazione della Santa Sede). La sala conferenze della parrocchia di Masnago ha tenuto a battesimo un momento di riflessione sul ruolo del giornalista. Dopo i saluti del presidente Sorrentino il microfono è passato ad Andrea Tornielli, classe 1964, una passione per questo mestiere nata a 14 anni, un lungo cammino professionale in diverse testate e poi l’approdo, qualche anno fa, come direttore di questo dicastero vaticano che riunisce ben 9 uffici diversi (Radio Vaticana, l’Osservatore Romano…), qualcosa come 250 giornalisti di 69 paesi diversi, notizie 365 giorni l’anno in 51 lingue, compreso un radiogiornale settimanale in latino (l’unico al mondo). Tornielli, autore di svariati libri (uno degli ultimi è ‘Vita di Gesù’, con commento di Papa Francesco) ha dimostrato nel suo intervento carico di passione grande competenza, accompagnata da quello che ha definito ‘relativismo cristiano’, lo stesso che ha fatto dire a Papa Paolo VI ‘io sono una piccolezza, una nullità’. Una chiara ammissione di fragilità e limite umano, la qual cosa non deve essere alibi per scansare l’approfondimento, la serietà professionale, la ricerca della verità dei fatti, nella consapevolezza che, per il cristiano, una sola è la Verità inconfutabile. E a quella bisogna sempre fare riferimento. Molti i punti di riflessione, fra questi l’importanza di internet, dei social media, e la necessità di ammettere i propri errori quando si sbaglia, perché i giornalisti sono uomini e sbagliano. “Bisogna entrare nella realtà con passione, farsi commuovere, dialogare con l’altro cercando di mettersi nei suoi panni, disposti anche a rivedere le proprie posizioni, cercare di descrivere la realtà nel miglior modo possibile, sapendo che non saremo mai perfetti…”: ecco alcuni dei passaggi dell’intervento di Tornielli. E’ stata poi celebrata una Messa nella chiesa parrocchiale di Masnago, con il vicario episcopale Mons. Giuseppe Vegezzi, il prevosto Mons. Luigi Panighetti e padre Gianni Terruzzi.