20.30 - Ultimo sole sulla cima del Sassolungo. Due minuti e la cima si spegne.
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Nel luglio del 1981 Carla ed io arrivammo alla Capanna Stevia, sopra Selva di Val Gardena, con la neve, passando da forcella La Pizza innevata. Oggi siamo tornati. Niente neve ma nuvole e un vento fresco. Maglione e giacca a vento.
Gioia grande nella casa del mio amico Andrea Fazioli, scrittore svizzero. E' nata Teresa, che va a completare il tris, dopo Rosa e Lina. Beato quindi fra le donne, una fortuna che è capitata anche a me. Felicitazioni a mamma Maria, ad Andrea (che avrà nuova linfa per le sue avventure letterarie), alle sorelline di Teresa Amal Lucia.
Queste sono buone notizie!
La mia vita è marchiata da una croce.
L'errore, il caso, il nulla o la scommessa
di andarmene con Te appeso a un legno
fissano quella croce di montagna,
sempre disposta a spiegarmi ciò che muore.
Al mattino si portano sul limitare del bosco, nel prato dove l'erba è più grassa. Da casa Bauer Dolomiti osservo la loro prima colazione.
Dove è andata quella mia infantile voglia di vincere, che mi spingeva ad arrivare primo alla meta? Dove sono finite quelle mie gambette veloci?
Ei...fermi tutti...vi anticipo...no, non è la solita foto di famiglia, la foto nostalgica del bel tempo che fu....La pubblico perché era il 22 luglio del 1996 o 1995, siamo al Passo Gavia...Si noti la neve. Faceva un bel freschino. Si stava bene.
Come no! Tutti vorremmo essere sempre attivi, svolgendo mansioni gratificanti, appassionanti, utili, con proficuo utilizzo del tempo eccetera. Ma sappiamo come va: stress, fatica, insoddisfazione...e anche la noia. Mia nipotina dice spesso, rivolgendosi agli adulti che giudica in qualche modo responsabili della sua noia: "E adesso cosa faccio?"
So cos'è la noia. E so che è una compagnìa scomoda ma pressoché inevitabile, soprattutto con la vecchiaia. Chi non ha provato la noia prima, certamente la proverà nei lunghi, infiniti giorni della solitudine e dell'assenza di progetti, scopi, utilità sociale e non.
Forse è meglio coccolarsi la propria noia che annoiare gli altri.
Se i miei post sono di cronaca, le foto sono riferite all'avvenimento. Se sono post riflessivi, cerco foto adatte. Altre volte (raramente) parto da una foto e mi lascio prendere per mano. Oggi ho aperto la cartella-foto del mese di luglio 2019 e mi è apparsa questa immagine di una sposa. Ricordo bene: ero appena uscito dall'ospedale, ero provato, faceva un caldo notevole, andai a quel matrimonio col Coro Vidoletti e scattai qualche foto.
Oggi avevo bisogno del bello e così ho scelto questa immagine. Sono stanco di disgrazie. Ma perché amiamo il bello e disprezziamo il brutto? Pare una domanda peregrina ma forse non lo è.
Aria di vacanza anche per gli operatori della Fondazione La Casa di Varese, che si sono ritrovati per un momento conviviale al Sacro Monte. Le molteplici attività di questa benemerita Onlus varesina continueranno ancora durante l'estate, solo pochi giorni di chiusura in agosto, ma il direttore dottor Giuseppe Tarantino (è stato di recente rinnovato il Consiglio di Amministrazione) ha fortemente voluto questa cena estiva. Per conoscere meglio la Fondazione: www.lacasadivarese.it
Piacevole salita in bici stamani con l'amico Ric al Campo dei Fiori. Due Bianchi a confronto. La mia in alluminio ha tenuto il passo della sua in carbonio, la borghesia si è dimostrata all'altezza dell'aristocrazia tecnologica: perfetta parità e una bella stretta di mano. Con foto di rito.
Questo caldo ci ammoscia, ci liquefa, ci intontisce, ci disidrata, ci appiattisce su divani, sdraio, amache, letti, lettini, asciugamani...
Per la prima volta ho visto, ieri, nella calura di questa estate insopportabile e secca, le langhe astigiane, e per la precisione Cisterna d'Asti. Nella chiesa parrocchiale è stato battezzato Noah Marco, figlio di mia nipote Cecilia e di Mattia, nonché secondo nipote di mio fratello Marco e di Gabriella.
La cosa più bella? Una piscina dove, prima del pranzo, mi è stato concesso un quarto d'ora di nuoto! Scherzi a parte, la piscina per fortuna c'era ma il momento più intenso è stato in chiesa, durante la celebrazione. Sono tornato indietro di almeno trent'anni, quando sono nate le mie figlie e i figli dei miei amici della comunità Shalom e i battesimi erano grandi feste, canti, tanti bimbi intorno, un momento religioso non convenzionale, una fede non solo domenicale.
Sempre accompagnati da un meteo favoloso, i miei amici si sono recati oggi in passeggiata al Cristo del Resciesa, uno dei punti più panoramici della zona, con visioni super a 360°.
Grazie ad un comodo trenino a cremagliera che parte da Ortisei, ci si porta in quota, ma la strada è ancora lunga per giungere alla croce, preceduta da una bellissima chiesetta.
Ho ragione di credere che gli amici si siano poi fermati a pranzo nell'accogliente rifugio sotto il crocifisso, dove gentili e belle ragazze in abiti tradizionali servono i clienti. Non di rado sono presenti anche musicisti, che rallegrano le comitive.
No, non sono particolarmente sadico né amo gli insetti: in genere mi fanno schifo e ribrezzo. E non amo nemmeno i rettili, ovviamente. E allora perché dedico per la terza volta un post alla lucertola catturata da un ragno? Per completezza di informazione, perché mentre le altre due volte si trattava di ragni fuori casa, qui è successo in casa. Incautamente una piccola lucertola era entrata in casa mia, ho fatto il possibile per buttarla fuori ma si è infilata in un anfratto. Dopo circa un'ora ecco la fine che ha fatto. E allora mi sono informato. Nel 2017 uno studioso italiano ha fatto degli esperimenti, per capire come fosse possibile ciò: ragni piccolissimi catturavano animali enormi e se li mangiavano. Si tratta di un ragno particolare, che non tesse la tela come siamo soliti vedere, ma stende una tela a terra, appiccicosa, l'animale resta invischiato e se non è veloce a liberarsi entrano in azione altri quattro tipi di tela che, a mo' di carrucola, sollevano lentamente l'animale da terra. Una volta a coda all'aria, in questo caso la lucertola non riesce più a scappare, il ragno arriva, la immobilizza con un veleno e poi la mangia a poco a poco, con tutta comodità. Che schifo!!!!
Ecco una parte dei miei amici, in vacanza in Val Gardena. Sono al Monte Pana, tradizionale punto di partenza per varie escursioni, soprattutto verso l'Alpe di Siusi, il Mont de Seura, il rifugio Comici, il rifugio Vicenza eccetera. Dove sono andati i miei amici? Non è dato saperlo. Forse - vista la presenza di don Angelo - si sono fermati alla non lontanissima chiesetta del Monte Pana, dove per solito si recitavano le Lodi o i Vesperi, per uno spazio di preghiera e di meditazione.