mercoledì 29 novembre 2017

Natale -25

                                                       Museo Baroffio - Madonna col Bambino  sec XII


In principio il Natale è pura magia. Poi si scoprono i veri attori del Natale, e si resta male. Poi (dico per me) è arrivato il tempo della fede convinta, e quindi il Natale era non pura magia ma evento commovente e sentito. Poi la fede è diventata dubbiosa, quindi che ne è rimasto del mio Natale? 

martedì 28 novembre 2017

Campane

                                                                                             ph carlozanzi


Il suono delle campane non mi è estraneo. Non solo non mi disturba, ma in genere è atteso e piacevole. Si comincia con le campane delle sette del mattino. Prima non suonano. Poi a mezzogiorno, l'Angelus. Ho scritto anche una poesia su queste campane di metà giornata. Poi alle 15 del venerdì, e vedo Cristo in croce. Ma quelle che più risuonano in me, a partire dall'ottobre del 2005, sono le campane delle 8.30 del mattino a S.Ambrogio, quelle che richiamano i fedeli alla Messa feriale delle 9. Quel martedì di ottobre era un momento davvero difficile. Avevo bisogno di un segno dal cielo. Me ne andai da casa quasi scappando, con la forza della disperazione. Dovevo reagire. Passando a piedi sotto il campanile partì il concerto di campane. Erano le 8.30, era l'orario convenuto, una semplice coincidenza, ma in certi momenti la coincidenza ha un altro nome, apre i cieli, è un messaggio chiaro, atteso. 

La pancia


"La pancia non c'è più, la pancia non c'è più!" grida esultante Mimmo Craig saltando sul letto, dopo un incubo che gli aveva fatto credere di essere diventato obeso. Era una vecchia pubblicità dell'Olio Sasso, fra le mie preferite quando ero bambino. Già, la pancia. Ora sono nell'età della pancetta. Sto invecchiando visibilmente, ma almeno la pancia riesco a contenerla, grazie soprattutto ad un'oretta di sport al giorno. E ci tengo, nonostante sappia che così perdo la stima di un certo numero di donne, che pare abbiamo a cuore gli uomini con la pancetta, con le cosiddette maniglie dell'amore. Non so, forse questa è una diceria messa in giro dagli uomini con addome prominente (una specie di sposa bagnata, sposa fortunata), oppure veramente ci sono donne con tali preferenze (l'empatia del mal comune, mezzo gaudio)...non so, so che a me la pancia non piace. 

The Grapes al Less




'The Grapes' (foto) è una band nata all’interno del progetto “Teatro-Musica” del Liceo 'Vittorio Sereni' di Luino che, da oltre un decennio, realizza performance musicali e teatrali riunendo docenti ed alunni accomunati dalla passione per la musica, il teatro e la letteratura.
            In particolare nella serata del 2 dicembre 2017 al “LESS BAR” di Varese (via Finocchiaro Aprile 5, piazza del Tribunale) a partire dalle ore 20 e sino alle ore 22  proponiamo parte dell’Into The Wild Project che è stato portato in Tour questa estate in varie località della provincia, oltre a nuovi brani appena inseriti in repertorio.
            Le canzoni che verranno eseguite avranno arrangiamenti acustici all’interno dello stile Folk anglosassone (con l’uso di strumenti tipici che vanno dalle chitarre acustiche al banjo, dall’armonica all’ukulele oltre alla base ritmica di basso e batteria) e spaziano, per quanto riguarda la loro origine, da traditional song di più di un secolo fa a brani di cantautori anni ‘60 e ‘70 insieme all’ 'Indie folk' di artisti contemporanei.

            

lunedì 27 novembre 2017

Però ci provo


Da anni non elenco più i miei buoni propositi, né in Avvento né in Quaresima. Non so che proporre, e so che comunque non li manterrei. Però lo scorso Avvento ho introdotto il rito di accendere sulla mensola della mia sala un lumino per ogni sera: resta acceso dalle 17 circa alle 24 circa. Lo accendo, è tale la mia distrazione e la mia fretta di vivere che non porto a termine neppure un'Ave Maria...però ci provo. Da un anno accendo regolarmente il lumino. In questo Avvento ho introdotto un altro rito: quando riesco (non sempre) dopo aver acceso il lume spengo la luce e al lume di candela mi rilasso sul divano cinque minuti. Cerco di annullare ogni pensiero. Spiano un po' la strada a Dio. Se deve dirmi qualcosa, c'è meno rumore di sottofondo. 

domenica 26 novembre 2017

Spreco di tempo



Qualcuno rivendica il diritto alla noia, contro lo stress da troppi impegni. Già, ma anche la noia non fa piacere, quando lentamente ti intossica e tutto perde sapore. Nei miei (rari, per fortuna) attimi di noia in genere mi metto in piedi, cammino per casa e mi soffermo impalato e inebetito davanti alla mia libreria. Che contiene anche molti libri fotografici. Oggi ne ho sfilati quattro o cinque e li ho sfogliati. Ma la scarsa disposizione all'ottimismo mi ha condotto in labirinti di pensieri non colorati, a differenza delle policrome foto dei libri rivisti. Pensavo: un fotografo impiega mesi e mesi se non anni per realizzare l'opera, foto curate nei particolari, poi quando va bene il libro viene gustato la prima volta, messo in verticale in libreria, ripreso magari dopo anni (quando viene un ospite in casa, ad esempio), poi trascorrono altri anni e al tramonto di una giornata insipida ecco un'altra occhiatina con tracce di disincanto e poi via, pressati e sonnacchiosi per altri anni. Salvo le sempre auspicabili eccezioni, il volume non viene consunto dagli sguardi, stropicciato da dita che voltano pagine.
Nessuno ne ha colpa.
E' solo un altro spreco. 

Il coro Vidoletti


Onore della cronaca per il Coro della mia scuola, che ha in calendario non poche esibizioni in questo mese di dicembre. Non segnata nell'articolo, è da aggiungere una breve esibizione anche giovedì 14 dicembre, ore 18, Sala Montanari, in occasione della presentazione del Calandàri dra Famiglia Bosina 2018. 

sabato 25 novembre 2017

Presentimento della solitudine

                                                                                              ph carlozanzi


...Era l'ora in cui la gente usciva dagli uffici, recuperava scooter o macchine, si attaccava ai cellulari e fantasticava di cose che non sarebbero accadute. Comunque era abbastanza facile sparire dentro quella fase caotica della giornata in cui tutto era ancora possibile, in cui il sollievo per la fine del lavoro batteva il presentimento della solitudine....

Luca Ricci  'I difetti fondamentali'


Buona serata ai miei amici

venerdì 24 novembre 2017

Auguri, Mike


Felice e musicale compleanno a Mike, bassista del Colorado, grande amico di Mock...e anche mio.

Pavone



So di essere un po' narcisista. Nessuno è perfetto. Io men che meno. Qualcuno mi ha fatto notare che a furia di ammirare la mia coda, rischio di non vedere gli altri pavoni. Il rischio c'è. Ma forse, poiché la mia coda è sempre più incolore e spennacchiata, allora mi è più facile intravedere anche le code degli altri. 

La poesia di Arnaldo

                                                                                             ph carlozanzi



La luna che illumina
di arnaldo bianchi


La luna che illumina
il tuo sguardo ed il cortile,
il tuo sguardo che si avvolge
dentro il mio;
con l'ombra della sera
è un contrappunto
di finestre illuminate
che si confronta e si confonde
con le stelle.


novembre 2003

Auguri, Luisa


Felice compleanno alla mia amica Luisa. Dai che fra un mesetto si rinnoverà il miracolo della polenta!

giovedì 23 novembre 2017

Te l'ho fatta un'altra volta!

                                                                                                ph carlozanzi


San Francesco la chiama addirittura sorella. San Paolo la considera un guadagno, poiché lui vive in Cristo. Io non sono affatto santo. Per me è solo un pessimo finale. Per questo, ogni volta che la vita mi presenta il suo lato piacevole, la mia prima frase è la seguente: 'Te l'ho fatta un'altra volta!'

Una Messa per Fabio


Domani, venerdì 24 novembre, alle ore 18, nella chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo in Biumo Inferiore, verrà celebrata una Messa per Fabio.

La tusèta dul Muntèll


Oggi, compleanno di Caterina, la mia terzogenita, ho ritrovato questa foto datata 1994 o 1995. Valentina, Maddalena e Caterina, le mie tre figlie, già messe sotto torchio da un padre sin troppo sportivo e in attesa di ricevere gratificazioni dalle figlie. A tre o quattro anni Caterina già era sottoposta a test e misure. Credo di aver fatto anche qualche danno ma non irreparabile, per fortuna. Ciò premesso, proprio in quegli anni scrivevo la poesia che potete leggere qui sotto, nata osservando la piccola Caterina, vinta dalla paura per il temporale, una paura che le sorelle non hanno mai manifestato. Oggi la ripropongo, con l'augurio a Caterina, ormai donna, di avere la forza di superare i temporali della vita. 


La tuseta dul Muntèll

In dul vent fiacc d’agost
udùur d’acqua.
Dal ciel da gess
gòta a gòta, e pö da prèssa
al piöö.

Nèta i so pagn Varès;
canta la grundàna,
sa pizza ‘l verd,
lüsèntan, sota i niul, i còpp,
la tera, cota,
güsta ‘l piasè d’una bevüda.

Di part dal mott da Biüm da Sùra
ul nègar s’è quagià;
saètt, trun e acqua cativa
cùntra ‘l San Giorg.

La tusèta dul Muntèll,
nasin schiscià sul vèdar,
ciama la mama,
piang a la tempesta,
sentèe sota düü ugìn pien da paüra.

L’è ‘n gibilèe, adess,
ul ciel sùra Varès.


La bambina del Montello

Nel vento fiacco d’agosto
odore d’acqua.
Dal cielo di gesso
goccia a goccia,  e poi di fretta
piove.

Varese lava i suoi panni;
canta la grondaia,
si accende il verde,
luccicano, sotto le nuvole, le tegole,
la terra, cotta,
gusta il piacere di una bevuta.

Dalle parti della collina di Biumo Superiore
il nero si è quagliato;
saette, tuoni e acqua cattiva
contro il San Giorgio.

La bambina del Montello,
nasino schiacciato sul vetro,
chiama la mamma,
piange alla tempesta,
sentieri sotto due occhietti pieni di paura.

E’ un tramestio, adesso,

il cielo sopra Varese.

mercoledì 22 novembre 2017

Auguri, Caterina



Felice compleanno a mia figlia Caterina.

Due in uno

                                                                                               ph carlozanzi


Come tutte le mattine, questo varesino canuto ma non stanco saliva a piedi lungo il viale delle Cappelle leggendo il giornale, unendo con saggezza il movimento del corpo e quello della mente. 

La Vidoletti al Sacro Monte


                                                                                               ph carlozanzi


Interessante uscita didattica questa mattina per tre classi seconde della scuola media Vidoletti. Tre guide dell'associazione Archeologistics hanno guidato i ragazzi lungo il viale delle Cappelle, all'interno del Santuario e al Museo Baroffio. Quasi quattro ore di un interessante percorso didattico, che certamente rimarrà nella memoria degli alunni, molti dei quali avevano una conoscenza davvero superficiale di quello che è Patrimonio dell'Unesco, quindi dell'umanità. 
Vi sono interessanti proposte per le scuole.
Info: www.sacromontedivarese.it    info@archeologistics.it  3288177206

Auguri, Cecilia



Felice onomastico alla sposina Cecilia.

martedì 21 novembre 2017

Contro la scuola alla Vidoletti


Continuano le presentazioni del libro di Riccardo Prando, 'Contro la scuola', un volume che sta creando dibattito fra i docenti, e non solo. Domani, mercoledì 22 novembre, è la volta dell'aula magna della scuola media Vidoletti di via Manin 3 (zona Palazzetto dello Sport), dove il prof. Prando insegna da questo anno scolastico. Alle 15.30, stuzzicati dalle domande di Matteo Inzaghi (direttore di Rete 55) l'autore e Claudio Merletti (dirigente dell'Ufficio Scolastico di Varese) si confronteranno sul tema. 

lunedì 20 novembre 2017

Brace

                                                          ph da google immagini



BRACE
di carlozanzi

Nella camera che sa d’aria pesante
un rifugio ai nostri fiati sempre in giro
con un braccio avvolgo il tuo respiro,
trattengo ogni piacere che è presente.

Calda estasi dentro un sole nascente,
basterai contro la mia disillusione,
resta comunque brace di passione.
Ti svegli. Mi guardi. Dico: ‘Niente.’



21 novembre 2017

Onora il padre e la madre - 5



Alcuni genitori vantano pretese nei confronti dei figli quando questi sono ancora giovani, ma per lo più i genitori si rivolgono ai figli chiedendo il loro aiuto quando sono anziani e hanno dimenticato (o forse non hanno mai considerato) che la vita ha ormai regalato il suo bagaglio di esperienze a quelli che un tempo erano bimbi speranzosi, e la somma tirata (da parte dei figli) può non essere con il segno più. Dipende. La frase: ‘Io ti ho messo al mondo, su chi devo affidarmi?’ sottintendendo che la venuta al mondo sia di per sé un affare, può non essere una frase pertinente, perché venire al mondo a volte appare come un danno più che un guadagno. Comunque, anche nelle più rosee delle situazioni, da questo mondo bisognerà pur uscire, prima o poi. E questo non rallegra nessuno. Un figlio a chi deve consegnare le proprie ansie, se non a chi lo ha messo al mondo senza il suo consenso? Ecco perché onorare il padre e la madre può costare anche sacrificio, a dispetto di tanta ‘iconografia’ classica.

5-fine

domenica 19 novembre 2017

Calandàri 2018 - Indice


La novità più importante del Calandàri 2018 è senz’altro la presenza di nuovi collaboratori, che voglio qui citare perché alla loro prima apparizione sul Calandàri. Alcuni di questi sono giovani, e ciò è molto importante per il futuro dell’annuario: Michele Gazo, Sergio Cova, Davide Cionfrini, Laura Veroni. Abbiamo poi nomi già noti ai lettori varesini: Mario Visco, Valerio Crugnola, Nicoletta Romano, Arnaldo Bianchi, Alberto Bortoluzzi, Roberto Fassi. Tutti gli altri hanno già collaborato una o più volte, alcuni molte volte. La copertina mostra l’immagine classica del lago e del Monte Rosa, mentre in quarta di copertina una foto, ad illustrare il drammatico incendio d’ottobre al Campo dei Fiori. Per il resto, tutto secondo tradizione.
Presentazione: giovedì 14 dicembre, ore 18, Sala Montanari (ex Cinema Rivoli) - Varese 
Ecco l’indice:


Calandàri par ur 2018
Articoli introduttivi del regiù Luca Broggini, per prevosto Mons. Luigi Panighetti, del sindaco Davide Galimberti e del prefetto Giorgio Zanzi
Cronache, in sintesi, del 2016              di Carlo Zanzi

ATTUALITA’
Il nostro sessantotto sportivo                 di Massimo Lodi
Varese, terra di sport minore                        di Claudio Piovanelli
Varese, terra di industria                      di Davide Cionfrini
Socrate e noi                                         di Valerio Crugnola
Il Santuario di Bregano                         di Federica Lucchini
Il karma di Fabio Ilacqua                     di Carlo Zanzi
Andrea Macchi, il gigante                     di Matteo Simone
Enrico Piazza, il rambo della mtb        di Carlo Zanzi
Un fuoco nemico                                   di Carlo Zanzi
Serve solo un po’ di coraggio               di Michele Mancino

LA GENTE
Il cocktail dell’architetto                      di Federico Bianchessi
Speri della Chiesa Jemoli:
un poeta varesino ma non solo             di Giuliano Mangano
L’ultimo dei maritainiani                      di Livio Ghiringhelli
Salvatore Furia, uomo di scienza
e di cultura                                            di Ambrogina Zanzi
Un ricordo intimo del
Grande Divulgatore                              di Gianni Spartà
Amedeo Bianchi, uomo colto e gentile    di Arnaldo Bianchi
El pret de Ratanà, nostro concittadino di Andrea Giacometti

LA STORIA E LE STORIE
I Patti nuziali di Luigi Molina
e Camilla Balabio                                 di Elena Canesi
Caterina e Giuliana a Pesaro                       di Fernando Cova
Il Popolo Varesino e la
Prima Guerra Mondiale                                di Livio Ghiringhelli
1917: la guerra con Como
per lo zucchero che non c’è                  di Riccardo Prando
Ferrari, Carantani, Forzinetti, Masserizzi:
storie di passione                                  di Mario Visco
Il primo giorno di scuola                      di Luisa Oprandi
Cappelle e ‘cappellate’                         di Silvano Colombo
Storie di refusi e d’altro                                di Maniglio Botti

IL TERRITORIO
I novant’anni della ‘grande’ Varese     di Fausto Bonoldi
Varese, alle sorgenti del fiume Olona  di Ezio Motterle
I ragazzi del parco Mantegazza            di Sergio Cova
Varese, crocevia del mistero                 di Michele Gazo
La Varese della mia infanzia                 di Alberto Bortoluzzi
La libreria Veroni                                 di Laura Veroni
Varese, un giardino da coltivare          di Nicoletta Romano

L’ARTE, GLI ARTISTI, I LIBRI
Il colore del pensiero                            di Luisa Negri
Il dipinto di Bobbiate                            di Roberto Fassi
Vicende, vincitori ed altro ancora                di Ettore Pagani
Contro la scuola                                    di Carlo Zanzi
Premio Riccardo Prina 2017                        di Carlo Zanzi
In memoria di Augusto Ossola              di Carlo Zanzi
Alpini, custodi della colta genuinità    di Matteo Inzaghi

UL CANTUN DUL DIALETT
La storia del Poeta Bosino                    di Carlo Zanzi
La guera dul Lino – 3                            di Antonio Borgato

LE ATTIVITA’ DELLA FAMIGLIA BOSINA 2016-2017
Festa degli Auguri e Calandari 2017
Festa dra Giobia e Poeta Bosino 2017
L’arrivo del Re Bosino
Sorrisi di Carnevale
Sabato Grasso-Carnevale Bosino
Il discorso del Re Bosino
Pomeriggio dei poeti
San Vittore e Girometta d’oro 2017
Le Giromette d’Oro a oggi
Spettacolo par Varés
Ma a chi interessa?
Rioninquota 2017
Premio Ippico Famiglia Bosina 2017
La ricchezza del Calandari




Onora il padre e la madre - 4


E quando l’ònere dei genitori supera la nostra pazienza, ecco il ricorso alle badanti e alle case di riposo. E’ così, i dati lo confermano, si preferisce mantenere il lavoro e spendere lo stipendio per pagare una badante. Del resto non tutti possono lasciare il lavoro, c’è comunque una pensione da guadagnare. Ma anche chi è in pensione non di rado preferisce ‘godersela’ quella pensione, e del resto è comprensibile, assistere un anziano, persino nostro padre e nostra madre, irriconoscibile nella sua senescenza, pretenzioso, giustamente ansioso, debole, consapevole di ciò che lo attende e quindi terrorizzato, magari assolutamente inabile….non è né facile né naturale. E onorare il padre e la madre può diventare atto di grande amore.

4-continua 

OJM Varese-Dinamo Sassari: 61-82

                                                                                               ph carlozanzi


Varese, a capo chino, chiede scusa al pubblico del PalA2A (che pure lo ha incitato sino alla fine e non lo ha fischiato) per la pesantissima sconfitta contro Sassari. Partita iniziata male e finita peggio. La peggior gare di Varese in questo campionato, una squadra irriconoscibile, tanto da chiedersi: come è possibile essere a quota sei? Ma se gli ultras non hanno messo sulla graticola coach e giocatori, non lo faremo certo noi: una sberla ci sta. Partita iniziata male, si diceva: esattamente! Male che più male non si può. Una tripla per loro, varie palle perse per noi, e un perentorio 2-11 per i sardi, che ci stordisce. E la mano trema assai. Wells non costruisce, mentre gli isolani fanno girare la palla come una trottola trafiggendo una difesa di burro e  centrando l'anello da fuori. Waller ci tiene in partita, e finisce 16-27. Tempi grami. Anche il Bullo (foto), oggi in giacca e cravatta, pare incredulo. Il secondo quarto ci dà speranza, si sveglia Pelle, bene anche Avramovic ma soprattutto in entrata (Avra non può limitarsi al fondamentale: entrata in terzo tempo di sinistro!), Sassari si ridimensiona e stiamo in gara. Un parziale di 22 a 17 per noi, 38 a 44 a metà gara. Ma abbiamo un 1 su 9 da tre che fa male. Il terzo quarto sarà quello del pareggio? Certo che no. Continua l'astinenza di canestri da fuori, percentuali bassissime, non c'è gioco, Wells porta giù palla, non passa, si fa largo in aerea, tira e sbaglia. Tutto sommato la baracca è retta soprattutto dal lungo Cain e da Okoye, mentre i sardi ci bombardano con l'ex Polonara e Scott Bamforth. Clamorosa svista nei secondi finali, con 4 punti regalati agli avversari: 46-62. Alla fine del 3° quarto abbiamo il 38% dal tiro, con uno sconfortante 1 su 11 da 3 (9%), mentre gli azzurri hanno un 55% nei tiri che fa la differenza, e soprattutto un 33% dalla lunga. Eppure si spera ancora ma a 7' dalla fine, dopo una bomba devastante di Bamforth e l'ennesimo tiro inguardabile di Varese (questa volta scoccato dalla mano di capitan Ferrero) si capisce che siamo al capolinea. Sarà una nemmeno troppo lenta agonia: 61-82.
Partita da dimenticare...in fretta.
Forza Varese! 

Calandàri, 7 e 14

                                         Fra gli argomenti del nuovo Calandàri, non poteva mancare l'incendio al Campo dei Fiori  (ph carlozanzi)




E’ ormai tempo di Calandari 2018. L’annuario della Famiglia Bosina, coi suoi 60 e passa anni di vita, è uno dei libri varesini con più anni sul groppone, una bella tradizione e continuità che meritano rispetto ma soprattutto conoscenza. Come da tradizione, il Calandari verrà presentato la sera di giovedì 7 dicembre, ore 20, Salone Estense, nel corso della festa degli Auguri del sodalizio bosino. Sarà il prof. Robertino Ghiringhelli a presentare il libro.
Info per la cena: euro 45, iscrizioni entro il 30 novembre presso Libreria Canesi di via Walder 39 (0332-287047), Cristina Iotti (328.7656189) oppure via mail segreteria@famigliabosina.it.

E sin qui, tutto come sempre. Ma in questo 2017 abbiamo una novità, pensata proprio per far conoscere ai varesini (e non solo ai soci) il volume. Giovedì 14 dicembre, ore 18, Sala Montanari (ex cinema Rivoli, vicino al monumento del bersagliere) avremo una seconda presentazione, pubblica, aperta a tutti, una serata di immagini, musica e parole. Segnare in agenda.
Ma cos'è questo Calandàri?
Non è un libro solo in dialetto, non è un libro solo rivolto al passato, non è un libro di nostalgici, non è un libro per ‘vecchi’. E’ il libro varesino con più storia: esce infatti ininterrottamente, ogni anno, dal 1956. E’ quindi un annuario che vede la collaborazione di giornalisti, storici, uomini di cultura, narratori, poeti. Di cosa parla? Di Varese città, di Varese provincia, del nostro territorio prealpino, Canton Ticino compreso, letti nel passato, ma anche nel presente e nel futuro. Storie, personaggi (per lo più dimenticati) che hanno amato Varese e l’hanno servita con i loro talenti. Qui troverete spunti di riflessione, idee per la Varese che verrà, analisi competenti. E l’attività annuale della Famiglia Bosina, che il Calandàri cura e promuove.