lunedì 31 luglio 2017

Preghiera del mattino

                                                                                                      ph carlozanzi



Preferisco pregare all'aria aperta.

In foto: Crocifisso al Passo Gardena

L'oro del mattino

                                                               ph carlozanzi


Sin dal 1963, ho sempre amato le ore del mattino. Ecco il Sassolungo (visto dal Passo Gardena) stamani, alle 7.15.

Una dolce serata

                                                                                               ph carlozanzi


Facendomi aiutare da questo tramonto sulla cima del Sassolungo, auguro a tutti i miei amici una dolce serata.

Aveva fame anche lui

                                                                                                  ph carlozanzi



Mentre mangiavo un panino alla Capanna Fassa, qualcuno mi guardava con invidia.

Bimbi in alto

                                                                ph carlozanzi

Fa sempre piacere vedere ragazzi camminare in montagna. Eccone alcuni, in cima al Piz Boè (m 3152 slm).

Marmolada mattino e sera

                                                                                                ph carlozanzi


Le nostre passeggiate in montagna vanno dalle 9 del mattino alle 16 del pomeriggio, più o meno. Non sono comprese le albe e i tramonti, quindi perdiamo molto della suggestione dei monti. Non si può avere tutto dalla vita. Questa è la Marmolada vista da sopra il Passo Pordoi, alle 9 e alle 16. 

domenica 30 luglio 2017

Croce

                                                                ph carlozanzi

Croci sulle cime, croci lungo i sentieri...il Dio crocifisso -che qui non manca mai- pare in contrasto con il Dio Padre buono che parla con il linguaggio affascinante dei monti.  

Insalata



Poi dicono che l'insalata fa dimagrire.

Buascia


Non vorrete forse che io vi tedi con le solite frasi fatte sul fascino delle dolomiti? Sulla loro ineguagliabile bellezza? Aggiungendo poi richiami nostalgici di gioventù e tutto il corollario di banalità...già scritte e riscritte (questo è il 5° anno di fila che torniamo in Val Gardena) su questo blog. Anche perché la montagna ha pure i suoi lati negativi: le buasce, ad esempio. Se non ci state attenti, soprattutto sull'Alpe di Siusi, rischiate di rimanerci male, anche perché i soldi non arrivano mai!

Un sole colorato

                                                                                                 ph carlozanzi


Ieri sera, verso le 18, sopra i cieli della Val Gardena, il sole dietro le nuvole regalava questo inusuale arcobaleno. 

venerdì 28 luglio 2017

Crisi


Capitano giorni nei quali non ci andiamo bene. Vorremmo fare di più, ci giudichiamo potenzialmente migliori ma la resa effettiva (che è poi ciò che conta) non ci appaga. Potrebbe essere il prologo di una crisi di 'crescita', dolorosa (si lasciano certezze), bracciate verso un lido più appagante. Per lo più la risolviamo comoda, lustriamo la nostra medaglia, ci valorizziamo per ciò che siamo e via. Del resto la sera arriva subito e pochi hanno voglia di soffrire, se non è strettamente necessario.   

Stessa barca

                                                            ph carlozanzi


Ragazzi, siamo tutti sulla stessa barca, diretti all'identico, disagevole porto. Remiamo insieme. E soprattutto, se qualcuno scopre che in quel porto non albergano solo nemici, lo dica, convinca gli altri, li rassicuri. E la remata sarà più sciolta, il tramonto meno cupo, gradevole il sapore del pesce arrostito.  

giovedì 27 luglio 2017

Il Siddharta di Bezzon

                                                        ph carlozanzi


Non si appanna l’estro, la vena letteraria di Emiliano Bezzon (Comandante della Polizia locale di professione, narratore giallista per ispirazione), che questo pomeriggio in Villa Toeplitz ha presentato il suo nuovo romanzo: Il manoscritto scomparso di Siddharta (Robin edizioni). Fra il pubblico quasi tutta la Giunta di Palazzo Estense, il poeta editore Dino Azzalin e tanti estimatori di Bezzon, che questa volta si troveranno di fronte a due storie parallele, una ambientata nel 1922 e l’altra ai nostri giorni. Ma come mai Siddharta e quindi Herman Hesse?
“Ero in vacanza in montagna e pioveva” racconta l’autore, “quindi sono andato a visitare la casa di Herman Hesse, notando fra l’altro un quadro della Valsolda, un acquerello realizzato proprio dal noto scrittore, che dipingeva su consiglio del suo psicoterapeuta. Ho quindi immaginato Hesse intento a dipingere, fatto oggetto dell’inspiegabile furto del manoscritto di Siddharta.”
Fantasia a ruota libera, il comandante-scrittore ha chiamato in campo, come sua abitudine, molte donne, soprattutto nei panni di investigatrici, ambientando la storia proprio in Valsolda.
Brindiamo quindi a questo nuovo giallo: con cin.



  

Abbaglio

                                                              ph carlozanzi


La mia ombra sta quieta sotto la mia luce,
e si guarda bene di uscire allo scoperto.

Come ogni essere pensante e peccante,
sono solo un abbaglio.

Gocce nel sole
risucchiate a terra, 
chissà..forse persino utili per chi ha sete.

mercoledì 26 luglio 2017

Contro la scuola - 3




La scuola nasce dall’incontro tra due libertà che si guardano in faccia e si dicono: “Tu sei un bene per me.” Senza quell’incontro e quella libertà reciproci, l’aula diventa una prigione, il sapere è ridotto a corollario, il lavoro sprofonda (da una parte e dall’altra della cattedra) in una noia mortale. Viene meno la necessità, a volte l’urgenza, spesso la bellezza di crescere insieme, insegnante e studente, in una prospettiva comune che vada molto più in là del semplice piacere-dovere di apprendere o trasmettere conoscenze. E’ la gioia di crescere dando –o almeno cercando di dare- senso ala vita. Non c’è altro mestiere al mondo capace di offrire una prospettiva più vasta…. 

dal libro 'Contro la scuola' di Riccardo Prando, presto nelle librerie.





Ascoltando Mary


In fondo questa è una poesia di protesta, la parola scritta che si lamenta dello strapotere della musica, sia essa sola o accompagnata dal testo. Dovrei dire 'della mia parola scritta', che vorrebbe coinvolgere totalmente (cioè anche commuovere) il lettore mentre i miei drappelli di parole restano soldati senza gloria. 



ASCOLTANDO MARY
di carlozanzi


Metto in fila drappelli di parole,
con ordine, soldati senza gloria
mentre le note già cantano vittoria,
ordine sparso, libere nel sole.

Parole sfarinate fra le dita,
secche, dure, messaggi di ragione
mentre la musica diventa la canzone
capace di commuovere una vita.


6 marzo 2015

martedì 25 luglio 2017

Contro la scuola - 2


In attesa di poter leggere il libro del prof. Riccardo Prando, 'Contro la scuola', pubblichiamo la prefazione scritta dal poeta Davide Rondoni (foto).



Un lungo racconto o un lungo sfogo? O forse un lungo tormento, lieto e profondo, offerto come a sigillo di una storia di insegnamento. Cosa è questo libro pieno di idee, incontri, volti quasi di sfuggita?
Diceva Péguy che ogni crisi di civiltà è una crisi di insegnamento. E invece tutti coloro o quasi che han osservato questa crisi per cercare di capirla e domarla non han guardato lì, nell'insegnamento. Hanno guardato altrove: nelle banche, nelle aziende, nei vaticini quasi tutti sbagliati degli economisti, nelle prime pagine dei giornali sempre lontani dalla vita reale.
Intanto quest'uomo insegnava, incontrava ragazzi tutti i giorni, si stupiva, si commuoveva, si dannava l'anima intorno a libri, parole, ragazzi irrequieti. Lontano dagli sguardi di coloro che pensavano di capire, di analizzare la crisi.
Questo libro è una storia sottotraccia. Sfuggirà agli archivisti delle grandi concentrazioni di dati, del fruscio di algoritmi, insomma a coloro che non sanno nulla del tremore di un sedicenne, della noia di una diciassettenne. A coloro che non sanno nulla di quel che ha scritto Rimbaud in "Una stagione all'inferno".
Certo, questo libro lo possiamo consigliare agli insegnanti, che nella lunga riflessione a voce alta, quasi nel flusso di coscienza a tratti, possono trovare spunti, rispecchiamenti, correzioni e suggerimenti. Ma non è un libro per insegnanti. Lo dovrebbero leggere sindaci, politici, economisti, giornalisti, direttori televisivi.
È un libro esagerato, scomposto,  pieno di anse come un fiume. Di intuizioni fulminee. Di ripensamenti.  Forse un genere nuovo, che ha alcuni precedenti sparsi, in carta e on line di professori che riflettono sulle loro esperienze. Penso non solo ai più  noti prof e scrittori D'Avenia, Mastrocola, Affinati, ma anche a più riparati docenti sparsi nella penisola che in libretti o  blog come bottiglie nel mare dicono della loro mansione segreta, della loro fatica e dello sperdimento di un'epoca.
Qui a volte si rimpiange un passato che non solo non torna, ma è la causa dell'oggi e dunque non va rimpianti ma corretto oltre che tradotto.
Se si interrompe la corretta traduzione si interrompe il metodo dell'insegnamento. E qui troviamo molti spunti di metodo, per quanto non esposti in modo sistematico e ordinato. Ma il lettore interessato potrà trovarne gli appunti sparsi.
Anche quando sembra prevalere il tono del rammarico, del rimpianto, torna il guizzo dell'innamorato del futuro intravisto negli occhi ombrosi, ridenti e fuggitivi di ragazzi. Si tratta di esseri che a volte sembrano capitati a scuola piovendo da chissà quale pianeta non interpretabile. E il prof avvolto da un affetto intero e serio non se ne va in pensione come uno sconfitto, ma come uno che non ha piegato le spalle sotto la disperanza.
La scrittura che dà vita a questo diario -tumultuoso e appassionato, concentrato e felicemente sgangherato- è una sorta di confessione mista a sommessa invettiva. Ne viene uno zibaldone pieno di andirivieni su vari temi e di percorsi intrecciati.
Una lettura che fa pensare, continuamente. E anche dopo.




Cemento all'Alpe di Siusi



Brutte notizie mi giungono dal mio amico Adriano, in vacanza con Giovanna in Val Gardena. Ieri hanno camminato sino al rifugio Zallingher, all'Alpe di Siusi, e cosa hanno trovato? Cemento! 

Auguri, Adelio



Felice compleanno al mio amico Adelio, nonno soddisfatto. 

Concentrazione

                                                                 ph carlozanzi


Il passato ci frega. Il futuro ci danneggia. Il presente resta il più affidabile: conviene concentrarsi lì.

Contro la scuola


Sarà presto nelle librerie (e verrà presentato in anteprima al Meeting di Rimini e al Premio Chiara 2017) il nuovo libro di Riccardo Prando, docente, giornalista e narratore varesino. Stamani il quotidiano La Prealpina dava ampio rilievo all'evento. Qui Prando è docente, il suo primo lavoro, che svolge con passione da oltre tre decenni. Una passione che regge, nonostante la scuola del terzo millennio si stia prodigando per deluderlo. 
'Contro la scuola' (La fontana di Siloe edizioni), questo il titolo provocatorio di un libro sul quale torneremo in questo periodo, che è arricchito da una prefazione di Davide Rondoni. 
Prando invita ad opporsi ad un modello educativo che privilegia la struttura a scapito della cultura, e che riduce lo studente a numero. 

lunedì 24 luglio 2017

L'inizio


25 luglio 1953 - Per quanto mi riguarda, lì un po' sono nato anch'io, almeno in potenza. Nozze a Fogliaro, e la sera del 25 luglio Ines e Mario erano già ad Ortisei, in Val Gardena. 

Frigo ignoto



Frigo di ignoto proprietario in piazza Milite Ignoto stamani, a Sant'Ambrogio.

L'intervista


Recentemente un noto giornalista varesino mi ha intervistato. Fra le varie domande, l'ultima è stata questa: "Senta, prof, ha già passato i sessant'anni, non è lontano dalla pensione, è nonno....se dovessero chiederle, magari una sua figlia o un ex alunno, quali considera le armi più appropriate per affrontare le battaglie della vita, cosa risponderebbe?"
"Mi trova preparato, perché ci penso spesso. Risponderei: fede in Dio, coraggio e pazienza. E fare di tutto per non rimanere soli, valorizzando chi ci vuole bene."

L'intervista è fasulla, la risposta assolutamente vera.

Artista della vita


Il vero artista della vita è chi sa mettere, ogni giorno, un po' di sale, pepe, zucchero e fuochi pirotecnici, illuminando -almeno per un attimo- la monotonia. 

domenica 23 luglio 2017

Cartolina dalla Val Gardena


I miei amici Giovanna e Adriano sono in Val Gardena e mi inviano questa bella immagine della chiesina di San Giacomo, sopra Ortisei. "A quarant'anni dalla mia prima Val Gardena" scrive Adriano "siamo tornati, stupiti da tanta bellezza, dono di Dio, insieme ai ricordi di esperienze uniche..."
E sabato prossimo arriviamo anche noi!

Equilibrio sopra la follia

                                                                                          ph carlozanzi



Una nota canzone di Vasco Rossi dice fra l'altro che la vita 'è tutto un equilibrio, sopra la follia...' 
La follia non è che uno dei molti aspetti della pesantezza della vita. La nota rockstar, in un'intervista, affermava che tale frase ad effetto gli era nata così, un'intuizione. Del resto in un'altra canzone Vasco canta che 'le canzoni nascono da sole, vengono fuori già con le parole'. Per follia credo intendesse la follia fuori di noi, ma anche la follia dentro di noi, che teniamo a bada, che zittiamo, che rimproveriamo, che imbavagliamo, restando in un equilibrio instabile. Perché -come scrive invece De Andrè- non siamo assolti, siamo coinvolti. 

Auguri, Bruno



Felice compleanno al mio amico Bruno, grande amante dei monti.

sabato 22 luglio 2017

Gente di mercato



                                                                                             ph carlozanzi


Al mercato varesino di piazzale Kennedy scendo una volta ogni tre-quattro anni, non di più. Non amo comprare, non amo mettere le mani delle mucchie, non trovo soddisfazione nel fare affari, sono assai diverso dal mio amico Livio (incontrato stamani), per lui andare al mercato è come aprire l'uovo di Pasqua, non si sa mai quello che trovi. Stamani è stato il mio turno. Ciò che amo del mercato è osservare la gente, la sovrabbondanza di amici soprattutto del Nordafrica dietro le bancarelle e i clienti. Qui è tutto più colorato, i trucchi femminili sono più marcati e meno curati, i danni dell'età più ostentati, la parlata più libera. Stamani persino mio padre in bici si è messo in tinta con la tinta del mercato. Allontanato in malomodo da un venditore nordafricano (mi accusava ingiustamente di aver fotografato la moglie velata), tutto sommato mi sono divertito, fissando questa porzione della mia città che conosco poco, che forse invidio per la spontaneità, per i sorrisi. 

Auguri, Maddalena



Felice onomastico a mia figlia Maddalena.

venerdì 21 luglio 2017

La corda di Chester


Ieri, 20 luglio, Chester Bennington, 41 anni, cantante dei Linkin Park, si è impiccato. Faceva uso di alcol e droga, soffriva di depressione. Osannato dalle folle, certamente non privo di denaro, sei figli da tre matrimoni, non era felice. La vita, troppo pesante per lui, lo ha schiacciato.
Non conoscevo Chester né il suo gruppo. Oggi ho ascoltato una delle sue ultime canzoni, Heavy, che mi è piaciuta e mi è piaciuto anche il testo, che allego qui. Non so se sia proprio Chester l'autore, so che è profetica.

Linkin Park Heavy Traduzione
In questo momento non mi piace il mio modo di pensare
Accumulo problemi che sono così superflui
Vorrei poter rallentare le cose
Voglio liberarmene ma c’è una sorta di conforto nel panico
E mi sta facendo diventare matto
Pensare che tutto riguardi me
Sì mi sta facendo diventare matto
perché non posso sfuggire alla gravità
Sto tenendo duro
perché tutto è così pesante?
Sto sopportando
Molto più di quello che posso portare
Continuo a trascinarmi dietro quello che mi sta portando giù
Se solo lasciassi andare, sarei libero
Sto tenendo duro
Perchè tutto è così pesante?
Dici che sono paranoico
Ma sono sicuro che il mondo mi abbia preso di mira
Non sono io a decidere
Che i miei pensieri siano così fottutamente incasinati
So di non essere il centro dell’universo
Ma tu continui a girarmi intorno come se lo fossi
So di non essere il centro dell’universo
Ma tu continui a girarmi intorno come se lo fossi
Sto tenendo duro
Perchè tutto è così pesante?
Sto sopportando
Molto più di quello che posso portare
Continuo a trascinarmi dietro quello che mi sta portando giù
Se solo lasciassi andare, sarei libero
Sto tenendo duro
Perchè tutto è così pesante?
So di non essere il centro dell’universo
Ma tu continui a girarmi intorno come se lo fossi
So di non essere il centro dell’universo
Ma tu continui a girarmi intorno come se lo fossi
E mi sta facendo diventare matto
Pensare che tutto riguardi me
Sto tenendo duro
Perché tutto è così pesante?
Sto sopportando
Molto più di quello che posso portare
Continuo a trascinarmi dietro quello che mi sta portando giù
Se solo lasciassi andare, sarei libero
Sto tenendo duro
Perché tutto è così pesante?




Il corpo di Raffo - due

                                                                                             ph carlozanzi


Le mie poche note su Silvio Raffo e il suo nuovo libro di poesie hanno creato un certo dibattito, e un po' me l'aspettavo: perché Silvio è un personaggio, al pari del fratello Mauro Della Porta Raffo (chissà perché l'uno solo Raffo e l'altro Della Porta Raffo?). I due (che non si filano più di tanto) non difettano certo di autostima, una dote che nella vita serve, per deprimersi il meno possibile. Soprattutto ad una certa età, età che il sottoscritto e i due noti fratelli hanno raggiunto. Che dire? Ciò che di Silvio affascina -sia i giovani che i meno giovani, a giudicare dal pubblico di ieri a Villa Toeplitz- è anzitutto la passione: crede in quello che dice, ne ha fatta una ragione di vita, ha probabilmente 'sacrificato' anche qualcosa sull'altare delle sue passioni. Ha le sue idee e le porta avanti coerentemente. Dividendo il pubblico. 
Da collega docente mi permetto di stringergli la mano: i prof appassionati lasciano il segno.

Auguri a Gloria e Adelio


Felice anniversario di nozze ai miei amici Gloria e Adelio.

giovedì 20 luglio 2017

La solitudine del poeta

                                                                                               ph carlozanzi



Presentando il suo ultimo libro 'Corpo segreto', Silvio Raffo ha alternato la lettura delle sue liriche con alcune canzoni. La prima è stata 'Para siempre' di Giuni Russo. "Questa canzone rispecchia ciò che sono" ha detto Raffo, "una persona che non ha legami." Eccolo Silvio, mentre ascolta la canzone di Giuni.

Il corpo di Raffo

                                                                ph carlozanzi

I Giardini letterari di Villa Toeplitz hanno ospitato questa sera il poeta e narratore Silvio Raffo, presentato da Linda Terziroli. Può forse smentirsi un personaggio che viaggia non lontanissimo dai settanta, noto per la sua cultura, il suo amore per gli abiti vistosi e colorati e per le sue doti oratorie (oltre che letterarie)? Certo che no, così Raffo ha istrionicamente presentato il suo ultimo libro, la raccolta di poesie 'Corpo segreto', 150 liriche (delle oltre 700 ancora inedite) scritte negli ultimi due anni. "Come avrete notato" ha detto il docente, in pensione, del Liceo Classico 'Cairoli' di Varese, "sono in rima e in endecasillabi, perché io sono malato di endecasillabi e rima, saremo tre o quattro in Italia che scrivono così...."
E ancora: "C'è forse qualcosa di più desiderabile della bellezza e della giovinezza? Io dico di no..."
Al di là dell'aspetto giovanile, dell'abbronzatura perenne, del ciuffo ribelle, il poeta è entrato nella terza età: ciò, ovviamente (come per tutti) lo disturba, lo inquieta, lo invoglia ancor più a vivere di letteratura, la sua vera amante, il suo solo legame duraturo.