...."Già, io...E' possibile che la mia vita , la mia, assomigli alla sua? Lavoro, famiglia, nessuna passione, nessun rischio, nessuna nobile avventura e, alla fine, la morte? Non si può accettare in anticipo l'idea che questo sia sufficiente a riempire la vita, la propria vita, preziosa e unica, e tuttavia...Comincio a credere che un'esistenza qualunque, la più grigia, la più monotona, può estenuare l'uomo tanto da fargli desiderare, una volta invecchiato, il riposo. Al contrario, più la vita è stata fervida e piena, più comprensibile sarebbe il grido del morente: "Come? Di già? Ma non ho fatto ancora niente! Non ho avuto il tempo! ...Non ho vissuto..."......
Pensieri & Parole Tre
giovedì 23 gennaio 2025
mercoledì 22 gennaio 2025
domenica 19 gennaio 2025
A Cunardo col pirata
Da alcuni anni non incrociavo i miei sci da fondo con quelli di Ric, il pirata del Brinzio, oggi in trasferta a Cunardo (a Brinzio non c'è neve) e senza la sua caratteristica bandana piratesca. Foto di rito, per una domenica mattina che vede il ritorno (dopo oltre vent'anni) anche di mia figlia Caterina sulle nevi di Cunardo; lì aveva partecipato, per la Vidoletti, alle provinciali di sci nordico.
sabato 18 gennaio 2025
Il miracolo della polenta
Sebbene lievemente acciaccata, e troppo 'colorita' sulla parte sommitale, la crosta della polenta è uscita quasi intatta dal paiolo, quindi il miracolo della polenta si è rinnovato, diciotto giorni dopo la tradizionale data del 31 dicembre. Un rinvio reso necessario da motivi familiari, ma che ha dato comunque buoni frutti. Grazie allora ai padroni di casa Luisa (che ha cucinato degli ottimi bruscìtt) e Riccardo e agli amici Paola e Roberto, che hanno condiviso con noi il pranzo. Il paiolo di rame, l'ottima qualità della polenta e la mano esperta di Ric hanno propiziato il nostro tradizionale momento di amicizia intorno alla tavola imbandita.
venerdì 17 gennaio 2025
Giornata nazionale del dialetto
Oggi, 17 gennaio, è la Giornata nazionale del dialetto e delle lingue locali. Ecco il mio contributo, una poesia nel nostro bel dialetto.
Angelus
I
campànn dra Madòna dul Munt bàsan mezzdì;
Angelus
dul Signùur, campànn in festa:
Castèll
Cabiaij, Brìnsc, Velà, Fujee, la Rasa,
surèll
che ciciàren un cant dal pian al ciel.
Setèmbar,
vùus giuiùus sü al Camp di Fiùur
rampègan
dent i fò, i castàn, i pìin
e
vann innanz, sa mes’cian cunt i nìul,
par
cantà la so gloria al Pà dul mund.
Sdraià
sùra la prea, i öcc sarà,
a
cüntà i culp dul cöör, i bòff dul fiàa,
maseràa
sura ‘l grupùn dul Camp di Fiùur,
trövi
in festa i campàan dul me paès.
S’ciòpa
la lüüs du la vöia da pregà
parché
ul Signùur al gh’è e ‘l vèed e ‘l sa.
Fann
citu, dàsi dàsi, i mè campànn
e
‘l vent ligèer, adèss, gh’ha la Sò vùus.
Angelus
Le campane della Madonna del Monte baciano mezzogiorno;
Angelus
del Signore, campane in festa:
Castello
Cabiaglio, Brinzio, Velate, Fogliaro, la Rasa,
sorelle
che chiacchierano un canto dal piano al cielo.
Settembre,
voci gioiose su al Campo dei Fiori
si
arrampicano dentro i faggi, i castagni, i pini
e
vanno avanti, si mischiano con le nuvole,
per
cantare la sua gloria al Padre del mondo.
Sdraiato
sopra la pietra, gli occhi chiusi,
a
contare i colpi del cuore, i soffi del fiato,
bagnato
fradicio sopra la groppa del Campo dei Fiori,
trovo
in festa le campane del mio paese.
Scoppia
la luce della voglia di pregare
perché
il Signore c’è e vede e sa.
Fanno
silenzio, adagio adagio, le mie campane
e
un vento leggero, adesso, ha la Sua voce.