lunedì 15 settembre 2025

Sara sull'Ararat











Dopo aver raggiunto in questi anni tutte le cime del Monte Rosa, dopo essere stato al Campo base dell'Everest, la mia amica (ed ex alunna Vidoletti) Sara Bianchi si è tolta una nuova soddisfazione alpinistica, raggiungendo con un gruppo di amici la cima del Monte Araràt (m 5137), la più alta montagna della Turchia. Famoso, fra l'altro, per le numerose citazioni bibliche (il sacro testo dice che qui si posò l'Arca di Noè, finito il diluvio universale), Ararat significa 'Montagna del dolore' (fonte Wikipedia), ma per Sara è stata più che altro un'ascesa carica di emozioni positive, al netto della inevitabile fatica di ogni impresa di trekking sui monti. Ecco le sue parole: 

"E' stata un’esperienza indimenticabile e bellissima..con alcuni dei ragazzi già ci conoscevamo da viaggi precedenti..altri sono diventati nuovi amici..tante risate, tanto vento e tanto freddo, ma soprattutto tanta soddisfazione..eravamo in campi d’alta quota, ma i ragazzi dello staff ci hanno sempre supportati ed aiutati..il nostro 'masterchef' Ayhan ci ha sempre fatto trovare pasti deliziosi..Ahmed ha organizzato i campi alla perfezione e ha riempito le nostre serate con 'party' a ritmo di musica curda e balli tipici..Adam ci ha guidati in vetta e mi ha regalato l’emozione di una corsa letteralmente a perdifiato sul ghiacciaio a 5000 metri..e infine Firat, l’organizzatore del viaggio, ci ha coccolati durante la permanenza a valle..insomma, ci hanno regalato delle emozioni uniche..una montagna che nasconde un’Arca perduta, ma soprattutto un’ascesa unica ed emozionante..."

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