venerdì 4 ottobre 2024

La nudità di Albert

 



Il sottotitolo di ‘Long Drink’, raccolta di racconti di Alberto Albert Bortoluzzi, è ‘Sessantacinque sorsi di vita vissuta’. E la vita vissuta è la sua, cioè quella dell’autore. Racconti brevi e brevissimi (anche mezza pagina) assolutamente autobiografici, scritti dal fotografo varesino (e ora anche narratore) alle prime luci dell’alba, uno al giorno, per un paio di mesi. “Perché soffro di insonnia” dice Albert. Come la maggior parte di chi supera i sessant’anni, Bortoluzzi ha sentito il bisogno di mettere per iscritto gli episodi salienti dei suoi anni ruggenti, la sua vita sino ai trent’anni, mettendosi a nudo. Con una scrittura tanto leggibile da apparire elementare, il varesino regala al lettore tutta la sua ‘sfacciata sincerità’, il suo animo fanciullesco, la sua ‘ingenuità’ e la sua ironia, elementi che fanno apprezzare la raccolta, e che l’hanno condotta a vincere ex aequo il Premio Chiara per racconti inediti, trovando nell’editore Macchione lo sponsor. Ecco allora gli anni dell’infanzia, i giochi nella villa dei nonni a Sant’Ambrogio, le marachelle via via più consistenti, i successi e soprattutto gli insuccessi scolastici, le bugie, gli scherzi (qualcuno anche pesantuccio), le canne, la vita notturna, le varie passioni e una su tutte: le donne. E anche su questo argomento Albert non si risparmia, con aneddoti, descrizioni e rivelazioni che (soprattutto in un caso, rispetto ad una donna sposata) potrebbero anche creare qualche problema allo scrittore. Un esempio? Portiamo a scoprire la Stefania di pagina 100: “…Per la prima volta la sentii lavarsi i denti con il mio spazzolino, e tornata a letto cominciò a baciarmi. La scopai talmente tanto da farmi delle escoriazioni sul pene…” Stefania ha finalmente ceduto allo sfibrante corteggiamento di Alberto? Pare di sì, ma i racconti hanno spesso un finale sorprendente. Infatti: “…La mattina dopo al suo risveglio mi abbracciò raggiante dicendomi: ‘E’ stato bellissimo!’ Ma con suo stupore la mia risposta fu invece completamente diversa: ‘Troppo tardi!’ Il sesso di quella notte era stato per me solo un modo per sfogare la rabbia che avevo accumulato in quel periodo…” Bortoluzzi non racconta solo il meglio delle sue avventure, solo i successi, i trionfi, ma fa sfoggio di piena sincerità e ammette le sconfitte: a scuola, in amore e sul lavoro. Il lettore che non si aspetta un capolavoro di forma letteraria, una originalità stilistica particolare troverà in ‘Long Drink’ contenuti intriganti, mai noiosi, a volte esilaranti. E l’ultimo breve racconto, quello che dà il titolo alla raccolta, pare l’annuncio di un secondo volume: “E così in un lampo se ne sono andati sessantadue anni della mia vita. Guardo il bicchiere ormai vuoto, è rimasto solo un cubetto di ghiaccio…’Il signore ha finito?’ ‘Sì…o forse no! Mi porti un altro Long Drink, ho ancora tanto da vivere.’”


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