lunedì 21 ottobre 2024

Torno sempre volentieri alla campestre Vidoletti


 




Torno sempre volentieri alla corsa campestre Vidoletti, carica per me di ricordi molto positivi, e anche di qualche spavento, perché i ragazzi corrono, non si risparmiano, ignorano la prudenza come è giusto che sia, alla loro età. Ho incontrato ex colleghi, Carlo Pirani sempre presente, anche lui felice di tornare nei luoghi della 'giovinezza'. Ho visto genitori assai attivi (eccoli alla distribuzione del tè) e miei ex alunni ora addirittura docenti nella 'mia' scuola o in altre: Alessandra Priulla (foto), Marta Marelli, Fabiana Moruzzi. Certo, i ragazzi diranno: " Ma chi è quel vecchietto che scatta foto?" Li capisco, la domanda è lecita e la considerazione anagrafica appropriata, ma se gli alberi della Vidoletti potessero parlare, avrebbero molto da raccontare sui miei 34 anni in questa scuola!   

Alla media Vidoletti si va a gambe levate


 












Si è svolta stamani, lunedì 21 ottobre, la fase di istituto dei GSS di corsa campestre, e la gara era quella della scuola media Vidoletti di via Manin, a Masnago. Ottimamente organizzata dai docenti di educazione fisica, coadiuvati da altri docenti e dal comitato genitori, baciata da una stupenda giornata autunnale dopo tanta pioggia, la campestre ha decretato i seguenti campioni di istituto:
classi terze: Alex Snider e Bianca Mapelli.
classi seconde: Amine Mammad e Chloe Manenti
classi prime: Daniel Giroldi e Pra Floriani Elena

La successione delle foto: dall'alto le terze, le seconde e le prime. Clicca sulla foto per ingrandirla. 

domenica 20 ottobre 2024

Veronica batte Santo 55 a 54


 




'Scherza coi fanti ma lascia stare i santi' dice il noto proverbio, e invece Veronica Raimo, la giovane scrittrice, autrice della raccolta di racconti 'La vita è breve, eccetera' (Einaudi) non ha avuto molti riguardi verso Santo Piazzese, scrittore di 'Sei casi per Lorenzo La Marca' (Sellerio), e lo ha battuto, sebbene di un solo voto (55 a 54). Terza Helena Janeczek, autrice di 'Il tempo degli imprevisti' (Guanda). Questo l'esito della finalissima del Premio Chiara 2024, riservato a raccolte di racconti editi, il prestigioso premio letterario varesino che ha vissuto le battute finali questo pomeriggio, domenica 20 ottobre, alla Sala Napoleonica delle Ville Ponti. I 150 lettori della Giuria popolare hanno quindi regalato la maggioranza relativa, relativissima ad una scrittura giovane, diremmo 'moderna', ruvida, cruda, con temi di attualità, disincanto e scarsa propensione alla speranza. Pubblico delle grandi occasioni sul colle di Biumo, autorità, scrittori, lettori, amanti della narrativa. Sul palco Bambi Bianchi Lazzati e Romano Oldrini, anime del Premio Chiara, e la presentatrice Claudia Donadoni. Un colpo di teatro in esordio, i saluti di Daniela Chiara, nipote dello scrittore luinese-varesino, figlia di Marco. Spoglio in diretta e nel frattempo dialogo dei tre finalisti con Andrea Vitali (scrittore nonché presidente degli Amici di Piero Chiara) e Luca Crovi. Altre premiazioni in attesa di quella più prestigiosa. Premio Chiara Giovani: primo Mario Giulio Facchetti, secondo il fratello, Claudio Giulio, e terza Rosa Fazioli. Premiati i due vincitori del Chiara inediti, e cioè Alberto Bortoluzzi (con Long Drink) e Francesco Scaramozzino (con Il significato della Luna), pubblicati dall'editore Pietro Macchione. 
Infine l'appassionante testa a testa fra Veronica e Santo.  




I canarini di Saluzzo volano alti


 




Prima sconfitta del Città di Varese in questo campionato oggi, domenica 20 ottobre, e per giunta in casa. Che dolor! Verginità violata dal Saluzzo, giallovestito, pimpante e subito aggressivo, tanto che in un amen è già in gol, con il guizzante e veloce Kone (foto). I rossi accusano il colpo ma sbagliano la mira, clamorosamente, con Lari, ad un metro dalla porta. Per il resto noi attacchiamo, loro difendono con ordine e ripartono in contropiede, facendo paura. E infatti la paura si materializza nel raddoppio, sul finire del primo tempo: gol fotocopia rispetto al primo, stesso autore, Kone.
Il nostro Mister cambia, e intorno al ventesimo della ripresa il Città di Varese accorcia: uscita maldestra del portiere ospite su Barzotti, rigore, Barzotti segna. 2 a 1, ci sarebbe il tempo, i rossi assaltano il fortino piemontese, ma i savoiardi resistono strenuamente, e così i canarini volano in alto, e noi arranchiamo a terra. Per fortuna perde anche il Ligorna e quindi restiamo secondi in classifica.
E pensare che il match era partito con i colori della festa e una sfilata delle giovani promesse del calcio varesino (foto). Una bella doccia e via, perché mercoledì si va ad Asti e bisogna quanto meno pareggiare.
Forza Città di Varese! 

Corsetta missionaria


 

Stamattina correvo sotto la pioggia. Pensavo alla Giornata Missionaria Mondiale, terza domenica di ottobre. Pensavo che agli inizi degli anni Ottanta non sarei stato certo a correre in questa giornata, né allo stadio a vedere il Varese calcio, ma fuori da un supermercato, nel freddo e nella pioggia, per raccogliere riso-sale-sapone da inviare a don Vittorione, in Uganda; oppure a vendere libri, torte e oggetti vari al Banco Missionario di Biumo Inferiore, a favore del mio amico padre Mauro Serragli, missionario comboniano a Kampala e dintorni. Allora non mi facendo domande su Cristo, ma cercavo di imitarLo. Poi le cose per me sono cambiate. Sul fronte del Banco Missionario, certamente in peggio. Le cose cambiano: persino Padre Mauro non è più in Uganda. Un missionario è uno che testimonia al mondo ciò che lo rende felice. Potrei forse parlare della famiglia, dello sport, della salute, di altro...e Cristo? La mia fede non mi permetterebbe non solo di morire per Lui, ma nemmeno di fare un giorno di prigione, quindi è meglio che stia zitto. Però alcuni miei amici continuano con il banco Missionario a Biumo Inferiore: Giancarla, Ezio, altri. La foto ne rende testimonianza.     

Comunque morirò giovane


 

A questo pensavo stamani: comunque morirò giovane, anche campassi cent'anni. Ormai ne sono convito: c'è una parte di noi, nemmeno troppo secondaria, che si sente giovane, che protesta per lo scandalo fra il fuori e il dentro. La pelle non dice tutto di noi.

sabato 19 ottobre 2024

Il trapano di Trapani


 



Quattro partite, quattro sconfitte: 0 punti. Il bilancio per la OJM basket Varese non è dei più incoraggianti, ma vediamo il positivo. Intanto metto come foto di copertina due nomi: Matteo Librizzi e Gabe Brown (foto), senz'altro in serata di grazia. E poi contro Trapani non c'è stata la solita rovinosa caduta nel terzo quarto e ce la siamo giocata sino alla fine. Certo, il risultato non cambia, ma teniamo conto che non giocava il capitano Nicco Mannion (foto). Ma riavvolgiamo il nastro. Tanto pubblico, ma anche tanti tifosi siciliani ieri sera, sabato 19 ottobre, al Palazzetto. Si parte a razzo, Brown mette quattro triple di fila, Librizzi entra in quintetto e non palesa titubanze, va deciso e sicuro, mentre Hands comincia a pasticciare. Trapani ha una signora squadra, 4 punti in classifica, tutti giocatori di lunga esperienza e di fisico possente. Ciononostante subisce la veemenza varesina, finisce 33-24, con Brown che ha già 16 punti a referto. Secondo quarto: tripla di Alviti aiutata dalla fortuna, Brown ispirato, schiaccia, il punteggio lievita, 50-36 per noi, ma ecco i segnali negativi: Trapani comincia il dominio ai rimbalzi, Hands fa il 'veneziano', parte a razzo, perde palla, si inceppa, così si va al riposo lungo 57-52. Tenuto conto del prevedibile calo nel terzo quarto, i tifosi tremano. E invece il terzo quarto inizia nel segno di Matteo (Librizzi), finalmente un varesino (dai tempi di Marco Passera) che regge il campo e non fa solo il comprimario: tre triple di fila, più un'altra di Brown e così restiamo avanti (73-62), ma sarà l'inizio della fine, l'ultimo vantaggio consistente. Perché? Perché soffriamo tremendamente ai rimbalzi (Kao esce dopo il quarto fallo), perché si va troppo veloci, non c'è lucidità, palle perse e tentativi di bucare la difesa sicula andando a cozzare contro i faraglioni del sud. E infatti, a fil di sirena, ecco il sorpasso: 78-79. La debacle? Così non sarà, perché la OJM comunque resiste: schiacciata di Fall, tripla di Alviti, e poi tripla di Hands, quindi l'ultima tripla di Brown, ma sul numero 92 ci blocchiamo e Trapani mette la freccia: 92-89, 92-99 a meno 3' dalla fine: un 10 a 0 da KO. Ma Varese non ci sta e nuovamente risale (97-99 a - 2'). Trapani allora mette in campo tutta l'esperienza e la freddezza di giocatori stagionati: loro segnano i canestri decisivi, noi no, e quando Alviti piazza l'ultima bomba è troppo tardi, i buoi sono scappati dal recinto: 100 a 109 il risultato finale.   
E' evidente che quest'anno, per restare in serie A, dovremo mettere nella botte litri di sudore, sperare nella fortuna, magari in qualche colpo di mercato, e credere che con l'allenamento e la fiducia del pubblico amico si possa migliorare, carburare, quindi cominciare a vincere.
Forza Varese!!!!