mercoledì 4 luglio 2018

Lavori


E' strano questo fatto che uno, teoricamente, potrebbe anche non andare più a lavorare, essendo in pensione. Che non è più obbligato a lavorare. Ci vuole un po' per rendersene conto. Ieri ad esempio ripensavo ai lavori della mia vita. Tranquilli, ora non vi farò l'elenco di tutte le mie esperienze lavorative, diviso in puntate...non allarmatevi. Vorrei solo ricordare in poche righe la mia prima esperienza di lavoro. Tralascio le primissime esperienze che sono quelle domestiche, i lavoretti che i genitori saggi impongono ai figli. Ricordo ad esempio che mi scocciava assai pulire i cornetti (o fagiolini)...nel caso dei lavori domestici, poi, conta anche il fatto del confronto (quando si hanno fratelli come per me): 'Perché io sì e lui no?'
Il mio primo lavoro è stato quando avevo l'età di quella foto, circa 9 anni, nel 1965 o giù di lì. Andavo ad aiutare mio papà Mario alla pasticceria Marcolini, via Albuzzi. Non ho in mente grandi fatiche, ma dolci ricordi di pasticcini mangiati (forse lì è nato il mio amore per i dolci). Mio papà lavorava come un negro (se si dice nero rende meno l'idea), da solo portava avanti il laboratorio, non era molto paziente con il giovanissimo garzone, mettevo le paste nei pirottini, riempivo i cannoncini di crema pasticcera, amavo molto le pizzette calde, appena sfornate. I locali erano piuttosto bui, il forno andava a legna.

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