Mi giunge questa immagine di suor Vittoria (foto in alto) e allora non posso non arretrare di molti anni, gli anni Settanta/Ottanta all'oratorio di Biumo Inferiore, quando suor Vittoria (per la parte femminile) si dava da fare insieme a Don Angelo per il cammino della Comunità giovanile Shalom. Vittoria di nome, un nome adatto a chi era una vittoria (grazie al suo sorriso e al suo temperamento) contro la tristezza e la noia. Ma anche di altro vorrei parlare. A metà degli anni Ottanta la suora di Maria Ausiliatrice lasciò Biumo e salì a Sant'Ambrogio, dove io nel frattempo ero andato ad abitare. Insieme organizzammo una vacanza a Santa Caterina Valfurva, per i preadolescenti. Allora, forte dei miei trent'anni e di una fede che avrei detto robusta, mi permettevo persino di commentare la Parola di Dio (vedi foto). Il 7 luglio del 1986 organizzammo una bella camminata al rifugio V° Alpini Bertarelli (m 2877), in alta Val Zebrù (foto). Partimmo col sole, ma arrivarono le nuvole. Non eravamo molto distanti dal rifugio, suor Vittoria ebbe un mancamento, non se la sentiva di continuare, la presi letteralmente in spalla e arrivammo al rifugio. Nevicava. Il calore della dimora in legno e sassi permise alla sorella di riprendersi, tornò il sole, la discesa fu agevole, salvo che un ragazzo scivolò, si procurò un taglio al labbro e trascorsi qualche ora con lui al Pronto Soccorso di Bormio. Ma avevo trent'anni e tanta fede. Noto dalla foto che l'effetto malefico degli anni pare risparmiare suor Vittoria: uguale il volto e il sorriso.
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