mercoledì 31 marzo 2021

Alle origini del basket varesino


 


Chi mi conosce sa che, fra le varie cose, amo il basket. Stamani fb mi regala due foto che mi riportano alle origini del basket varesino. Foto in alto: siamo nel 1927, un gruppo di studenti varesini che frequentano Milano e la Società Varesina di Ginnastica e Scherma portano la palla a spicchi in città. Ecco la prima squadra: Nando Ermoli, Mario Ferre, Carlo Giudici, Ugo Pagani e il mitico Luigi Vaj (quello col pallone), che ho avuto il piacere di conoscere, presidente in Varesina, premiato dal Coni con stella d'oro per meriti sportivi. Foto sotto: siamo nel 1935, ecco una delle prime partite, probabilmente in un campo di via Lazio, dove sorse poi un magazzino di mangimi Maga e oggi un condominio.

Alle 5.17


 

Alle 5.17 del mattino del giovedì santo 2021 penso che i venditori delle uova di Pasqua siano dei ladri. Sanno benissimo che un nonno non negherebbe mai un uovo di Pasqua con sorpresa al proprio nipotino, a qualunque prezzo, e ne approfittano. Sorprese ridicole e inutili barattate per  gran sorprese, ma del resto ai piccoli non interessa la qualità del cioccolato ma la sorpresa, il gusto del sorprendente. Penso che quando ero bambino ricevevo mediamente quattro, cinque uova di Pasqua, essendo figlio del boom economico, meglio, trovandomi proprio nel passaggio fra la miseria postbellica e la grande ripresa. 

Nonno bike


 


Con un nonno ciclista, i nipoti hanno poche alternative.

Con Igor


 Per la serie 'In posa coi campioni' (nella speranza di ottenere qualche riflesso della loro luce) eccomi con Igor Cassina, 7-8 anni fa. Igor vinse la medaglia d'oro alla sbarra, Olimpiadi di Atene 2004. Di questa foto mi ha sempre colpito il fatto che (al di là all'evidente differenza di età, 21 anni) fisicamente siamo abbastanza simili. Stessa altezza, lui qualche chilo in più di muscoli fra braccia e torace. Si tenga presente che l'impresa di Igor (500^ medaglia olimpiaca di un italiano) ha ancor più valore perché Cassina è troppo alto per un ginnasta, dove l'altezza ideale per la sbarra è 1.70 max 1.75 (per gli anelli ancor meno, infatti Jury Chechi, il signore degli anelli, è 1.63) mentre lui è 1.80. 

martedì 30 marzo 2021

Alle 5.37

 


Alle 5.37 del mattino sto pensando che ieri sera ho visto su Netflix un bel film, 'Wildlife', una pellicola del 2018, il primo lavoro come regista dell'attore Paul Dano (una prima davvero convincente) con un'attrice che amo molto, Carey Mulligan. Stato del Montana, anni Cinquanta/Sessanta, una coppia in crisi, un figlio adolescente nel mezzo, il fuoco degli incendi e il dolore che brucia. Merita. 

lunedì 29 marzo 2021

La magnolia


 

La magnolia

di carlozanzi

 

 

Voleva un miracolo, anche se non ci credeva. Aveva bisogno di un Dio ma non sapeva dove cercarlo. Uscì di casa che battevano i dodici rintocchi di metà giornata. Il soffitto del suo appartamento gli pesava in testa, l’aria dei suoi locali aveva un cattivo odore, i pensieri intossicati gli avvelenavano quel poco di felicità che con gran fatica cercava di mettersi dentro.

Uscì confidando nel sole, che illuminava una dolce giornata di primavera. Avrebbe potuto svoltare a destra, verso la chiesa, dove avrebbe però trovato altra ombra, silenzio, avanzi d’incenso e un inginocchiatoio, sopra il quale piegare la sua sofferenza. Avrebbe potuto svoltare a sinistra, verso un modesto spazio verde, un giardinetto pubblico con tre panchine, qualche albero, erba malcurata, un cestino per la spazzatura che traboccava di avanzi, escrementi di animali.

Mosse due passi a destra perché non gli andava di incontrare gente: era certo che in chiesa non ci sarebbe stato nessuno. Si fermò, guardò verso il giardino, gli sembrò sgombro da presenze umane, ci pensò, andò da quella parte. Solo allora si ricordò della magnolia. Fra le poche piante che salivano al cielo lì dentro, una era una magnolia. ‘Sarà fiorita?’ si domandò.

La trovò come sperava, aumentò il passo, arrivò subito ai suoi piedi, osservò che era al meglio: qualche fiore ancora in bocciolo, gli altri aperti ma non ancora sfioriti, quando i larghi petali cadono fra i sassi e vengono calpestati, perdendo tutto il loro fascino, come la neve non più intonsa.

Vicino al tronco della magnolia stava una panchina di legno, verniciata di verde scrostato, sporca di terra. Cercò in tasca un fazzoletto, la pulì, si sedette. Alzò lo sguardo nel cuore della pianta fiorita, un paracadute bianco e rosa, una doccia calda dal profumo delicatissimo. Il sole filtrava fra i fiori, non abbagliava, scaldava quel giusto che gli serviva per stare bene. Si sdraiò. Chiuse gli occhi. Cercò la posizione migliore per non sentir dolore, almeno quel dolore del corpo avrebbe potuto mitigarlo con la postura. Per il dolore dell’anima avrebbe pregato e sperato, ma sapeva che sarebbe stata una lotta ben più aspra.

Tutto il meglio della primavera lo abbracciò come una donna desiderata da sempre. Il bello della primavera lo avvolse e provò piacere. Aprì gli occhi, i fiori gli parvero uno sciame di farfalle allegre, poi fiocchi di neve colorata che restavano sospesi nell’aria. Il mondo aveva trovato una fetta di perfezione in quell’angusto giardinetto di cartacce e brutte copie della natura. Quella magnolia stava ritta sopra di lui, respirando uno stato di grazia che gli trasmetteva con generosità. Cominciò a credere al miracolo, al Dio della bellezza assoluta.

Richiuse gli occhi e cercò di addormentarsi.

Lo stato di dormiveglia quanto durò? Due minuti? Dieci? Si era addormentato? Stava sognando? Di certo avvertì un pizzicore alla guancia destra, un solletico non fastidioso che lo invogliò ad aprire gli occhi. Un lungo ramo si era piegato verso di lui e un grosso fiore si era posato sopra la sua guancia. Spaventato si tirò su, il fiore si allontanò, il ramo si mosse, lui restò inebetito, per il sonno e per il risveglio, per ciò che il risveglio gli aveva preparato. Immobile osservò il fiore, che lentamente tornò verso il suo viso e si adagiò sulla guancia.

Forse era un bacio.

Forse era un sogno.

Forse davvero, questa volta, era Dio.

 

 

 

Questo racconto breve è liberamente ispirato alla canzone ‘Il ciliegio’ di Angelo Branduardi 

   

Alle 5.18


 Alle 5.18 di questo mattino penso, dopo aver pregato, alla preghiera. Sempre, prima di scrivere queste poche parole, camminando per casa alla luce di una candela, prego. E mi sento bene.

domenica 28 marzo 2021

Rondini in concorso


 

Torna il mio annuale post sulle rondini. Il mio invito, da adesso sino ai primi di aprile, a guardare in cielo soprattutto al mattino presto e alla sera, perché stanno per tornare le rondini a Varese. Ma quest'anno aggiungo un concorso: premio, un mio libro (so che non è un gran premio!) In tanti anni di tentativi, non sono mai riuscito a fotografare una rondine in volo. Il massimo ottenuto (ma non è in volo) è quella nella foto, scattata nell'estate 2015 a Marina di Bibbona. Chi è in grado di farmi avere una bella foto di una rondine in volo (che non sia un puntino, una rondine su un filo o al nido) avrà il libro. Inviare a carlo.zanzi@teletu.it

Alle 5.46


Alle 5.46 del mattino di questo lunedì 29 marzo 2021 ripenso alla magnolia che ho fotografato ieri. E' LA MAGNOLIA  di Varese per antonomasia, quella del parco di villa Bellotti, Baroggi, Bonetti in via Silvestro Sanvito. Quando ci passavo di fianco da studente nemmeno la guardavo. Ma lei non si è offesa, e oggi si lascia fotografare. 
 

Ravo all'arrivo




 

Il meraviglioso murales di
Andrea Ravo Mattoni
è completo e a disposizione di quanti vogliano riempire i propri occhi di bellezza. Noi ci affidiamo alle parole del nostro Presidente
Gianni Spartà
per ringraziare questo straordinario artista che è anche un ragazzo di grande sensibilità e intelligenza.
"Eh sì, caro Andrea Ravo Mattoni, classe 1981, figlio e nipote di pittori, ragazzo di provincia, gaviratese per la precisione, cittadino del mondo: hai spruzzato di vernice acrilica le pareti del Louvre, ti hanno accolto da re grandi francesi con la puzza al naso verso gli italiani, parlano di te i giornali americani. Ma anche la tua terra ti sta dando gloria. Perché far valere il proprio talento durante una pandemia, tutti in casa in zona rossa, scuole e negozi chiusi e tu arrampicato su un trabattello per avvolgere in atmosfere caravaggesche l’irrilevante torre di raffreddamento in un ospedale, questo mix, insomma, è roba da libri di storia. Per ora sei nella cronaca come uno strano ribelle, un tipo alla Che Guevara, nella vita e nell’arte. Se questa peste moderna ci ha insegnato qualcosa portandosi via una generazione e togliendoci il respiro; se ci ha toccato l’anima, oltre ad aver devastato corpi; se la corsa al vaccino l’hanno vinta, per ora, solo gli scienziati, tu, forse a tua insaputa, hai afferrato una piramide e l’hai capovolta. Gli ospedali non sono solo terapie intensive, sale operatorie, regni della clinica, sono soprattutto luoghi di civiltà. Ora o mai più l’esistere esige condivisone, compassione, bontà gratuita, attenzione alla bellezza, umanità.
A proposito di umanità: la sera di quel Dantedì ti ho visto piangere come Irene davanti al San Sebastiano martire.
Ps - Ti ricordo sotto i pilastri di una tangenziale in viale Belforte a inventarti una sorta di opera prima, nel 2019 tutti ti hanno visto ad Amboise sulla tomba di Leonardo con Macron e Mattarella."

Donne in bici


 Scendevo stamani in bici dal Campo dei Fiori, verso le undici, e non credevo ai miei occhi. Un mondo in bici. Decine e decine di ciclisti in salita, single ma spesso in gruppo (contravvenendo alla normativa), in bici da corsa, mountainbike, bici elettriche. Il bonus bici, la pandemia ... hanno favorito la bicimania, davvero tantissima gente. Ma purtroppo pochissime donne. La bici non ha ancora fatto breccia nel cuore femminile. La fatica da salita non attrae il gentil sesso. 

sabato 27 marzo 2021

Alle 6.08


 Alle 6.08 del mattino (già 5.08) non posso che augurarvi buona domenica. E insieme penso al film che ho visto ieri sera su Netflix, 'Vivere' di Francesca Archibugi, con la Ramazzotti. In genere se non mi addormento il film vale almeno un 6 e mezzo, 7, e per me questo è un film da 7-. A tema la solitudine, il bisogno di essere ascoltati, il bisogno di un corpo da abbracciare, per sentirne il sapore. Il bisogno di vivere, pur nei casini della vita, malattia compresa. E ancora una volta uno dei segni di vitalità è il sesso, ricercato da giovani e vecchi. Sesso come incontro di due corpi, che vorrebbero comunicarsi molto di più. Non è un capolavoro ma una sufficienza abbondante se la merita.  

Auguri a Giulia e Laura


 Felice compleanno alle mie nipoti (figlie di fratelli) Laura (classe 1990) e Giulia (classe 1997). Eccole nel 2016, nascoste fra la folla, in occasione dei festeggiamenti per i 90 anni del 'patriarca' Mario. 

venerdì 26 marzo 2021

Alle 5.27


 Alle 5.27 del mattino penso già alla sera, a quando -grazie all'ora legale in vigore da domani alle 2 - alle 20 sarà ancora chiaro. Amo le sere piene di luce. Non amo il buio. 

giovedì 25 marzo 2021

La pancetta


 

No, non mi riferisco al gustoso affettato (ah, che buono pane e pancetta!) ma alla conseguenza che tale affettato provoca sulla mia pancia di ultrasessantenne. La pancetta è una nuova insidia dalla quale devo difendermi. Giunto previsto (con l'età il metabolismo ci è meno amico) ma insieme non atteso, lo sfaldamento del quadrifoglio addominale, sostituito da una meno nobile pianta grassa, non mi rallegra ma sono costretto ad accettarlo. Una sola consolazione: si dice che talune donne amino gli uomini con la pancetta!  

Alle 4.40


 Alle 4.40 del mattino eccomi qua...non proprio pimpante ma certo non dormiente. Penso...e penso a tutte 'ste celebrazioni per Dante, sommo vate per lo più odiato a scuola e oggi celebrato come una star. Io non sarò un genio, e questo è assodato, ma Dante non è poi così semplice da digerire. Non è che uno legge la Divina Commedia e così, la capisce subito al volo: ci vogliono le note, ci vuole pazienza, ci vuole un'adeguata esegesi...Tutti a dire che Dante è moderno, attuale, e Benigni che alla fine stanca pure con le sue battute, la sua enfasi...Io per apprezzare un po' il letterato dal lungo naso e dalla corona d'alloro ho imparato un canto a memoria, l'ho digerito a poco a poco...un canto, non cento...e ci ho messo giorni e giorni...Mah, non me ne vogliano i dantisti ma quando uno va di moda va di moda...Ricordo poi di aver letto che Dante deve la sua fortuna e il suo essere ancora ricordato in seguito ad alcuni eventi (non so in quale periodo storico), ha corso quindi il rischio di essere dimenticato. E invece, a 700 anni dalla morte, tutti a citare, declamare, tutti a rivedere stelle e ad immedesimarsi in Paolo e Francesca...amor ch'a nullo amato amar perdona...vorrei chiedere a dieci persone se sanno cosa vuol dire!!!!

Sport contro il Covid-stress



 Non ho mai visto tanta gente camminare, correre, andare in bici come da quando c'è questa brutta avventura del Covid. E più i mesi passano, più gli sportivi aumentano. Molto bene, un vecchio prof di ginnastica non può che essere contento. E' la vittoria del movimento, dell'attività motoria all'aria aperta, del bisogno di spazi aperti, di un corpo che nella locomozione brucia, si distrae da pensieri disturbanti, un po' fatica ma è un sudore sano, lavato via poi da una bella doccia. Qualche giovane c'è, ma ne vorrei di più. Non in assembramento come nella foto (datata febbraio 2020, regionali GSS di corsa campestre alle Bettole di Varese), da soli (lo impone la norma) ma fuori, al sole o alle nuvole, lontani dal pc e dallo stress da pareti incombenti. So bene che i giovani amano gli sport di squadra ma nell'attesa muovetevi, non deprimetevi, fate circolare il sangue, muovete le idee e la speranza. 

Bravo Ravo



 

Prende forma il grande murales su una delle torri esterne del Multizonale di Varese, opera artistica finanziata dall'Associazione Il Circolo della bontà. Al lavoro lo street artist varesino, classe 1981, Andrea Ravo Mattoni, molto noto nel suo campo. Non è certo un imbrattatore di muri, treni, edifici cadenti...ma un vero artista.

Bravo Ravo. 

mercoledì 24 marzo 2021

Stop ai tiri liberi


                                                                                          foto da varesenews


Qualcuno ancora mi chiede che fine abbia fatto il mio obiettivo: tanti canestri di fila dalla linea del tiro libero quanti sono i miei anni d'età. Ero arrivato a 53, me ne mancavano ancora 11 per arrivare a 64...e fra poco sono 65. Purtroppo per vari motivi ho dovuto dire stop alla mia performance. Il motivo principale è che non potendo più accedere alla palestra della Vidoletti, mi manca il canestro. Potrei andare ai campi all'aperto del Campus, ma non è la stessa cosa. E' come dire ad un ciclista professionista di fare il Giro d'Italia con una bici del Decathlon!  Ma non è detto che un giorno o l'altro riprenda con questa mia 'mania', una delle tante...Non verrò certo ricordato come uno dagli alti ideali...spero di essere ricordato come uno abbastanza felice.  

Alle 5.01



 Alle 5.01 del mattino credo di essere fra i pochi, a Varese, che anziché dormire scrive. Se si escludono i panettieri e qualche altra categoria di lavoratori, gli insonni... gli altri dormono. Io penso che ieri mi sono dimenticato di festeggiare l'uscita del mio primo libro, 'Papà a tempo pieno'. Lo ricordo tutti gli anni perché il primo libro è come il primo amore. Era il 24 marzo 1988. 

In viaggio con Albert


 


Non è certo una pandemia a fermare il fotografo varesino Alberto Bortoluzzi, sempre pronto a scattare foto, a organizzare eventi, a mettere in cantiere progetti, a stampare libri...ad innamorarsi della vita...Ecco allora la sua ultima produzione, una narrazione, da scrittore vero, di quarant'anni di viaggi in giro per il mondo, con ogni mezzo, dentro ogni clima, cultura, suggestione. Tempo per leggere ne abbiamo, tempo per sognare pure. 

Il libro (17 euro) si trova online oppure contattando direttamente l'autore, che ha una ricca e sempre aggiornata pagina fb. 

ALBERTO BORTOLUZZI    IN VIAGGIO  

Alberto Bortoluzzi editore

martedì 23 marzo 2021

Alle 4.44

 

                                                                           fiori al Campo dei Fiori  (ph carlozanzi)


Alle 4.44 del mattino in quanti a Varese sono svegli e scrivono? Penso pochi. Io comunque sono fra questi. Penso e scrivo che sta arrivando la Pasqua e non me ne sto accorgendo. Un po' è colpa mia, un po' è questa pandemia che tutto fagocita, condizionando conversazioni, prospettive, progetti. Un po' è colpa del Signore morto e e risorto per noi, che ha scelto il Mistero come cifra della sua presenza. Certo che se fosse vera questa avventura di una Vita senza fine, perché dovremmo avere così tanta paura della morte?  

lunedì 22 marzo 2021

L'età


                                                                                             ph roberto bof


Un conto è l'età anagrafica, un conto è l'età biologica. E ad una certa età (anagrafica) ci si illude che le due età non corrispondano. Io ad esempio mi sono messo in testa (così, senza alcun conforto scientifico) che posso mettere a confronto le due età, sfruttando le mie salite in bici al Campo dei Fiori. Io prendo il tempo da via Vico-viale Aguggiari alla cima del cannoncino, sono 9 km. di salita. Ebbene, devo farcela in minuti almeno pari alla mia età anagrafica, cioè 64 anni: 64 anni, 64 minuti. Se ce ne metto di meno, quella è la mia età  biologica: siamo a 58'31". E' solo un modo per darsi degli obiettivi, degli stimoli per vincere la pigrizia, per 'obbligarti' a tornare in sella ogni giorno. 

Il sogno


 Ho fatto un sogno. Ultimo giorno di scuola in terza liceo al classico 'Cairoli' di Varese. E' tutto diverso, le prime ore sono in classe, con la paura di essere interrogato in storia da uno strano prof. che non conosco. Poi bighellono per i corridoi, poi decido di tornare in classe. Non conosco nessuno, né fra gli alunni né la professoressa in cattedra. Stanno disegnando, la prof. è zitta e fa gli affaracci suoi. Resto colpito dal fatto che sia le ragazze che i ragazzi portano un grembiule nero. Per fortuna riconosco, alla mia destra, Isa e le chiedo: "Ma come? Si porta ancora il grembiule?" Lei non mi risponde e mi guarda come fossi un estraneo. Poi mi sveglio. In effetti senz'altro al ginnasio, non ricordo al liceo, le ragazze avevano l'obbligo del grembiule nero. Parliamo dei primi anni Settanta. 

In foto: maggio 2007, la classe 3c del Cairoli si ritrova sul Sacro Colle. Da allora ci siamo sempre ritrovati, a parte lo sfigato 2020. 

Alle 4.24

 

                                                                                  Il gruppo Sella (foto carlozanzi)

Alle 4.24 del mattino io, anziché dormire, penso. Penso alla prossima estate. Riusciremo ad andare in vacanza? Lo scorso anno, infausto 2020, forse per la prima volta in vita mia, a partire dai 5 anni, cioè dal 1961, non sono andato né al mare né in montagna né in collina né in qualche città d'arte...Ho prenotato a luglio 2021 sulle dolomiti. Confido che il virus se ne vada anche lui in vacanza. Anzi, che se ne vada fuori dalle palle!  

domenica 21 marzo 2021

Alle 4.42

 


                                                                   ph carlozanzi


Alle 4.42 del mattino di solito si dorme, io invece sono sveglio e penso. Ma stamani nessun pensiero preciso si impone, nessuna immagine forte, nessuna idea. Una matassa di pensieri, immagini, idee gira come un piccolo globo, riflessi più che luci. Silenzio e i primi canti degli uccelli. Un romanzo che sta nascendo e un dolore che se ne sta andando. Una preghiera distratta rivolta ad un Dio impreciso ed essenziale, un piccolo fastidio, il pensiero dello sport quotidiano all'aria aperta. Una canzone, una musica, un progetto.

sabato 20 marzo 2021

Il treno


 Sto leggendo un bel romanzo, Il treno, di Georges Simenon. Non è un giallo, è una storia d'amore. Georges scrive come piace a me: periodi brevi, 'semplici'. Non occorre tornare indietro due o tre volte per capire il senso della frase. Niente periodi lunghi, complessi, astratti, indecifrabili; non ama la scrittura criptica...pane al pane. 

Alle 4.56


 


Alle 4.56 del mattino di solito (soprattutto di domenica) la gente dorme, io no, sono sveglio e penso. Penso che stiamo vivendo il periodo dell'anno per me più bello, si aprono le magnolie, fra non molto torneranno le rondini. Penso che i bimbi siano più belli dei fiori e delle rondini, che ce ne siano in giro troppo pochi (di bambini) e troppi cani. 
Penso che la vita sia un rischio, e chi non rischia vive a metà. 

venerdì 19 marzo 2021

Alle 6.18



 Alle 6.18 del mattino...bè, qualcuno è sveglio, anche se è sabato. Io comunque sono sveglio e penso. Penso a Letizia, zia di mia moglie, morta ieri all'età di 93 anni. Era nata nel '28, come mia mamma. Letizia, una vita spesa al servizio degli altri, come donna di servizio anche dai Trolli (Calzaturificio di Varese), e poi al servizio di altre famiglie e della madre anziana. In apparenza poche soddisfazioni: niente marito (non che un marito debba essere per forza una soddisfazione!), niente figli, niente o rare vacanze, tanto lavoro...magari era più felice di me, chissà. Senz'altro era una donna di fede. E poi la fine del suo percorso: dieci anni in casa di riposo, almeno cinque dei quali inchiodata su una carrozzina, una vita senza vita...in apparenza. Ciao, Letizia. 

giovedì 18 marzo 2021

Neve sulle camelie


 

Neve sulle camelie stamani. Non è certo una novità per Varese, dove può nevicare anche ad aprile. 

Alle 3.57

 


Alle 3.57 del mattino di solito la gente dorme, io no, sono sveglio e penso. Penso che oggi è la Festa del papà. Auguri a papà Mario. Di mio padre ho ricordi lucidi, non falsati dal tempo. Ne vedo i pro e i contro. Non posso dimenticare un periodo della mia vita, metà/fine anni Sessanta, segnato nella mia famiglia da tensioni, clima niente affatto sereno. E posso capire: mio padre con quattro figli scatenati, un lavoro impegnativo...insomma, un periodaccio. E il papà Mario di quegli anni è ben diverso dal Mario che per lo più tutti conoscono, allegro, positivo, chiacchierone, ottimo ballerino, sorridente, sempre pronto a parlare bene della sua famiglia, dei suoi figli...Oggi però di mio papà voglio ricordare il suo amore per mia mamma. Un esempio.  



Il mostro di Laura


 


Il mio abbraccio beneaugurale e i miei complimenti all'amica e collega Laura Veroni. E' nelle librerie il suo nuovo romanzo, 'Il mostro del Verbano'  (Morellini editore). Brava!

L'albero della vita


                                                                                                    ph carlo meazza


A volte si paragona il percorso esistenziale con le stagioni, e si prende l'albero come immagine: si nasce, si cresce, cadono le foglie, arriva l'inverno. Con la differenza che l'albero poi a primavera rinasce, noi no. Il mio albero è un po' particolare, sui generis: nato, cresciuto, foglie che cadono...un momento, basta seguire questa parabola, diamoci una calmata, prendiamo fiato e tempo, raccogliamo un po' di foglie e rimettiamocele addosso...senza fretta...tanto non c'è curiosità nel vedere come va a finire la storia, si sa come va...torniamo un po' indietro, per quel che si può...

mercoledì 17 marzo 2021

Alle 5.24

 

                                                                                            ph valentina zanzi
                  


Alle 5.24 del mattino qualcuno si è già svegliato, io comunque sono sveglio e penso. penso che ieri sera ho visto un bel film, 'The green book', quindi sono andato a letto più tardi del mio solito e stamani mi sono alzato più tardi. Per me quest'ora è mattino inoltrato. Penso che sono felice, che mi coccolo questo momento positivo e le offro, come un pezzo di pane, ai miei amici. Ai quali dedico anche una mia canzone...che però non ho ancora scritto. 

Filippa per Varese

                   

Guardo raramente 'Che tempo che fa' di Fabio Fazio, ma ogni volta che l'ho visto ho fatto questa considerazione: "Ma Filippa Lagerback non è sottoutilizzata? Sta lì a scaldare la sedia e ogni tanto dice due parole, annuncia l'ospite..." Vedo per fortuna che per Varese Filippa fa molto di più.


Filippa Lagerbäck, ambasciatrice del progetto Varese Sport Commission, in un nuovo format che combina racconto tv e dinamicità del web

CON FILIPPA NEGLI ANGOLI PIÙ BELLI DEL VARESOTTO

Con il supporto di Camera di Commercio, in due puntate le eccellenze “active&green” del nostro territorio

 

S’intitola #PlanetFilExperience ed è un format nuovo, che unisce l’esperienza del racconto tv alla dinamicità delle piattaforme web. Il mondo fatto di natura, sport e benessere - caro a Filippa Lagerbäck, già ambasciatrice dell’iniziativa Varese Sport Commission di Camera di Commercio - viene raccontato in diretta: stories ricche di consigli, suggerimenti e curiosità con una buona dose di ironia e spontaneità perché la vita è anche saper cogliere il bello nelle piccole cose di ogni giorno.

«Questo mio progetto nasce per scoprire gli angoli più belli del nostro Paese con suggerimenti di mete, esperienze e attività adatti a tutta la famiglia. Naturalmente, per quando si potrà viaggiare di nuovo…. Vi porto a esplorare il bellissimo territorio che ho la fortuna di chiamare casa, la provincia di Varese. Partiamo da Ispra sul Lago Maggiore per fare la suggestiva Passeggiata dell’amore, facciamo un picnic sull’acqua e poi chissà dove finiremo… Magari a toccare il cielo con un dito! Pronti, partenza…via!» spiega la conduttrice televisiva, presentando la prima delle due puntate dedicate alle nostre eccellenze “active&green”, con approfondimenti rispettivamente sulle bellezze che circondano il Lago Maggiore e sulla straordinarietà della “terra dei laghi” vista dall’alto grazie al parapendio.  Il tutto, naturalmente, nel pieno rispetto dei protocolli anti Covid, con gli operatori e i protagonisti dei video sottoposti a tampone prima di ogni ripresa.

I due appuntamenti varesini di #PlanetFilExperience sono stati resi possibili dalla sinergia con Camera di Commercio: «Vogliamo supportare in modo concreto gli operatori nel kick off – spiega il presidente Fabio Lunghi –. Chi meglio di Filippa, che li vive e apprezza, può valorizzare gli angoli più belli del Varesotto? Siamo orgogliosi di poter contare ancora una volta sulle sue competenze, sulla sua professionalità e sulla sua empatia per le nostre eccellenze ambientali, naturalistiche e in tema di sport, in particolare quello legato alle passioni di chi ama praticarlo in mezzo al verde e ai bordi dei nostri laghi. Del resto, già nel 2020 abbiamo attivato una nuova strategia di comunicazione puntando al rilancio della reputation del territorio. E anche per il 2021 puntiamo in particolar modo sul turismo di prossimità e di contatto con la natura, il cui target di riferimento per Varese è il bacino milanese e regionale in generale. Un target raggiungibile anche attraverso la comunicazione pervasiva dei social media, attivando forme di collaborazione con influencer e testimonial ad alto profilo, qual è appunto Filippa, che rappresentano autentici motori di spostamento di flussi turistici».

Un progetto innovativo, dunque, che parte dalla volontà di Filippa Lagerbäck di divulgare quel bello, accessibile ai più, che caratterizza Varese e il suo territorio: la magnificenza del paesaggio, lo sport e l’esperienza nel verde. Il tutto per imparare ad amare e rispettare sempre di più l’ambiente che ci circonda. 

 

martedì 16 marzo 2021

Alle 3.56

 


Alle 3.56 del mattino di solito la gente dorme, io invece sono sveglio e penso. Penso alla fatica, alla fatica del vivere. Non amiamo la fatica, e facciamo bene, ma non la possiamo eliminare, prima o poi arriva. Prendiamo l'amore: anche le coppie migliori, nate da colpi di fulmine e con amori che strappano i capelli, coppie che si intendono, complici eccetera eccetera prima o poi arrivano a momenti di fatica, il loro amore è costretto ad inchinarsi sotto queste forche caudine. Prendiamo il lavoro: anche il lavoro più appassionate, gratificante, prima o poi ha momenti di stanchezza, e la fedeltà alla scelta richiede fatica. Non dobbiamo amare la fatica, ricercarla, ma rendercela amica sì, e lo sport aiuta in questa direzione. 

lunedì 15 marzo 2021

Alle 4.13


 

Alle 4.13 di mattina di solito la gente dorme, io invece sono sveglio e penso. Penso che ho avuto una gran fortuna ad andare in pensione nel mese di giugno del 2018, risparmiandomi il supplizio della didattica a distanza, dell'insegnamento ai tempi della pandemia. Penso soprattutto ai miei colleghi di educazione fisica, ma anche a tutti gli altri prof e anche agli alunni. Che fatica la DAD! Che limite all'insegnamento, che sofferenza portare dall'inizio alla fine una lezione in queste condizioni. Penso alle fatiche dei genitori, costretti a gestire la presenza dei figli a casa. Penso ai nonni, ultrasessantenni e settantenni ancora sulle barricate, che pensano: 'Ma quando potremo andare veramente in pensione?' Ecco, la scritta della mia torta della festa del pensionamento (in foto, FINALMENTE LIBERI) oggi la traduco in 

FINALMENTE LIBERI DA QUESTO VIRUS DI MERDA

domenica 14 marzo 2021

Alle 4.01

 

                                             Si annuncia un temporale in Pianura Padana (ph antonella sghedoni)


Alle 4.01 di mattina di solito la gente dorme, mentre io sono sveglio e penso. Penso che sabato sera a Varese è 'scoppiato' il primo temporale della stagione, breve e nemmeno intenso ma ho visto i primi lampi e sentito i primi tuoni della primavera 2021. Per me l'inverno se ne è andato definitivamente. 

sabato 13 marzo 2021

La domanda


 Da ieri, salita in bici al Campo dei Fiori, ho inserito una novità al mio pedalare. Poiché ho notato che ormai mi superano tutti, cani e porci come si usa dire, non me la prendo più di tanto, accetto e pedalo, ma quando noto che chi mi supera potrebbe avere la mia età faccio la domanda: "Età?" Ieri l'ho chiesto a due ciclisti, l'uno che mi ha superato abbastanza agevolmente, l'altro invece è stato con me parecchio poi, a fatica, è andato avanti. Ebbene, alla mia domanda sono rimasti un po' perplessi ma hanno risposto: il primo aveva 61 anni, il secondo 58. Bene, mi sono detto, avanti così! E mi sono consolato.