domenica 10 aprile 2016

Il mio sport - 14



Dopo aver già vinto un Campionato del Mondo l’anno prima, nel 1968 Eddy Merckx, giudicato un giovane più che promettente ma adatto solo alle corse ciclistiche di un giorno, vinse alla grande il suo primo Giro d’Italia. Per una decina d’anni il grande Eddy dominò la scena del ciclismo mondiale e catturò indelebilmente la mia ammirazione, facendomi ancor più appassionare al ciclismo. Non ho mai pensato seriamente di praticare ciclismo a livello agonistico, ma dai tempi di Merckx ho sempre amato pedalare, soprattutto in salita. Dovrò attendere dieci anni prima di possedere anch’io una bici da corsa, ma nell’attesa sommerò molti chilometri, utilizzando soprattutto la vecchia Gloria di mio padre, che era senza cambi, ma io fingevo di cambiare lo stesso, anche se il rapporto restava invariato…e piuttosto duro in salita. Fra la fine degli anni Sessanta e l’inizio degli anni Settanta vedevo alla tele ogni tipo di sport. Allora c’era un solo canale, ma noi di Varese avevamo anche la Svizzera e Capodistria. Poi arrivarono Rai Due e poi Rai Tre. Le Olimpiadi che ho seguito meglio sono state Messico 1968 e soprattutto Monaco 1972. Guardavo ogni tipo di sport, con rare eccezioni. Non ho mai amato l’automobilismo né il motociclismo, mai il pugilato, la pallanuoto e altri sport minori, ma per il resto ore ed ore alla tele e poi via, per mettere in pratica ciò che vedevo.


14-continua

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