Alle 4.22 del mattino di solito si dorme ma io sono sveglio e penso. Penso che oggi inizia marzo, uno dei miei mesi preferiti. La notte arriva sempre più tardi, si impone la primavera, marzo è un po' pazzo come dovrebbe essere la vita, con pizzichi di sale, di pepe, di cannella.
domenica 28 febbraio 2021
sabato 27 febbraio 2021
Pizzo Torena
ph emanuele bassani
Questo fine settimana il mio amico Emanuele mi porta in cima al Pizzo Torena, alta bergamasca. Qui nasce il fiume Serio.
Alle 4.32
alba (ph carlozanzi)
Alle 4.32 del mattino in genere si dorme mentre io sono sveglio e penso. Penso che dopo un anno di virus la nostra pazienza è messa a dura prova ma chi ha vissuto il dramma di una guerra ha resistito per anni. Penso che un tempo per me la notte era ristoro e riposo, oggi è un'alba da conquistare a fatica. Penso che le donne non capiranno mai, bene bene, gli uomini, e viceversa.
Troppo facile
E' troppo facile fotografare la luna, se ne sta lì immobile, come una bella donna in posa. Ecco la luna di stasera. Provate invece a fotografare una rondine in volo, Fra un mesetto torneranno. Io non ci sono ancora riuscito. Chi ci fosse riuscito, mi mandi la testimonianza visiva (carlo.zanzi@teletu.it)
venerdì 26 febbraio 2021
Le due Sharon
Alle 4.52
Alle 4.52 del mattino di solito si dorme ma io sono sveglio e penso. Penso, anzi, mi domando come mai la Chiesa ha deciso di non rendere obbligatorio il digiuno quaresimale a chi ha più di 60 anni. Intendiamoci, per me è un problema in meno, meglio così, ho quasi 65 anni e sono esente dalla pratica. Ma perché agli over 60 no? Non siamo più nemmeno abilitati al digiuno? O forse perché si avvicina il grande digiuno e allora il Magistero ha pensato di non appesantire ulteriormente quella prospettiva, già di per sé poco allegra?
giovedì 25 febbraio 2021
Io sto con Isaia
Oggi è il primo venerdì di Quaresima, cioè digiuno. Tutti gli anni lo ripeto: non riesco a dare un senso al digiuno, se non come occasione, stimolo per una dieta dimagrante. Io sto decisamente con il profeta Isaia: "...E' questo il digiuno che cerco: dar da mangiare a chi ha fame, vestire chi è nudo..."
Alle 4.23
Alle 4.23 del mattino di solito si dorme ma io sono sveglio e penso. Penso che la scrittura di un romanzo educhi alla pazienza, e quanta pazienza è necessaria per vivere, soprattutto in tempi di pandemia. Quanta pazienza ci vuole durante la malattia, quando si entra nella condizione di paziente. Quanta pazienza nei rapporti, nell'attesa che finisca il male, l'incubo. La tessitura della trama di un romanzo è un buon esercizio, per chi ama scrivere. E chi non scrive trovi il suo modo per non essere impaziente.
La prima al Campo dei Fiori
mercoledì 24 febbraio 2021
Alle 4.44
Un cuore biancorossoneroazzurro
Questa foto, postata su fb dall'amico Fausto Brianza, datata 1964, mostra Giuliano Sarti e Giacinto Facchetti, portiere e difensore della grande Inter, impegnati contro il Varese al 'Franco Ossola'. Se il '64 è data giusta, si tratta del 13 settembre 1964, finì 0-0. Ricordo di aver assistito senz'altro ad una Varese-Inter ma non era questa: ero troppo giovane, 8 anni. Probabilmente era quella del 23 gennaio 1966, vinse l'Inter 3-1. O ancor più probabilmente assistetti all'unica vittoria del Varese, il 29 ottobre 1967: finì 1-0 per i biancorossi. Poi altri tre Varese-Inter, con vittorie dei milanesi 0-1 (1969), 1-3 (1971) e 0-3 (1972). Posso sapere ciò grazie al bel libro di Vito Romaniello, che saluto nella speranza abbia smaltito completamente l'assalto del Covid maledetto. Sin da bambino il mio cuore, calcisticamente parlando, si è diviso fra Varese e Inter, anche se ultimamente il colore biancorosso si è un po' sbiadito, a tutto vantaggio di un brillante nerazzurro.
martedì 23 febbraio 2021
La mia scrittura - 105
E
siamo ormai alla storia recente, alla cronaca. Per oltre due anni blocco totale
della scrittura, compreso il blog e l’agenda che scrivo tutti i giorni da oltre
40 anni. Poi lentamente il ritorno alle buone abitudini, e circa un mese fa l’inizio
di un nuovo romanzo, al centro soprattutto il tema del coraggio, così
essenziale per vivere e per morire. Sono felice perché la scrittura, fedele
amica, è tornata a farmi visita. Sebbene molto saltuariamente (ma cercherò di
essere più fedele) collaboro da anni alla rivista ‘Menta & Rosmarino’,
diretta da Alberto Palazzi (con un racconto), e al quotidiano online Rmfonline,
diretto da Max Lodi, erede del settimanale Luce, che vide gli esordi della mia
avventura come giornalista.
Il
sintetico viaggio intorno alla mia scrittura, per ora, finisce qui. Spero di
aver altro da raccontare, fra un po’.
La ripartenza
Oggi, dopo tre mesi e una settimana dalla frattura della clavicola cadendo in bici al Campo dei Fiori, sono tornato in sella. Pensavo di aspettare la primavera ma il clima mite e le strade pulite (a parte l'insidiosa sabbietta ai bordi) mi hanno riportato sulla bici. E poiché per me la bici è solo salita, sono andato al Sacro Monte. Naturalmente in discesa massima prudenza, un po' di paura c'era ma pensavo peggio. Buone sensazioni. Si riparte.
lunedì 22 febbraio 2021
La mia scrittura - 104
A
partire dalla fine del 2018, inizia per me un lungo periodo di silenzio
letterario. Prima ciò è legato al fatto che devo promuovere il nuovo romanzo.
Nell’aprile del 2019, proprio in occasione della prima presentazione di ‘Nudo
di uomo’, firmo il contratto con la Robin Edizioni, che mi pubblicherà il nuovo
romanzo ‘Sassolungo’ entro un anno. L’uscita è prevista per il mese di aprile
del 2020. Poi la scrittura si blocca in seguito a problemi di salute, e per la
prima volta lo scrivere non mi è di aiuto anche nel dolore, come invece nel
passato è successo. Niente scrittura terapeutica, la pagina resta bianca. Ciò
andrà avanti per molti mesi. Causa Covid ‘Sassolungo’ uscirà a giugno del 2020,
ma è tale la mia passività che neppure aprirò per mesi il pacco che contiene i
5 libri omaggio all’autore. Salta la presentazione in programma nel giugno
2020, ne programmo un’altra un anno dopo, giugno 2021, e ancora non so se
questa data sarà valida, perché il virus non è stato ancora sconfitto. ‘Sassolungo’
è un romanzo di formazione, una lunga storia familiare che copre quasi un
secolo, dove emergono soprattutto i rapporti fra nonni e nipoti.
104-continua
domenica 21 febbraio 2021
La mia scrittura - 103
Il
2018 è per me anno molto fecondo dal punto di vista della scrittura. Completo
infatti il romanzo ‘Nudo di uomo’ e durante l’anno penso ad un’altra storia,
leggo molto e in due mesi, fra il settembre e l’ottobre 2018, scrivo un nuovo
romanzo, ‘Sassolungo’. Sarà la fine di un buon periodo creativo e l’inizio di
un lungo inverno letterario. Il 2019 è anno di presentazioni. Il 6 aprile
presento ‘Nudo di uomo’ in Salone Estense. Riesco anche a togliermi una
soddisfazione, un ricordo di mia mamma Ines, pianista che proprio in quel
Salone tenne il suo unico concerto. Al piano Kingsley Elliott Kaye. Non dimentico
Mock, che viene ricordato da sua figlia Cecilia. Mi sbilancio in altre due
presentazioni a Varese, in maggio da Less (mi intervista Riccardo Prando) e in
luglio in Galleria Ghiggini (mi intervista Michele Mancino). In ‘Nudo di uomo’
abbiamo il tema del ricordo del passato, di una crisi matrimoniale, della
potenza vitale e distruttiva del sesso, della morte, così naturalmente
indispensabile.
103-continua
Goal
Goal
di Umberto Saba
Il portiere
caduto alla difesa
ultima vana, contro terra cela
la faccia, a non veder l’amara luce.
Il compagno in ginocchio che l’induce
con parole e con mano, a rilevarsi,
scopre pieni di lacrime i suoi occhi.
La folla- unita ebrezza - per trabocchi
nel campo. Intorno al vincitore stanno,
al suo collo si gettano i fratelli.
Pochi momenti come questo belli,
a quanti l’odio consuma e l’amore,
è dato, sotto il cielo, di vedere.
Presso la rete inviolata il portiere
- l’altro - è rimasto. Ma non la sua anima,
con la persona vi è rimasta sola.
La sua gioia si fa una capriola,
si fa baci che manda di lontano.
Della festa - egli dice - anch’io son parte.
sabato 20 febbraio 2021
La mia scrittura - 102
Il
2017 non vede nessuna pubblicazione da parte mia, però il desiderio di scrivere
permane. Devo completare un romanzo lasciato a metà e ho in animo un altro
progetto. Ho deciso di andare in pensione, è mio desiderio lasciare ai miei
alunni, e a tutti gli sportivi in genere, un ricordo scritto, con la mia
avventura di docente e di sportivo a 360°, amante dello sport per la salute più
che dello sport agonistico. Quindi nel 2017 lavoro su due fronti, e i primi
frutti si vedono l’anno successivo. Il 24 marzo 2018 presento in Salone Estense
‘Chi si ferma è perduto’. Colgo l’occasione per fare un bilancio dei miei primi
trent’anni di libri pubblicati, dato che il mio primo libro, ‘Papà a tempo
pieno’, è uscito nel 1988. Mi piace fare un bilancio sincero, infatti l’incontro
si intitola: “Da papà a tempo pieno a nonno part-time: trent’anni di ‘insuccessi’”.
In effetti, se andiamo a vedere le vendite dei miei libri, di insuccesso si può
certo parlare, ma altre sono le ragioni che mi spingono a scrivere, a
continuare in questa bella avventura. L’incontro è anche l’occasione per
salutare i miei alunni, per premiarne alcuni, e sono molto felice perché nello
spazio musicale riesco a coinvolgere tutti i miei fratelli. A luglio, in
Galleria Ghiggini, altra presentazione del libro.
102-continua
Carneval
Carneval
di carlozanzi
Varés, quatàda sü nel sabat grass,
pitüràda
e giüiusa ‘mè Arlechìn,
tira
innànz i sò carr e la baldoria:
Re
Busìn, Pin Girumèta, ul zopp, ‘na strìa.
In
pée, senza maschera e trumbèta,
vestì
di solit pagn, cumpàgn da ier,
vardi,
curiùus, la matàna du la gent,
mia
bun da fass vidè senza ritègn.
Ul
carö, valt me ‘na züca, smùrza ‘l cùur;
ciàpa
fiàa, scàpa via pö turna chi;
‘na
brencàva da curiàndul l’è par mi,
piögia
sèca, caréza d’alegrìa.
6
marzo 1999
Carnevale
Varese, coperta nel sabato grasso,
pitturata
e gioiosa come Arlecchino,
tira
avanti i suoi carri e la baldoria:
Re
Bosino, Pin Girometta, uno zoppo, una strega.
In
piedi, senza maschera e trombetta,
vestito
dei soliti panni, uguale a ieri,
guardo,
curioso, la pazzia della gente,
incapace
di farmi vedere senza ritegno.
Il
figlio, alto come una zucca, spegne la corsa;
prende
fiato, scappa via poi torna qui;
una
manciata di coriandoli è per me,
pioggia
secca, carezza d’allegria.
venerdì 19 febbraio 2021
Il discorso del Re
Per il secondo anno consecutivo niente discorso pubblico di Re Bosino per il sabato grasso. Resterà vuoto il loggione di piazza Monte Grappa o di piazza Repubblica, ma le parole del nostro Re di Carnevale non possono mancare. Eccole.
Discùrs dul Re Busìn par ul carnavàl 2021
Donn e tusàn, óman e fiö, gént da Varées,
di tücc i Castelànz, dul céntro e di paés:
Busìtt, mi va salüdi tücc, cumasessìa
ànca sa pódum no truvàss in cumpagnìa.
Ul vìrus cun la “curóna“,
'mè 'l füss un re,
l'è 'n gìir a rump i ball da 'n'ann e ànca püssée.
Ul Re busìn 'l vör istéss parlàv un cicìn,
ancabèn via WEB, in dul nòst dialètt busìn.
Sa l'è pö véra quéll che 'l dis ul
Camilleri,
che l'è méi 'l dialètt par dì i sentimént, quìj séri,
l’è giüst alùra, ànca par nunc da Varées,
ciciarà cumè sa üsa in dul nòst paés.
———————————————————
L'ann passàa 'l carnavàl 'l s'è podüü no güstà:
hinn 'nài ànca a munt tütt i bèi ròbb prugramàa.
Ul Re busìn, anbén cunt i ciav
d'ra cità,
l'ha dovüü adatàss e saràss déntar in cà
e tücc s'hinn mascuràa, e mia pa'l carnavàll,
ma par prutégias da 'l maràgn e mia ciapàll.
Anca ul "Bernascùn" 'l par ca sa sia adatàa,
e cumè i sò busìtt, 'l sa véed tütt bèll quatàa
Dumà i can hinn stai cuntént da quésta magàgna:
par lùur ul "lock down" 'l s'è trasfurmàa in 'na cuccàgna.
Ma, a la fin, par cuntentà amìis e parént,
ti hett vist da spéss cun la lèngua föra di dént.
———————————————————
Sa dis che Varées l’è tra i püssée bèi cità,
par cumè sa po vìiv e la sò qualità.
Hinn 'na belézza i giardìtt, i làagh e i muntagn,
ma màncan mia, da sücüür ànca i sò magàgn.
In gìir gh'hinn tanti laurà in pè, a vèss sincér:
staziùn, rondò, piazza dul marcàa, tütt un cantiér.
Sperémm che infìn vàgan in port e pésg che in prèssa,
parché d'altar bèi ròbb
da fà ghe n'è 'na rèssa.
Tücc sa spéttan ca sa rìva a
'na suluziùn
par la caserma e l'ex àrea Macchi dabùn.
La natüra ul büüs du l'ozòno l'ha stupàa,
sperémm che 'n ragn dal büüs sìan pö bun da cavàa!
L'è giüst che i stràa sa fàgan par i biciclétt:
l'è impurtànt chè l'aria la fàga mia difètt.
Ma mia cumè a Biumm, in cürva e dumà 'n tuchèll,
e ubligà i màchin a stà in cùa, al fà mia bèll!
'Sto ann bisèst l'è stai par la salüüt funèst,
però ànca i butég hinn stai cunsciàà
pa'i fest.
Tuchèi da stòria da Varées pian pian
gh'hinn pü:
fìna 'l cafè Zamberletti l'ha saràa sü.
Un bel tocch da stòria 'l finìss e 'n tocch 'l cumìncia
par ul piantùn l'è pö finìda la gran trüscia:
ul Ginkgo Biloba l'è 'n àrbur resistént,
ma 'mè sìmbul
da Varées l'è pócch cunsistént!
———————————————————
Dabùn l’aministraziùn la
gh’ha ul sò da fà,
ma nunc tücc gh’hemm ‘na quai respunsabilitàa.
I Cunsìli di Quartiér hinn stài metüü in pè:
rivaràn a métt ’n quaicoss da bun
in dul carnée?
Prima da finìla, vurévi regurdà
che da chi a 'n quaj mées sarà 'l témp da 'nà a vutà
pa 'l Sìndich e 'l Cunsìli par i cinq'ann ca ven:
cerchée da dì la vòstra e da fà i ròbb par ben!
Mi sun Re e par mi gh'è dumà la munarchia,
mi capissi pócch di ròbb d'ra demucrazia,
ma da frignà in sui "sòcial", 'ndémm, piantéla lì!
la vòstra, ai ségg du la vutaziùn, andé a dì!
———————————————————
La finìssi chì, mi pódi mia fà baldòria
cunt i mè car busìtt... ma, par finì in glòria,
mi va racumàndi: bevì 'n bicér da vin
a la salüüt vòstra e dul vòstar…
Re
Busin!
Discorso del Re Bosino per il
carnevale 2021
Donne, ragazze, uomini, ragazzi,
varesini,
di tutte le Castellanze, del centro e
dei paesi:
Bosini, io vi saluto tutti!
ugualmente,
anche se non possiamo trovarci in
compagnia.
Un virus con la “corona”, come fosse un
re,
è in giro a rompere le scatole da un
anno e più.
Il vostro Re vuole ugualmente parlarvi
un po',
anche se via WEB, nel nostro dialetto
bosino.
Se è poi vero quel che afferma il
Camilleri
che è meglio il dialetto per esprimere
i sentimenti, quelli seri,
è giusto allora anche per noi di
Varese
chiacchierare com’è usanza nel nostro
paese.
———————————————————
L'anno scorso non s'è gustato il
carnevale:
sono andati a pallino tutti gli eventi
programmati.
Il Re bosino, pur con le chiavi della
città,
ha dovuto adattarsi e chiudersi in
casa
e tutti si sono mascherati, e non per
il carnevale,
ma per protezione dal malanno e dal
contagio.
Anche il "Bernascone" (*)
pare si sia adattato,
e come i suoi bosini lo si vede tutto
ben coperto.
Solo i cani sono stati felici di
questa magagna:
per loro il "lock down" s'è trasformato
in cuccagna.
Ma alla fine, per accontentare amici e
parenti,
li si è visti spesso con la lingua tra
i denti.
——————————————————
Si dice che Varese sia tra le più belle
città
per come vi si può vivere e la sua
qualità.
Sono una bellezza giardini, laghi e
montagne,
ma non mancano anche le sue magagne.
Vi sono tanti lavori in corso, ad
esser sinceri:
stazioni, rondò, piazza mercato,
tutti cantieri.
Speriamo che infine vadano in porto e
in fretta,
perché di altre cose da fare ce n'è a bizzeffe.
Tutti s'aspettano che si arrivi ad una
soluzione,
davvero, per la caserma e l'ex area
Macchi.
La natura ha richiuso il buco
dell'ozono,
speriamo che riescano poi a cavare un
ragno dal buco!
E' giusto preparare percorsi per le
biciclette:
è importante che l'aria non sia
inquinata.
Ma non come a Biumo, in curva e solo
un pezzetto,
e obbligare le auto a star in coda non
è bello!
L'anno bisesto è stato funesto per la salute,
però anche i negozi sono conciati per
le feste.
Pezzi di storia di Varese pian piano
spariscono:
persino il caffè Zamberletti ha
chiuso.
Un bel pezzo di storia finisce e uno incomincia.
Per il piantone è poi finito il gran
da fare:
il Ginkgo Biloba è un albero resistente,
ma come simbolo di Varese è poco
consistente!
——————————————————
Davvero l’amministrazione ha il suo daffare,
ma noi tutti abbiamo qualche responsabilità.
I Consigli di Quartiere sono stati
messi in attività:
sapranno mettere qualcosa di buono in
carniere?
Prima di terminare, volevo ricordare
che,
da qui a un qualche mese, sarà tempo di andare a
votare
per Sindaco e Consiglio dei prossimi
cinque anni:
cercate di dir la vostra e di far le
cose per bene!
Io son Re e per me c'è solo la
monarchia,
capisco poco delle cose della
democrazia,
ma, suvvia, piantatela di lamentarvi
sui "social"!
andate ai seggi per la votazione a dir
la vostra!
——————————————————
Mi fermo qui, non posso far baldoria
con i miei cari bosini... ma, per
finire in gloria,
vi raccomando: bevete un bicchier di
vino
alla vostra salute e a quella del
vostro
Re
Bosino!
(*) Il campanile di s. Vittore (sec. XVII) progettato dal capomastro/architetto
Giuseppe Bernascone