La
raccolta di racconti ‘Il significato della Luna’ di Francesco Scaramozzino ha
vinto il Premio Chiara inediti 2024 (ex aequo con Alberto Bortoluzzi) ed è
quindi stata pubblicata da Pietro Macchione Editore. L’autore, classe 1962, di Melzo,
ha già alle spalle numerose pubblicazioni, soprattutto sillogi poetiche e
racconti, nonché presenze in antologie e premi letterari. E che sia un autore
valido lo conferma questa nuova raccolta, giustamente premiata dal Chiara. Si
tratta di 23 racconti brevi (non più di 4-5 pagine) di lunga gestazione,
scritti nell’arco di molti anni, che rivelano una forma narrativa semplice e
insieme complessa, con spunti poetici, terminologia curata e a volte non di uso
comune, parole che richiedono l’ausilio del vocabolario. Per ammissione dello
scrittore, di veramente reale ci sono i luoghi, (una vecchia corte nella bassa
padana, le abitazioni anni Sessanta Inacasa...), verosimili sono alcuni personaggi (e su tutti ci pare di identificare Giacomo, che ricorre in molti racconti, nell’autore
stesso, visto nei suoi ricordi infantili e giovanili) mentre altri protagonisti
sono inventati di sana pianta. Scaramozzino gioca con abilità, incuriosisce il
lettore con descrizioni precise e coinvolgenti, ma non risolve le
questioni, lascia dubbi e spazi all’immaginazione. Non c’è mai o quasi mai una
sorpresa finale, se non il piacere del sospeso che invita ad una nuova e più
attenta lettura, oppure a qualche domanda. C’è molta riservatezza, diremmo
gentilezza, riguardo nella scrittura di questo autore che forse non ha raccolto
quanto sino ad ora seminato, lontano anni luce dalla scrittura ‘moderna’,
spesso sboccata, cruda, violenta, ruvida, senza riguardi per la punteggiatura.
Tutt’altro.
Si
legge nelle motivazioni della Giuria, presieduta dallo scrittore Andrea Fazioli:
‘L’autore intreccia una serie di vicende intorno a una casa di ringhiera,
con personaggi che ritornano o che appaiono fugacemente. La vecchia corte al
centro del paese diventa il centro di un mondo piccolo ma universale, descritto
in maniera meticolosa, con buona attenzione sia ai dettagli concreti, sia a
quelli psicologici.’
In
questa sua raccolta, Scaramozzino ha saputo vestire di semplicità la sua
profonda cultura, e rendere più accessibile, grazie alla prosa, l’ermeticità della poesia, senza
però dire tutto e subito. Molti i passaggi che mi sono piaciuti. Ne cito uno,
dal racconto ‘Senza sale’: ‘…Vent’anni, poi, passano in fretta, perché
quelli che non passano in fretta sono i minuti, a volte persino i secondi, il
lento rincorrersi delle ore e dei giorni. Quello che pare non passare è il
tempo del quotidiano, non quello della vita, che passa in un attimo invece…’
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