Sebbene
qui parli di me come sportivo praticante e non come tifoso, non posso non menzionare due
eventi calcistici del 1967, che si sono scolpiti nella mia memoria. Cominciamo
col dire che mio papà Mario non è mai stato un tifoso praticante. A suo dire ha
amato solo il grande Torino. Quindi lui non era abbonato al Varese calcio ma
allora i bambini, se accompagnati da un adulto, potevano entrate al ‘Franco
Ossola’. Così mio padre ci portava a Masnago, chiedeva a qualche tifoso se
poteva accompagnarci sugli spalti e il gioco era fatto. Così seguii alcune
partite del Campionato del Varese nella gloriosa stagione 1966-1967, quando il
Varese passò dalla B alla A. 18 giugno 1967, Varese-Messina, ultima partita di
campionato. Vinsero i biancorossi 2 a 0, io c’ero all’invasione di campo, anzi,
gli ultimi minuti ero piazzato di fianco al palo della nostra porta, difesa da
Da Pozzo. Potete immaginare la mia emozione. Fischio finale, i giocatori del
Varese raggiunsero con grande fatica gli spogliatoi in costume e con le scarpe
bullonate in mano. Petruzzo Anastasi fu portato a lungo in trionfo. E poi,
sempre lì, il 29 ottobre 1967, Varese-Inter. Finalmente vedevo da vicino i miei
idoli nerazzurri. Non ricordo se fui felice per la vittoria del Varese (1-0) o triste
per la sconfitta dell’Inter. Non dimentichiamo che in quel Campionato il Varese
arrivò 7° in serie A, battendo in casa la Juve 5 a 0 e il Milan 2-1!
9-continua
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