Interessante incontro ieri sera, venerdì 11 ottobre, in sala Ambrosoli (Villa Recalcati a Varese), nell'ambito del Festival del racconto-Premio Chiara 2024. Si è parlato di vino, un genere alimentare che non passa mai di moda, anche perché (cito da ieri) "Se all'ultima cena si fosse bevuta birra anziché vino, le sorti di questa bevanda sarebbero state diverse." Citazioni evangeliche a parte, i due relatori hanno tenuto desta l'attenzione dei presenti, e la loro curiosità 'alcolica'. Ne hanno parlato Michele Antonio Fino (docente di diritto, che dedica tutti i fine settimana alla vigna di famiglia) ed Eleonora Martinelli (esperta in comunicazioni). A coordinare gli interventi Bambi Bianchi Lazzati. Fino è autore del libro 'Non me la bevo' (Mondadori), un volume per esperti del settore e insieme per tutti coloro che si interessano di vino, anche come semplici degustatori. La tesi è una, ribadita dall'autore: "La temperatura rispetto all'argomento vino è sempre molto alta. Bisogna abbassarla, per rimuovere tutte le incrostazioni che di secolo in secolo hanno alterato il suo gusto originale, per apprezzarlo, al di là e oltre il marketing." Come a dire: sul vino si fa molta filosofia, si calca la mano, si dicono cose vera e altre false. Non me la bevo, cioè non prendiamo tutto per oro colato, le parole degli esperti non sempre escono da bocche esperte, assaggiamo e giudichiamo non solo in base a ciò che si dice sul vino, ma all'effetto che il nettare rosso (o bianco) lascia nella nostra bocca.
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