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Un'oretta fa, sfogliano una vecchia Prealpina di venerdì 18 settembre, ho letto fra i necrologi un nome noto: Paolo Capano. Soprattutto un cognome noto, perché dei molti fratelli Capano Paolo era il più giovane, cinquant'anni, mentre io conoscevo bene i fratelli maggiori Renata, Pietro detto Pepe, Patrizia (protagonista anche di un mio racconto breve) e Giovanna. Abitavano sotto il mio appartamento, stesso quartiere, il Garibaldi (ex Costanzo Ciano) di viale Belforte. Famiglia numerosa, anche più della mia (noi in 4 e loro in 5 figli), e ora questo strappo atroce, una morte improvvisa, poche ore e Paolo se ne è andato. Leggo di una carriera brillante (direttore europeo di INX Digital), sempre in giro per il mondo ma anche molto legato alla famiglia (moglie e due figli), passione per la cucina, per i buoni vini. Leggo di un uomo generoso e determinato. Sono vicino a mamma Adele, a Renata, Pietro, Patrizia e Giovanna in questo momento di dolore, che posso capire molto bene.
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