domenica 13 aprile 2025

Umili nella vittoria


 

'Umili nella vittoria, forti nella sconfitta': chi mi conosce sa che uso spesso questa frase, rivolgendola anzitutto a me stesso. Oggi la ripeto con forza ai ragazzi della OJM Basket Varese. La vittoria contro Napoli è ossigeno purissimo ma bisogna restare umili, sabato c'è Sassari, bisogna vincere ancora sfruttando l'effetto Masnago, perché la permanenza in A1 non è ancora certa. I giocatori hanno comunque dimostrato di essere stati forti nella sconfitta, perché la sconfitta interna contro Cremona, quel minuto finale scriteriato e sfortunato, le polemiche contro Scola eccetera avrebbero potuto diventare una pietra tombale, e invece a Napoli la pietra del sepolcro (tanto per stare in tema pasquale) è stata abbattuta....ma non è ancora resurrezione (volutamente in minuscolo, per non essere blasfemo).

Foto per Matteo Librizzi, perché oltre ad essere il nostro giovane capitano, oltre ad essere stato protagonista anche nella terra del Vesuvio, è un varesino, ex alunno Vidoletti, un ragazzo che ho visto crescere nei tre anni alla media di via Manin. E finalmente un varesino che può fare ottime cose nella massima serie. Un nuovo Pozzecco? Presto per dirlo. Rispetto alla mosca atomica è certamente più tipo Sinner, nordico, freddo, implacabile nei momenti che contano, quando ai più trema la mano.

Forza Varese!

sabato 12 aprile 2025

Napoli-OJM Varese: 87-97


 

La OJM basket Varese ha lottato (come tante altre volte) ma questa volta ha pure vinto. 2 punti salvezza fondamentali. La trasferta di Napoli, insidiosissima, si è rivelata gustosa come una fetta di pizza, rinfrescata da un bel boccale di birra. 87-97. Grandissimi.

Forza Varese!

Sofia alla prima garetta



 

Oggi, sabato 12 aprile, è giorno di primizie. Anche mia nipotina Sofia si è portata a casa la sua prima medaglia, insieme alla sua prima emozione da gara di atletica leggera. In prima elementare già corrono sul tartan, nel suo caso quello della pista di Sesto Calende, sede della Sesto 76 Lisanza. Vedendo queste immagini non posso non tornare alle tante gare che ho vissuto in questo impianto, sia come prof della Vidoletti sia come padre, accompagnando le mie figlie, che hanno praticato tutte e tre l'atletica leggera, la regina degli sport. In particolare ricordo una finale regionale con la Vidoletti, con ammissione alle nazionali di Cagliari, una grandissima gioia seguita poi da una cocente delusione, perché per una cattiva interpretazione del regolamento (non da parte nostra) quella finale nazionale dei Giochi della Gioventù saltò.

Brava Sofia!

Tommy alla prima campestre


 



Potevo forse non immortalare mio nipote Tommaso, in occasione della sua prima corsa campestre? Certo che no, anche perché avrei fatto lo stesso con le mie figlie, ma allora niente pc e soprattutto niente blog, che ho inaugurato nel 2007. Però anche allora le foto le ho scattate. Qui posso allargarmi con una breve cronaca, che è presto finita: tensione prima della partenza, scatto, ultimi metri per Tommy, che ha ormai consolidato la sua quinta posizione. Sono convinto che queste esperienze sportive siano educative, formative: si sogna, si soffre un po', si sperimenta un po' di ansia, ci sta con gli amici, si corre, si impara ad adattarsi alla realtà, che è un sogno un po' svilito. E così, poco alla volta, mettendosi in gioco, si impara a stare al mondo, come dicevano i miei genitori. 
Bravo Tommy!

La campestre di primavera


 







Un tuffo nel passato per me stamani, sabato 12 aprile, in occasione della Campestre di Primavera riservata alle classi della scuola primaria varesina, terze, quarte e quinte. Un ritorno a quando, le campestri, le organizzavo io, ma soprattutto (trattandosi di una campestre per le elementari) quando alla 'campestrina' partecipavano le mie figlie. Presente questa volta come nonno, l'emozione è stata la stessa, se non ancora più intensa. Complimenti agli organizzatori, il Centro Studi Sport Varese - CSI, molti i docenti impegnati, ottimo l'esito e il percorso di Villa Mirabello, medaglia per tutti (e anche questo è un buon segnale), tanta voglia di correre. Ho rivisto con piacere la mia amica e collega Juana Mapelli (eccola in foto con l'assessore allo sport del Comune di Varese Stefano Malerba), sempre in pista. Davvero commovente l'entusiasmo dei miniatleti. Un'adrenalinica botta di vita per tutti, soprattutto per i genitori e ancor più per i nonni, facili alla malinconia. Ma di fronte a tanta vitalità, la primavera è sbocciata a Villa Mirabello. 

giovedì 10 aprile 2025

Mont Blanc de Cheilon


 

Il mio amico Enrico Piazza non è un tipo da divano. Infatti oggi, venerdì 11 aprile, è già in marcia verso i quasi 4000 metri del Mont Blanc de Cheilon, nel Canton Vallese (Svizzera), partendo dalla Cabane de Dix.

Come si può notare, il meteo è favoloso. 




Le seraccate non fermano certo Enrico. Eccolo in vetta, intorno alle 11. 

Andate a Villa Panza


 



Certo, ieri era una giornata spettacolare, e il mese d'aprile regala la migliore primavera, ma anche se il meteo non è così generoso salite al colle di Biumo Superiore e visitate Villa Panza, dimora del FAI: il suo museo d'arte contemporanea e il suo meraviglioso parco, un balcone affacciato su Varese, lì sotto a poche spanne.
Non impigritevi sul divano, né accontentatevi di vedere i pur apprezzabili documentari sulle italiche bellezze. Uscite di casa. 

Maria Cristina Carlini a Villa Panza

 








Il Salone Impero a Villa Panza FAI di Varese, sul colle di Biumo, ha accolto ieri, giovedì 10 aprile, nell'ambito della Primavera della Cultura-Premio Chiara 2025, la scultrice Maria Cristina Carlini. L'artista, accolta da Bambi Lazzati, è stata intervistata da Gabriella Belli, storica dell'arte e direttrice di Villa Panza (foto). 
Davvero interessante il percorso artistico di questa scultrice di fama internazionale, iniziato negli anni Settanta a seguito di un soggiorno a Palo Alto, negli Usa. Lì la Carlini ha dato il via al suo rapporto con la materia, soprattutto il gress e la ceramica, grazie ai forni ad altissima temperatura trovati negli States. Tornata in Italia ha ampliato notevolmente il suo raggio d'azione, prendendo confidenza con altri materiali: ferro, acciaio corten, legno di recupero...Animata da una passione 'bruciante' ("Solo la passione mi ha permesso di continuare in tutti questi anni" ha ammesso la Carlini) ha realizzato molteplici sculture, soprattutto di grandi dimensioni. Espone in numerose mostre personali e collettive in diverse sedi pubbliche e private nazionali e internazionali, ottenendo premi e onorificenze. Le sue sculture monumentali sono presenti in permanenza in tre continenti: Europa, America e Asia. Qui sopra vedete due opere realizzate a Milano: a Rho Porta Sud e in Piazza Berlinguer.
Interessante la proiezioni di un docufilm di recente realizzazione. 
Presenti fra gli altri la scrittrice Marta Morazzoni e Antonio Bandirali, presidente del Circolo degli Artisti di Varese (foto).
"La scultura è il mio solo modo di comunicare" ha detto in estrema sintesi Maria Cristina Carlini.
Hanno scritto di lei, fra gli altri, Luciano Caramel, Claudio Cerritelli, Martina Corgnati, Gillo Dorfles, Carlo Franza, Flaminio Gualdoni, Yakouba Konatè, Elena Pontiggia. 
Vive e lavora a Milano. A suo nome è nata anche una Fondazione: www.fondazionemariacristinacarlini.it

mercoledì 9 aprile 2025

La primavera continua

 


Ecco i prossimi tre eventi della Primavera della Cultura - Premio Chiara 2025.

lunedì 7 aprile 2025

La Varese che non amo


Questa Varese non la amo affatto. La Varese che fa coreografie, bandierine, striscioni e poi manca di rispetto in modo volgare verso una persona che sta rischiando del suo per mantenere ad alto livello una squadra così importante per la nostra città, un papà che vedeva per la prima volta il figlio su una panchina della serie A di basket.

Non amo questa Varese, non mi appartiene.  
 

Basket femminile a Gavirate







 

Il mio amico Dario Capelli, per tanti anni allenatore di basket, mi ha fatto vedere questo numero unico, uscito nel 2009, in occasione dei quarant'anni dalla nascita della società di pallacanestro femminile di Gavirate. In copertina una bella foto in bianco e nero del 1970, quando le ragazze giocavano nel campo all'aperto dell'oratorio di Gavirate, che mi ha fatto tornare ai miei anni Settanta, quando giocavo all'oratorio 'Molina' di Biumo Inferiore. Il numero unico è ricco di foto e date, testimonianze di un'avventura che ancora continua. Fra le persone che conosco, ecco Romano Oldrini, il medico-letterato che è stato presidente, e poi Mauro Marchesotti, che conoscevo come poeta dialettale, Bruno Arena, mio collega di educazione fisica anche se poi ha fatto tutt'altro lavoro con i Fichi d'India. Oltre al coach Dario Capelli, ecco fra le giocatrici Angela Borghi, medico e oggi scrittrice di romanzi gialli, la mia collega Silvia Vedani, in tempi più recenti l'ex alunna Vidoletti (oggi avvocato) Michela Righi, le gemelle Federica e Giulia Merlo. 

Auguri mamma Ines


 

Oggi, 7 aprile, mia mamma Ines avrebbe compiuto 97 anni. Invece è morta già da 41 anni. Qui siamo alla fine del 1956, io ho 6 mesi, lei 28 anni. 

domenica 6 aprile 2025

Oi oi che dolor!!!


 






Passo falso della OJM basket Varese: anzi, falsissimo!!! Contro Cremona, nostra compagna di sventura, ieri si doveva vincere...assolutamente...e invece! Poco consola il fatto che abbiano perso sia Pistoia che Scafati, quindi siamo tecnicamente salvi, perché di partite ne mancano ancora molte, direi troppe. Grande pubblico, curva straripante, esordio varesino per Anticevich (che non entrerà), si parte, male per Varese (0-4) ma poi subito bene, cioè bene per Alviti (foto) che piazza due triple, mentre per il resto solo errori, di qua e di là. Cremona addirittura solo 6 punti, finisce 16-6. Partita nervosa e imprecisa. Secondo quarto: tripla di Alviti (3 su 3) e di Librizzi, per il resto male, a parte Assui (foto) che in difesa è un leone. Il play Mitru, dalla lunga chioma, (foto) continua con il suo vizio, tiene palla, scansa, dribla ma non passa, cerca improbabili penetrazioni che si infrangono sui giganti cremonesi, si dimentica di Alviti che è certamente il più in palla, che andrebbe servito, e invece o sta in panca o sta da solo, in un angolo. Ciò nonostante Cremona fa persino peggio di noi, infatti a metà partita siamo 30-22, ma avremmo dovuto essere molto più avanti, approfittando del momentaccio degli ospiti: la pagheremo cara. Il terzo quarto è come il secondo, a parte che Mitru all'inizio fa anche qualche punto, poi solita solfa, con Hands che non è certo quello spettacolare di sette giorni fa, pasticcia assai, un mare di palle perse. Capitan Librizzi fa buone cose e buone triple, una la caccia anche Hands e -ribadisco- per fortuna Cremona fa persino peggio di noi, e infatti siamo ancora avanti: 53-40. Ma chi ha visto tante partite sa bene che 13 punti non bastano. Quarto quarto: giustamente Cremona non molla, è sempre lì col fiato addosso, quando mancano 3 minuti siamo 62-56, quando manca un minuto l'ennesima tripla di Alviti è come un Fernet a fine pasto: 68-61. Possono bastare 7 punti di vantaggio per l'ultimo minuto? Chi conosce il basket risponde: no! Infatti Mitru sbaglia un rigore a porta vuota e siamo 68-64. Hands sbaglia e siamo 68-66. Fallo di Alviti e Cremona si trova in lunetta con il suo miglior giocatore, tale Terrel Payton Willis, addirittura con la palla per il vantaggio. Tre tiri liberi quando mancano 6 secondi. Vista la fine sarebbe stato meglio chiuderla lì, ci saremmo risparmiati altra sofferenza, ma il buon Willis ne sbaglia uno quindi 68-68 e si va ai supplementari, terza volta per il nuovo coach varesino Kastritis.
Vi voglio risparmiare lo stress del supplementare, che parte con una serie di triple di qua e di là, botta e risposta, poi Assui fa 0 su 2 nei liberi, Cremona mette un'altra bomba (77-81), manca un minuto, poi 79-83 quando mancano 23", tripla di Alviti finale ma è troppo tardi, i lombardi del sud vincono 85-87. La curva contesta Scola, grande è lo scoramento, qualche tifoso, andandosene, afferma di aver perso l'appetito e non bastano certo le Ricola date in omaggio da gentili e belle ragazze. 
Non siamo ancora in A2, molto vicini ma non ancora, quindi: forza Varese!!!! Crederci sempre...come ieri ha fatto Cremona.  

Caducità


 

Ogni anno ci tocca osservare la stupenda caducità della primavera. Proprio in questi giorni, baciati da un sole amabile. E fra i petali più rappresentativi di quanto la bellezza sia effimera, ecco quelli della magnolia. Straordinariamente belli questi fiori, miseramente e troppo rapidamente deperiti, sostanza informe schiacciata dai nostri piedi. Bruttezza poltigliosa. 

Il termine caducità ben rappresenta la caduta dall'alto di una bellezza subito sfiorita. 

in foto: magnolie nel parco di Villa Recalcati a Varese

sabato 5 aprile 2025

La disumana intelligenza artificiale


 



Buon inizio per la Primavera della Cultura 'Premio Chiara 2025'. Ieri, sabato 5 aprile, nella sala Ambrosoli di Villa Recalcati, a Varese, è stato presentato il libro 'Umano, poco umano' (Piemme), scritto da  Giuseppe Girgenti, filosofo specializzato nella filosofia antica, specialmente greca, che è stato intervistato da Domenico Vitali, filosofo anch'egli, figlio del narratore Andrea Vitali. A fare gli onori di casa Bambi Lazzati. Sottotitolo del volume (che ha un altro autore, Mauro Crippa) è: 'Esercizi spirituali contro l'intelligenza artificiale'.
Girgenti, con grande chiarezza espositiva, ha spiegato che gli esercizi spirituali vanno intesi alla greca antica, quando la cura del corpo doveva essere completata con la cura della psiche, esercizi fisici ed esercizi spirituali. E tali esercizi sono nuovamente attuali per preservare la nostra psiche, la nostra anima dai rischi della incombente ed ingombrante intelligenza artificiale, che rispetto alla psiche umana difetta sia verso l'alto che verso il basso. Verso l'alto perché l'IA non ha coscienza di sé, non sa di sapere. Verso il basso perché non ha vita, è priva di emozioni, non prova piacere, dolore, non è libera, non ha ambizioni eccetera. E' quindi opportuno fare tesoro della sapienza degli antichi, senza lasciarsi ingannare dai bagliori della modernità. 

Amalia, la scienziata che ammalia



Da non perdere, oggi, domenica 6 aprile, a Luino. 
 

venerdì 4 aprile 2025

Umano, poco umano


Oggi, sabato 5 aprile, ha inizio la Primavera della Cultura 'Premio Chiara 2025'. Alle ore 18, a Villa Recalcati (piazza Libertà 1, a Varese) verrà presentato il libro 'Umano poco umano - Esercizi spirituali contro l'intelligenza artificiale' (Piemme). Sarà presente uno dei due autori, il filosofo Giuseppe Girgenti, che dialogherà con Domenico Vitali.

Ingresso libero. 
 

Pasquale Bianchi, varesino appassionato

                                                       foto 1

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Perché fare memoria del varesino Teodoro Pasquale Bianchi, classe 1911, morto il 7 marzo del 1982 a 71 anni? Perché era il proprietario del negozio di abbigliamento Bianchi, storica bottega che si apriva sulla piazzetta dell’ex cinema Impero, oggi MIV (foto 1)? O perché sponsor di molte attività sportive? Queste e altre ragioni mi invogliano a tornare con poche parole e qualche immagine sul commendator Bianchi che, come molti varesini, ci hanno lasciato e subito sopra di loro si è accumulata la polvere della dimenticanza. Invogliato anche dal figlio Livio, classe 1956, che dal padre ha ereditato la passione sportiva e che mi ‘spalanca’ davanti uno scatolone di fotografie, mi metto in cammino. Non ho molti dati, e anche Livio non è prontissimo di memoria, ma le immagini mi aiutano. Ecco allora una bella foto fine anni Venti-inizi anni Trenta, con Pasquale ritto in piedi fra mamma, papà, i fratelli e le sorelle Carlotta e Maria (foto 2). E poi qualche anno dopo eccolo in moto, probabilmente sulla via oggi Walter Marcobi, ben distinguibile in tuta bianca (foto 3).

Ul sciur Bianchi viene su dalla gavetta, niente raccomandazioni o ricchezze di famiglia, e parte prima della seconda guerra mondiale con una sartoria proprio di fronte al cinema Impero. Quindi il passaggio nel palazzo sulla destra (guardando il MIV), che è rimasto in attività sino alla fine degli anni Novanta, gestito dopo la morte del Bianchi il 7 marzo del 1982, dal figlio Livio e dalla moglie Pierina Caggioni (foto 4).

Livio Bianchi non è certo il tipo che ama vantare le gesta del padre, ma mi lascia intendere che Pasquale ha molto operato non solo per il bene del suo negozio (ovvio) ma anche per la città di Varese, in particolare con la valorizzazione dello sport dilettantistico, amatoriale, stampando sulle magliette intrise di sudore la scritta Bianchi Confezioni. E allora ecco una prima immagine con una data quasi certa: fine anni Cinquanta, con da sinistra Pasquale Bianchi, in braccio il figlio Livio di pochi anni e sette atleti, non si sa bene di quale sport (foto 5). Quindi certamente a far data dal morire degli anni Cinquanta il commendator Bianchi era attivo nella sponsorizzazione, forse addirittura prima del Giovanni Borghi che, con la sua Ignis, ha ‘inventato’ l’utilizzo della pubblicità attraverso i campioni dello sport (si legga il bel libro di Gianni Spartà ‘Mister Ignis’). Certo, il cumenda meneghino faceva le cose in grande, il Bianchi un po’ meno, ma sempre di soldi investiti nello sport si tratta. Dalle foto sappiamo che Bianchi confezioni sponsorizzò la pallacanestro, la pallavolo e soprattutto il ciclismo, e qui le immagini davvero abbondano, anche se non abbiamo scritte che ci aiutino nel collocare date e recuperare nomi. Senz’altro Pasquale fu presidente (e sponsor) del Velo Club Varese ‘Luigi Ganna’, carica che lasciò nel 1965 per sopravvenuti impegni di lavoro. Eccolo (foto 6) con alcuni dirigenti e atleti del VC Varese ‘Ganna’, vicino a lui Sandro Stocchetti e Giampaolo Caravati detto ‘il baffo’. E soprattutto fu anima del GS Bianchi Confezioni, una squadra di ciclismo per senior, veterani e junior (gare Enal e Uvi) che per molti anni si distinse nelle competizioni di queste categorie, all’epoca molto frequentate. Ci viene in aiuto un annuario, quello del 1974, titolo ‘A ruota libera’, che riassume l’attività agonistica del GS Bianchi Confezioni e che così si apre: ‘Al comm…Pasquale Bianchi. In apertura di questa raccolta di risultati e di cronache di avvenimenti sportivi che ci vedono protagonisti, vogliamo ringraziare il nostro Presidentissimo, che allestendo una squadra competitiva a tutti i livelli, ha reso possibili i nostri successi. Mai come in questi anni lo abbiamo visto al seguito delle corse, vicino agli atleti, appassionato ed entusiasta.’

Braccio destro, naturalmente, il figlio Livio, che proprio in quegli anni ha maturato la sua grande passione per le due ruote.

Epica la rivalità far i due patron più noti del territorio: Pasquale Bianchi (GS Bianchi confezioni) e Renato Berti (GS Berti, re della Valcuvia). Bortolazzo (Bianchi) e Aiardi (Berti): che sfide. E come ci rimase male Pasquale quando perse un Campionato italiano per pochi centimetri proprio contro un uomo della Berti!

Il citato annuario del 1974 è ricco di dati, fotocopie di articoli di giornale, cronache, foto e alcuni ringraziamenti finale: a Piero Modesti (medico sportivo), Natale Cogliati (giornalista), Achille Pavarin (meccanico), Angelo Bianchi (detto Giulò, factotum), Remo Macchi e gli amici di Cuasso. Nella foto 7 vediamo la partenza di una gara da piazza Monte Grappa.

Interessante anche la foto 8. Pasquale Bianchi valorizzò anche il basket femminile, fra i primissimi a Varese. Le ragazze che vedete sono l’ossatura di quella che diventerà la Galimberti e quindi la Ignis femminile. Riconosciamo Manzardo (7), De Marchi (4), Rusconi (12) e Giudici (10). Nella foto 9 vediamo invece una formazione di pallavolo, non si sa di che categoria, con a sinistra Livio e Pasquale Bianchi.

Infine la foto 10 ci mostra Bianchi con due rappresentanti del Gruppo Folk Bosino e la Befana, protagonista della Befana solidale, che omaggiava ai bambini, riuniti al cinema Impero, pacchi dono assai graditi. Ho ragione di credere che per la realizzazione di quei pacchi molto abbia contribuito Pasquale Bianchi, così come per altre iniziative benefiche.

Come già scritto, il commendator Bianchi morì nel 1982 e quasi subito è sceso l’oblìo su di lui ma è bello, molti anni dopo, ricordare questo personaggio della nostra città carico di passione e di vitalità.

foto gentilmente concesse da Livio Bianchi