venerdì 8 aprile 2016

Il mio sport - 9



Sebbene qui parli di me come sportivo praticante e non come tifoso, non posso non menzionare due eventi calcistici del 1967, che si sono scolpiti nella mia memoria. Cominciamo col dire che mio papà Mario non è mai stato un tifoso praticante. A suo dire ha amato solo il grande Torino. Quindi lui non era abbonato al Varese calcio ma allora i bambini, se accompagnati da un adulto, potevano entrate al ‘Franco Ossola’. Così mio padre ci portava a Masnago, chiedeva a qualche tifoso se poteva accompagnarci sugli spalti e il gioco era fatto. Così seguii alcune partite del Campionato del Varese nella gloriosa stagione 1966-1967, quando il Varese passò dalla B alla A. 18 giugno 1967, Varese-Messina, ultima partita di campionato. Vinsero i biancorossi 2 a 0, io c’ero all’invasione di campo, anzi, gli ultimi minuti ero piazzato di fianco al palo della nostra porta, difesa da Da Pozzo. Potete immaginare la mia emozione. Fischio finale, i giocatori del Varese raggiunsero con grande fatica gli spogliatoi in costume e con le scarpe bullonate in mano. Petruzzo Anastasi fu portato a lungo in trionfo. E poi, sempre lì, il 29 ottobre 1967, Varese-Inter. Finalmente vedevo da vicino i miei idoli nerazzurri. Non ricordo se fui felice per la vittoria del Varese (1-0) o triste per la sconfitta dell’Inter. Non dimentichiamo che in quel Campionato il Varese arrivò 7° in serie A, battendo in casa la Juve 5 a 0 e il Milan 2-1!

9-continua

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