Incredibilmente non ho foto del mio amico Italico Rossotti, quindi posto un'immagine del campo da basket dell'oratorio varesino di San Vittore. Già, ma chi è questo Italico? Ieri sera, fra i molti presenti per 'Happiness', non mancavano stagionati ragazzi d'oratorio, ma il più anziano di tutti era certamente Italico, che ho rivisto dopo tanto tempo, e con il quale mi sono messo a chiacchierare prima che parlasse don Claudio Burgio. E così ecco la sua storia. Classe 1932, restò orfano di padre a soli 4 anni. Il papà di Italico era da poco giunto a Varese, vincendo un concorso. Lavorava a Palazzo Estense, sede del Comune. Quella mattina del 1936 camminava da via Dandolo verso la sede di lavoro, in via Sacco. In via Marcobi (allora via Verbano) scoppiarono le tubature del gas, vi furono otto morti, e fra questi anche lui. Italico era il maggiore, aveva un altro fratello di due anni e un terzo che nuotava ignaro nella pancia di sua mamma. A quindici anni il mio amico era già al lavoro, a 19 morì anche la mamma, sfinita da una vita di sacrifici, vissuta però nella fede in Dio. E questa fede è sempre stata la marcia in più di Italico, che si sposò a quarant'anni, non ebbe figli ma si impegnò con dedizione nel lavoro, nella famiglia e nella comunità parrocchiale. Se penso a Italico penso agli anni Sessanta, a Mons. Enrico Manfredini, al post Concilio, alla nascita di realtà ecclesiali (vedi ad esempio il Consultorio La Casa) ancora oggi operanti in città, all'impegno dei cristiani in politica. E Italico c'era sempre. Ci siamo incontrati negli anni Novanta, in casa della poetessa Renata Spinella, una donna sola, che Italico e sua moglie aiutavano da tempo. E al Consultorio, e in altri momenti della vita pubblica della nostra città, perché Italico, comunque, c'era. E c'era anche ieri, nonostante i 92 anni, due importanti interventi chirurgici e la morte della moglie due anni fa, dopo 51 anni di nozze. Ho chiesto all'amico il segreto della sua vitalità ultranovantenne. Risposta: "Non prendersela, stare sereni e confidare nel Signore. Dieta mediterranea. Niente eccessi. Perché il vino fa bene, basta non berne in eccesso. "
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