Viaggio poco. Dovrei viaggiare di più, la mia narrativa trarrebbe vantaggio. Nei miei rari spostamenti porto sempre a casa ricordi scritti: un racconto, una poesia, qualche nota che mi servirà. Mi basta a volte un banale viaggio all'Ikea di Corsico. Seduto al bar Ikea, moleskina davanti, una Bic, occhi curiosi e due giovani donne in minigonna, evento raro di questi tempi, soprattutto in inverno.
Ikea
La
sfera di una biro da poco
sfiora
la pagina bianca,
sospesa
in attesa di rima:
la
mente non dice niente.
Due
gambe sia belle che snelle
con
corto riparo di gonna
di
tela scozzese
che
alimenta l’attesa
mi
portano altrove,
nel
mondo che scioglie
la
poesia nel piacere.
E
continuo a sedere
fra
amici da Ikea,
caffè
in tazzine agitate nell’aria,
carrelli
e bambini
avvolti
in acquisti che placano,
per
istanti di pace,
il
bisogno di nuovo e di mio.
La
sfera che libera il nero,
pallina
intinta in inchiostro,
saluta
la pagina bianca:
non
è tempo di strofe.
Meglio
il salmone svedese,
patate
e due gambe tornite,
nude
all’ombra di gonna,
che
poco ricorda una gonna,
piuttosto
un vezzo di donna
che
inciampa in occhi curiosi,
sorride
e rincuora chi ha accanto
in
promesse d’amore infinito.
2.1.2025
in foto: tramonto a Corsico, zona Lorenteggio